Commissione consiliare Affari Esteri, resoconto seduta 7 marzo 2022

Commissione consiliare Affari Esteri, resoconto seduta 7 marzo 2022

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI ESTERI,
EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE 

– LUNEDI’ 7 MARZO – Seduta Pubblica

 

I lavori odierni della Commissione si sono aperti con un riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, relativo alle recenti missioni all’estero e alle visite ufficiali sul Titano.  Sono seguiti il comma su nomine e revoche di rappresentanti diplomatici e consolari e le concessioni di residenza e permessi di soggiorno.

Si arriva infine all’ultimo comma all’ordine del giorno, il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sulla situazione in Ucraina sui numeri dell’accoglienza dei profughi sul Titano ( 88 registrati questa mattina, saliti già a 102 in serata) e sulle misure sanzionatorie in via di definizione. In particolare, l’impegno per la solidarietà si è concretizzato proprio nella giornata odierna, spiega, con l’adozione da parte del congresso di Stato di una delibera che “mette a disposizione le risorse del Fondo per la cooperazione internazionale- puntualizza- per finanziare azioni di intervento e sostegno, per fornire generi di prima necessità, vitto e quant’altro”.

Si è quindi aperto un dibattito molto partecipato da parte dei commissari: a livello bipartisan c’è preoccupazione per gli effetti delle sanzioni sull’economia sammarinese e si chiede una verifica e un monitoraggio costante di tale impatto. Il Segretario di Stato Beccari in replica torna a rassicurare sulla loro applicazione non generalizzata: nel “mirino” ci saranno beni e fondi riconducibili a nomi inseriti in liste formate dall’UE. “Le nostre non sono sanzioni contro il popolo russo, andrà verificato se ci sono beni e fondi riconducibili a nomi che appartengono a quelle liste”. E ancora:“Non ci sono  misure che sono un atto di distanza totale dalla popolazione russa, vanno avanti import ed export dove è possibile- prosegue- Non stiamo facendo un embargo, ma l’adozione di misure selettive”.

 

Di seguito un estratto degli interventi odierni, in Comunicazioni e sulla situazione in Ucraina. 

 

Comma 1. Comunicazioni

Luca Beccari, Sds Affari esteri

Tra il 16 e il 22 febbraio scorso abbiamo avuto la visita ufficiale in Argentina, che ha combinato sia incontri a livello ministeriale, sia incontri con i rappresentanti delle diverse comunità di San Marino in Argentina. Abbiamo incontrato il ministro degli esteri e il ministro dell’innovazione tecnologica, con cui si è trattato, con il primo di temi relativi al rapporto bilaterale e del quadro di accordi in corso di negoziazione, con il secondo sono stati individuati possibili ambiti di collaborazione, per quanto riguarda il tema di aziende ad alto valore aggiunto, di ricerca industriale e tecnologico. Poi sono seguiti due importanti incontri al ministero dell’istruzione, sull’accordo per il mutuo riconoscimento dei titolo di studio, questo tema verrà trattato con la possibilità di fare un accordo che copra titoli di studio fino alla scuola secondaria superiore, mentre sugli studi universitari verranno fatti accordi tra la nostra università e le università argentine. 

Altro incontro importante c’è stato al ministero del lavoro e previdenza, dove ho incontrato il viceministro per affrontare la bozza di accordo, in corso di negoziazione, in tema di previdenza per i cittadini con doppia cittadinanza, sul cumulo di pensioni. Oggi è in corso un incontro tecnico per definire le ultime modifiche. Altro incontro c’è stato con il ministro del turismo, con cui è già in corso un accordo di collaborazione in tema di turismo e si è parlato sulla possibile partecipazione di San Marino all’Expo Speciale, che si terrà in Argentina. Per quanto riguarda il ministero delle attività produttive, si è parlato di accordo di protezione per gli investimenti e di incontro tra le rispettive Camere di commercio. Altro incontro, con il ministero dell’Economia sull’ accordo per le doppie imposizioni e di collaborazione in materia fiscale.  Una visita molto ricca e piena di spunti interessanti che ci permetteranno di poter rafforzare le relazioni tra Stati con caratteristiche diverse, ma legati da rapporti con le comunità. Sull’incontro con le comunità di sammarinesi-argentine, abbiamo avuto modo di affrontare i temi che più le riguardano e sono poi emerse tematiche di discussione della Consulta dei sammarinesi all’Estero, tra cui il voto a distanza.

