Civico10 su Programma di emergenza

Civico10 su Programma di emergenza

Si sente spesso parlare di proposte per superare la fase critica che sta vivendo San Marino, ma se si scende un po’ in profondità si vede che spesso si parla per slogan, senza dire esattamente cosa si intende fare e da dove si vogliono prendere le risorse per farlo. Quando si parla di “razionalizzare la spesa”, cosa si intende realmente? Quando si parla di “ridurre la spesa corrente”, come lo si intende fare? Quando si dice di “rilanciare l’economia”, “investire sulla formazione”, “sviluppare il commercio”, “incentivare le imprese”, con quali soldi lo si intende fare visto che San Marino è da anni in deficit?
Civico10, come sempre, ha messo in campo un approccio onesto con la cittadinanza, dicendo esattamente cosa intende proporre per superare le criticità che sta vivendo San Marino. A costo di essere impopolare: ciò che occorre fare per risanare e far ripartire il Paese deve essere detto con onestà, senza ricercare ricette facili o “esotiche” e senza vendere fumo o slogan. Civico10 ha riassunto queste proposte in un “programma di emergenza”, o meglio “di ripartenza”, che comprende 3 macroaree.
La prima è quella del reperimento delle risorse: trattasi di un pacchetto di tagli di spesa e aumenti temporanei di imposte sul fronte interno, da una patrimoniale sugli immobili all’introduzione dell’Iva, dall’introduzione di una serie di misure di risparmio della PA per 30 milioni di euro circa annui ad un contributo di solidarietà per le pensioni (con tagli significativi alle pensioni d’oro), da una serie di misure per una reale emersione dei redditi oggi evasi ad un piccolo aumento delle aliquote fiscali sulle persone fisiche (cercando di ridurre quelle sulle imprese), fino ad un miglior controllo della spesa del Governo, e tanto altro ancora. Tale programma è in gran parte già online sul sito www.civico10.org come “Programma di reperimento risorse (bozza)”.
Si tratta di piccole rinunce momentanee necessarie a non fare assolutamente debiti con l’estero per mantenere uno stato di cose, un livello di spesa e di gettito, che non possiamo più permetterci. Ricordiamoci sempre che i debiti verso l’estero pregiudicano il futuro del Paese e la sua sovranità, perché quando i “finanziatori” verranno a battere cassa le piccole rinunce diventeranno sacrifici molto pesanti da sopportare, ben più grandi di quelli che potremmo fare oggi.
Questo pacchetto di misure ci consentirà di reperire almeno 80-90 milioni di euro all’anno, con una stima prudenziale: 40 di questi andranno destinati alla riduzione del debito e i restanti allo sviluppo economico, ma anche alle politiche sociali e infrastrutturali. Perché siamo convinti che le politiche per lo sviluppo economico, per una corretta distribuzione dei redditi e per le infrastrutture siano le sole che danno risultati a lungo termine.
Ma di queste politiche parleremo in un prossimo comunicato. E, più approfonditamente, Giovedì 6 Settembre alle 21 alla Sala del Castello di Serravalle, dove esporremo questo “programma di ripartenza” e, come sempre, chiederemo suggerimenti e idee a chi voglia darceli per migliorare ancora il progetto.

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