Civico10: ‘Attendiamo… fiduciosi?’

Civico10: ‘Attendiamo… fiduciosi?’

Durante la sessione appena conclusasi del Consiglio Grande e Generale, Cittadinanza Attiva ha risposto prontamente alla richiesta del Governo di essere propositiva e di lavorare con il fine di creare una Legge di Sviluppo che fosse ampiamente condivisa e che potesse mettere in campo le potenzialità economiche, culturali e sociali del Paese per uscire dalla crisi.

Per tale ragione sono stati presentati numerosi emendamenti, alcuni modificativi di quanto già proposto dal Governo ma la gran parte aggiuntivi, propositivi, miranti ad introdurre subito nuovi strumenti di sviluppo, pur non essendo per nulla chiaro il progetto San Marino, il modello economico, la visione del domani che il Governo voleva far emergere con questa legge. Tra queste proposte citiamo: lo Sportello Unico per le Imprese, la riforma dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti Esteri, l’Incubatore d’impresa per le start-up, il completamento della rete in fibra ottica pubblica ed il suo utilizzo per offrire servizi avanzati, la previsione di importanti sgravi contributivi per l’assunzione di lavoratori sammarinesi, una migliore politica degli appalti pubblici a tutela delle piccole imprese, la previsione della Smac obbligatoria e il suo utilizzo come carta servizi a tutto tondo, ecc…

Nonostante la buona volontà, quasi tutto è stato o respinto senza tante spiegazioni oppure rimandato ad altre leggi, ad altri decreti del Governo, ad altri tavoli. O meglio tutto è già magicamente recepito nelle prossime azioni che, il Governo ha garantito, saranno di qui a pochissimo tradotte in altrettanti progetti di legge già in cantiere, come sempre è stato!

Tutto ciò che il Governo propone, quindi, è già perfetto, talmente perfetto, che non ritiene neppure di dover rispondere alle domande poste in aula dai Consiglieri. Una su tutte, l’assoluta mancanza di spiegazioni sul perché non si è voluto concedere all’AASS la possibilità di fornire servizi di TLC, oltre che al pubblico, anche al privato.

Neppure uno fra i Consiglieri di maggioranza ha ritenuto corretti ed approfonditi, né il lavoro svolto dell’opposizione, né i suggerimenti che avrebbero potuto essere valutati, almeno in sede di discussione.

Hanno però ritenuto corretto ricorrere sistematicamente ad una serie di rimandi a decreti delegati che di deleghe contengono poco o nulla. Tutto ciò che questa legge doveva contenere per modificare le sorti del Paese ed avviarne lo sviluppo futuro, è stato in realtà demandato ad ulteriori gruppi tecnici di nuova formazione oppure è stato delegato in bianco al Governo che legifererà come meglio crede. Un atteggiamento ormai consueto che spoglia il Consiglio Grande e Generale delle sue prerogative legislative e permette al Governo di fare ciò che vuole.

Ma nonostante questo, tutti hanno votato compatti, in fila per 6 con il resto di 2.

Alla prima prova, il Governo ha lasciato a casa la parola “condivisione” tanto usata in questi mesi mostrando i muscoli e tenendo un atteggiamento spocchioso e autoritario. Ne è uscita una legge debolissima e senza prospettive, con una serie di deleghe in bianco al Governo. Non c’è un’idea di sviluppo, non c’è un’idea di Paese, c’è solo un’esibizione muscolare per mascherare il nulla a livello di contenuti politici.

 

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