Cinque consiglieri Psd sulle dimissioni di Marina Lazzarini

Cinque consiglieri Psd sulle dimissioni di Marina Lazzarini

Le dimissioni del Segretario del Partito, Marina Lazzarini, rappresentano la diretta e inevitabile conseguenza della deliberazione adottata ieri sera dalla maggioranza del Consiglio Direttivo del Psd. Una decisione tesa ad adeguarsi alla proposta del Partito alleato per costituire una coalizione formata dalla Dc, Pss e, in modo residuale, dal Psd. 

Noi non condividiamo questa scelta perché svilisce una politica che, affrontando l’emergenza di un Paese in grave difficoltà, ha ricercato negli ultimi anni alleanze dichiaratamente e preventivamente disposte a sostenere i cambiamenti necessari. 

Questa la logica che nel 2012 ha portato il Psd a collaborare in un governo che aveva come obiettivo prioritario l’uscita del Paese dall’isolamento internazionale, ricreando le basi per un nuovo sviluppo. Così è avvenuto e, sebbene convinti che ancora tanto ci sia da fare, è oggi necessario registrare nuove convergenze rispetto ai problemi, altrettanto gravi, che si sono manifestati successivamente. 

Il metodo che con Sinistra Socialista Democratica, Marina Lazzarini ha impostato è andato nella stessa direzione, quella di condividere le soluzione dei principali temi dell’attualità: la crisi del sistema finanziario, il consolidamento della finanza pubblica e del sistema previdenziale, la salvaguardia del sistema sanitario pubblico, la crescita occupazionale, l’efficienza della P.A.

In particolare per affrontare il tema delle banche occorre essere molto chiari e determinati, svincolati da scelte mirate alla tutela degli interessi contingenti, affinché la politica indichi l’obiettivo della tutela del sistema lasciando però a Banca Centrale e alla nuova governance che sta finalmente dando a tale importante istituto forte credibilità internazionale, il compito di gestire scelte complesse quanto necessarie. 

Notevoli sono su questo punto le differenze fra la linea del Psd e l’impostazione data dal Pdcs che intende risolvere con la semplice istituzione di una bad bank un problema che condizionerà la vita di San Marino per i prossimi 30 anni. 

Mentre con alcune forze politiche SSD ha trovato anche su questo complicatissimo tema significative convergenze, sarebbe stato altrimenti necessario affrontare il dialogo con il Pdcs da posizioni di forza determinate dalla compattezza che SSD esprime.

La scelta della maggioranza del Psd ha invece demolito questa compattezza, portando il Partito a discutere con il Pdcs dalla posizione molto debole di chi non ha altra possibilità di aggregazione politica se non quella proposta dal Pdcs stesso, manifestando peraltro già grandi disponibilità a retromarce significative sui contenuti, prima addirittura di cominciare il confronto. 

Di fronte all’emergenza in cui versa il Paese, con il rammarico di avere perso la forza propulsiva che il Psd ha avuto negli anni nella proposta di cambiamento e di trasparenza, noi riteniamo dannoso per il Paese il costituirsi di una coalizione basata su alleanze sterili come quella proposta dal Pdcs.

Coerentemente al percorso fatto con Sinistra Unita e LabDem noi pertanto continueremo a sostenere il progetto di formazione di una lista unitaria della sinistra e questa scelta di campo ci vedrà impegnati a sostenere il progetto che pensavamo, il 25 marzo 2016, fosse ormai un dato di certezza anche per quella parte di Psd che invece ha deciso di rompere, causando le dimissioni del Segretario democraticamente eletto in Congresso, e chiudendo ogni porta ad alleanze diverse se non quelle che vedranno tutta la vecchia politica schierata dalla stessa parte.

Al Segretario del Psd, Marina Lazzarini, va tutta la nostra stima e il grande apprezzamento per il lavoro fatto in questi difficili anni, dimostrando sempre le proprie idee, come deve fare un Segretario Politico, ma accogliendo e dando identico spazio alla voce di chi non condivideva e che spesso non ha perso occasione anche di lanciarle offese di natura personale.

San Marino 25 agosto 2016

Enrico Carattoni

Giuseppe Maria Morganti

Michele Muratori

Vladimiro Selva

Guerrino Zanotti

 

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