BANCHE. CS, DA CONSIGLIO VIA LIBERA A DECRETO SALVA-DEPOSITI

BANCHE. CS, DA CONSIGLIO VIA LIBERA A DECRETO SALVA-DEPOSITI

VALENTINI: “NON C’E’ ALTERNATIVA”.SALTA ACCORDO SU ODG BIPARTISAN
Alla fine maggioranza e opposizione non trovano l’accordo sul decreto salva-depositi del Cs e
sull’ordine del giorno conclusivo al lungo dibattito che ha occupato il Consiglio da ieri. Non e’ stato cosi’ raccolto l’appello alla responsabilita’ bipartisan per “un decreto necessario” inviato all’Aula in replica dal Segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini.
Il Consiglio si divide prima con la presentazione di due ordini del giorno distinti, uno sottoscritto da tutte le forze della minoranza, presentato dal segretario del Psrs, Simone
Celli: “Vuole essere un punto zero- spiega- per poter ripartire e innescare un meccanismo virtuoso che consolidi il sistema bancario”. Il socialriformista sottolinea come nel documento
proposto non siano mossi rilievi critici a governo e a Bcsm.
Malgrado l’iniziale apertura da parte della maggioranza a un confronto, le parti alla fine del dibattito non trovano l’accordo sul testo e il Patto decide di presentare un ordine del giorno
proprio.
Punto di rottura e’ la condizione avanzata dalla maggioranza: quella di inserire nel testo
“condivisione per l’urgente necessita’ di adottare il decreto legge posto oggi in ratifica- spiega il capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza- che si inserisce nel quadro degli interventi per la
messa in sicurezza del sistema bancario”. Celli si fa quindi portavoce di tutta la minoranza: “E’ emerso con evidenza nel corso del dibattito- motiva- che le forze di opposizione sono
convinte della necessita’ di un intervento dello Stato a sostegno del sistema bancario e del Cs, tuttavia non condividono nelle modalita’ e nei contenuti il decreto”. Il Socialriformista
ribadisce quindi che Psrs, Psd, Upr e Su “avrebbero scritto un altro tipo di decreto”. E lamenta, “il coinvolgimento dell’opposizione e’ avvenuto solo a giochi fatti”.
Alla fine, il Consiglio respinge la proposta presentata dalla minoranza con 30 voti contrari e 26 favorevoli. Esito ribaltato invece per l’Odg del Patto. Il documento approvato impegna il
congresso di Stato, tra l’altro, “a predisporre un progetto di medio-lungo termine che definisca il modello del futuro sistema finanziario sammarinese e il percorso da seguire per la sua
realizzazione pratica”.
Il dibattito consigliare si conclude solo con la ratifica definitiva del decreto n.169, quello che da il via libero definito all’accordo per il salvataggio dei depositi del Cs e che prevede sgravi fiscali per i sei istituti che si sono fatti carico delle passivita’ del gruppo in liquidazione coatta. Sono 31 i voti a favore del decreto, 24 i contrari e un astenuto.
Infine, nel corso dell’esame dell’articolato, la maggioranza inserisce un emendamento per dare allo Stato la facolta’ di procedere ad un’azione di responsabilita’ nei confronti di eventuali colpevoli del default. Nel corso del dibattito della mattinata si sono susseguiti numerosi interventi di replica che da un lato, non hanno disconosciuto l’importanza del decreto in
ratifica, dall’altro ne hanno rilevato i punti critici. Pier Marino Mularoni, Upr, evidenzia la mancanza di riferimenti ai dipendenti del gruppo Cs prossimi alla disoccupazione, Stefano
Macina si chiede perche’ non siano state prese in considerazione altre soluzioni meno dolorose per lo Stato. Il segretario Valentini gli risponde che “non c’erano alternative”.
Impossibile lasciare fallire la banca e anche ricorrere al fondo di garanzia dei depositanti: “C’e’- chiarisce il segretario di Stato- ma va implementato”. Il suo ricorso, “avrebbe significato chiedere alle banche 20 milioni di euro subito- conclude- e mettere il sistema in ginocchio”.

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