Caduta del fascismo a San Marino (28 luglio 1943), i socialisti: “Non si può cancellare per scopi personali il Ps”

Caduta del fascismo a San Marino (28 luglio 1943), i socialisti: “Non si può cancellare per scopi personali il Ps”

Messaggio del Partito socialista per la ricorrenza della caduta del fascismo nella Repubblica di San Marino (28 luglio 1943).

“Si tratta di una data storica per la Repubblica, in cui il Partito socialista sammarinese, assieme ai comunisti, ai democratici popolari e ai cittadini contrari al regime, cacciarono il Partito fascista sammarinese dal governo di San Marino, che da vent’anni negava il diritto democratico fondamentale di eleggere i membri del Consiglio Grande e Generale e il poter esprimere, da parte dei cittadini, il proprio libero pensiero.

Si era allora alla fine della Seconda Guerra Mondiale che aveva lasciato anche a San Marino povertà e miseria nelle famiglie in generale e in quelle più disagiate in particolare.

Ma quella giornata era piena di sole e di speranza per il futuro che era tutto da ricostruire sulla strada della libertà della democrazia e della giustizia sociale.

Il Partito socialista di allora, di cui noi siamo i legittimi eredi, non fece mancare il suo determinante contributo, che va oggi, dopo 80 anni, ricordato con rinnovato orgoglio, e soprattutto oggi, in un tempo in cui avere una storia alle spalle sembra essere ingombrante, probabilmente per giustificare l’effimero del nostro tempo, il Partito socialista di San Marino, dopo 130 anni dalla sua fondazione, è più che mai convinto della valenza dei principi e dei valori fondanti che, come amava ripetere il socialista Sandro Pertini, sono nell’ordine: libertà, democrazia e giustizia sociale.

Nel 130° anniversario della nascita del Partito socialista a San Marino, che cade nell’80° anniversario della caduta del Fascismo, il Ps, dopo un periodo in cui i dirigenti dell’epoca ne hanno annullato l’attività e il peso politico, ha avviato una riorganizzazione, nonostante i tentativi posti in essere addirittura dall’interno del Partito di annullarlo e chiuderlo per dare vita a nuovi esperimenti che alla base hanno solo il personalismo e l’occupazione del potere.

L’attuale dirigenza del Partito socialista ha fatto fallire questo tentativo e i protagonisti di questo mostruoso e inqualificabile, secondo noi anche un po’ stupido, tentativo fallito, sono stati costretti a nascondersi in una frangia che data la composizione potremmo definire trasformista.

Il Partito socialista non si può cancellare per scopi personali, il Partito socialista va difeso per i principi fondamentali a cui si ispira e che oggi, ci dispiace per la cecità di alcuni, sono fortemente attuali”.

Partito socialista

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