San Marino. Voto estero, accuse di Domani – Motus Liberi: “Palese forzatura della legge elettorale”

San Marino. Voto estero, accuse di Domani – Motus Liberi: “Palese forzatura della legge elettorale”

“Sin dalle settimane che hanno preceduto l’apertura della campagna elettorale, abbiamo assistito ad un’applicazione del tutto arbitraria e personale delle norme, a proprio uso e consumo, da parte di alcuni esponenti politici. Ora assistiamo ad una palese forzatura della legge elettorale, quando si discute di poter consentire il voto a coloro che non dispongano di uno dei documenti di riconoscimento previsti dalla norma per poter esprimere il voto, facendone produrre di diversi – non previsti dalla legge – da parte dell’autorità consolare”.

Questa la denuncia che arriva da Domani – Motus Liberi che, a poche settimane dal voto, lancia accuse sul tema del voto estero chiedendo che “le regole valgano per tutti”.

Dice D-ML: “Alleanza Riformista ha ritenuto di raccontare la propria versione di verità, in base alla quale il richiedere, da parte nostra, che si applichino regole uguali per tutti corrisponderebbe all’impedire ad alcuni cittadini l’espressione del voto.

I preposti Uffici dello Stato hanno sempre garantito a tutti i cittadini che intendessero esprimere il voto di poter rinnovare od ottenere un documento d’identità: è vero che la recente “sanatoria” sulle cittadinanze ha considerevolmente aumentato il numero di cittadini votanti, ma questo non giustifica una forzatura delle regole.
Numerosi di questi cittadini hanno infatti richiesto ed ottenuto già gli scorsi mesi, essendovi tutti i tempi tecnici per farlo, il rilascio di un documento d’identità sammarinese. Così come vi sarebbero stati i tempi per modificare la legge elettorale per risolvere questo tipo di problematiche. Questo lo pretendiamo nel rispetto della parità di trattamento di tutti i cittadini di fronte alla legge”.

Aggiunge Domani Motus Liberi: “Troviamo quindi sospetto che soltanto ora, a pochi giorni dalle elezioni, si voglia prevedere una modalità del tutto nuova, in deroga alla legge, soltanto a favore di qualcuno. E se qualcuno è abituato ad utilizzare queste modalità nell’amministrazione della cosa pubblica, questi non siamo noi.

Già lo scorso 15 maggio, in occasione della visita in repubblica dell’organismo ODHIR (Office for Democratic Institutions and Human Rights) dell’O.S.C.E., abbiamo comunicato le nostre preoccupazioni. Non mancheremo dunque di segnalare, come abbiamo già fatto, comportamenti che riterremo irregolari”.

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