Fra le cause del Commissariamento della Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) potrebbe essere un sospetto sulla crescita troppo rapida dell’Istituto, forse collegata alla acquisizione del 100% del Credito Industriale Sammarinese.
Lo si evince da un articolo di Il Resto del Carlino – Rimini, incentrato
sull’incontro fra i sindacati dei bancari
con i commissari Carim.
‘Coi commissari Fabi, Fiba, Fisac
e Uilca hanno cercato soprattutto
di capire quali sono state le
motivazioni che hanno spinto la
Banca d’Italia a commissariare la
Carim.
Sicuramente un peso rilevante
in questa drastica decisione
l’hanno avuto i rapporti con San
Marino, il ruolo del Cis, il Credito
industriale sammarinese, acquistato
alcuni anni fa dalla Carim, e
la gestione di alcune attività.
Si
rimprovera tra l’altro a Carim di
non aver fornito alla Banca d’Italia
dati personali sui clienti che
avevano il conto al Cis.
Ma a San
Marino è tutt’ora vigente il segreto
bancario, e per dare quei dati
serviva
l’autorizzazione del garante
sammarinese, che invece non
sarebbe mai stata rilasciata.
I commissari
hanno fatto anche capire
che si sta vagliando attentamente
la
rapidissima crescita della Carim,
passata da una cinquantina
di sportelli a ben 116 nel giro di
pochi anni.‘