San Marino Oggi: Intervista di Casali a La7 con Lilli Gruber, giudizi contrastanti e risposte non sempre all’altezza del momento. Duri sul Fatto Quotidiano
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Gli attacchi maggiori arrivano
però dall’Italia dove ieri, un articolo sul Fatto
Quotidiano, attribuiva addirittura la valenza di
“dichiarazioni choc” le affermazioni rilasciate da
Casali sul fatto che San Marino non è mai stato
un paradiso fiscale.
A ben guardare, e questa è una tesi sostenuta
da tempo dal Titano, la più antica Repubblica
del mondo aveva sulla carta alcune caratteristiche
del paradiso fiscale, senza mai esserlo
fino in fondo. Quindi la contestazione di tale
affermazione ha una ragione d’essere, spiegata
poi anche da Casali. E che non lo sia mai stato
basta verificarlo analizzando i soldi detenuti sul
Titano non dagli italiani, ma da persone di
altri paesi. Ben pochi, quasi irrisori.
Per l’Italia,
e soprattutto per comodo dell’Italia, il Titano in
diverse circostanze ha offerto quella “ospitalità”
che anche il procuratore di Roma, Nello Rossi
ha riconosciuto. Se infatti i servizi segreti italiani
deviati avevano nascosto alcuni fondi neri a
San Marino in passato una ragione ci doveva
pur essere?
Ma tornando alla
trasmissione, il risultato
di fondo non è stata
una gran difesa del
sistema sammarinese
e non si è riusciti a far
emergere da un lato i
risultati raggiunti, dall’altro
il fatto che se certi
problemi ci sono stati
e ci sono tutt’ora, oltre
che ad una colpevole
sottovalutazione da
parte di San Marino, c’è
stato anche un colpevole isolamento dell’Italia
contro San Marino che ha accentuato alcuni
fenomeni e non ha di certo aiutato a contrastare
infiltrazioni malavitose.
Basti pensare infatti alla
mancata firma dell’accordo di collaborazione tra
le forze di polizia. pronto per essere firmato e
bloccato dall’Italia. Sarebbe bastato dire questo
per rigirare verso l’Italia parte dei problemi
attribuiti a San Marino durante la trasmissione,
invece così non è stato.
[…]
Ma andava
ricordato che i tempi di risposta sammarinesi
sono notevolmente più veloci di quelli italiani
che impiegano ben più di un anno a rispondere
alle rogatorie inviate dai Tavolucci, mentre il percorso
contrario viene compiuto con risposte
date all’Italia nel giro di pochi mesi.
Infine, nonostante l’aumentata pressione fiscale
italiana a San Marino non si registra affatto
un aumento di italiani che vogliono portarvi i
soldi, come invece ha chiesto Lilli Gruber.
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