L’Associazione E.C.S.O. (Economia, Crescita, Sviluppo, Opportunità) prende in esame l’acquisizione dell’85,35% di Banca Agricola
Commerciale della Repubblica di San Marino, cioè della partecipazione di
Unicredit, da parte dell’Istituto Bancario
Sammarinese.
Stiamo parlando di due banche controllate da controparti italiane in Repubblica
le quali non possono operare correttamente a San Marino per problemi riguardanti
le capogruppo italiane e le loro Autorità di Vigilanza. Sarà mica colpa di San
Marino? (E tralasciamo che una acquisizione fu caldeggiata proprio dalla Banca
d’Italia.)
E’ questo il problema? Bene, le Autorità di Vigilanza sammarinesi
avrebbero dovuto decidere che, per il buon funzionamento del sistema finanziario
locale, questi due istituti con problemi legati alle capogruppo dovranno venire
acquisiti (e fusi) con due banche locali.
Praticamente quello che Banca
d’Italia ha detto al Gruppo Delta. Invece di espropriare al pari di Banca
d’Italia, San Marino avrebbe potuto riconoscere un prezzo nominale alle
controparti italiane.
Vedi comunicato Ecso