Poi c’è stata la visita a San Marino, la settimana scorsa, del presidente del Montenegro, che rientra negli incontri con i rappresentanti dei paesi nell’ambito dell’area Adriatico-ionica, visita che ha avuto ampio risalto. Stiamo ragionando dell’opportunità di negoziare accordi sugli investimenti e di scambio, oltre ad un accordo quadro di cooperazione rafforzata sull’agenda internazionale, tema sempre di più maggiore attualità.

Si terrà infine- compatibilmente con i cambi di agenda dettati dalla guerra ucraina- la visita ufficiale del ministro degli Esteri greco, con il cui paese abbiamo già siglato un accordo di cooperazione per il turismo e iniziato un negoziato su due accordi. La visita nasce da un incontro avuto a Stoccolma nell’ambito della ministeriale Osce, visita che sarà ricambiata nei mesi successivi. 

La scorsa seduta è stata confermata la partecipazione del ministro della giustizia italiano, Marta Cartabia, alla cerimonia del primo aprile. È motivo di lustro per le nostre celebrazioni e porterà come Oratore un contributo in tema di giustizia. Infine una delegazione capitanata dai Reggenti partirà per il Regno unito per incontri istituzionali.  

Paolo Rondelli. Rete, presidente

Nell’ambito dei rapporti tra parlamenti di Croazia- San Marino ho inviato all’omologo croato una nota in cui, a seguito della disponibilità della corale di San Marino all’invito della Banka Kovanica  per un concerto a Zagabria il prossimo ottobre, e a seguito della disponibilità della banca di coprire le spese, ho chiesto ai colleghi croati la messa a disposizione di un teatro per fare questo evento, che così segna lo scambio anche di esperienze e istituzioni culturali tra i due paesi.

Andrea Zafferani, Rf

Solo un piccolo rilievo chiesto anche dal collega Renzi: questa riunione si tiene in concomitanza con un’altra commissione, è una situazione quanto meno straordinaria.

 

Comma 8. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sulla situazione in Ucraina 

Luca Beccari, Sds Affari esteri

A seguito dell’Odg approvato in Consiglio, come governo siamo al lavoro su due direttrici, 1) l’esame delle sanzioni Ue per la Federazione russa 2) il tema dell’accoglienza dei profughi ucraini che fuggono dalle zone di guerra. Per entrambi i temi è stato adottato un decreto legge, venerdì scorso, nell’ambito del quale si è, da una parte, creata una architettura normativa, senza ancora adottare le sanzioni, ma che lo rende possibile in linea generale. Sanzioni che saranno diverse da quelle su antiriciclaggio e antiterrorismo, ma che si poggiano su questo ambito e ne estende l’applicazione. Dall’altra parte, l’articolo 2 del decreto introduce una formula semplificata di soggiorno, che non è quello che già c’è per le esigenze umanitarie, ma è un permesso temporaneo che in forma più snella permettere la regolarizzazione di chi viene a soggiornare di 3 mesi in 3 mesi. Il tema generale è stato quello che non metteremo un tetto alle accoglienze: il limite fisiologico sono le disponibiltà di alloggi. Diciamo quindi che prendiamo quelle persone che riusciamo, purché ci sia disponibilità di alloggio, che sia presso famiglie, strutture private o pubbliche appositamente individuate, allora in quel caso vi è possibilità di soggiorno. 

La Segreteria di Stato e il Dipartimento Affari Esteri stanno coordinando soggetti pubblici e privati al fine di creare sinergie e per far sì che la macchina di solidarietà possa mettere a disposizione tutte le risorse in modo efficace. 

Abbiamo dei primi dati, aggiornati a questa mattina: ci sono circa 84 arrivi registrati, che riguardano 28 nuclei familiari, alcuni numerosi. Di questi 84 arrivi, 43 sono minori, il resto maggiorenni: una trentina sotto i 40 anni e gli altri sopra. Abbiamo potuto dare una risposta immediata a famiglie con figli che cercavano un posto dove poter stare. E’ evidente sono numeri destinati ad aumentare, abbiamo avuto modo di mettere a disposizione soggiorni presso la Casa San Michele, appartamenti a uso della protezione civile a Montegiardino che erano stati usati per l’emergenza covid, e altre soluzioni private. Sono state usate anche strutture ecclesiastiche e para-ecclesiastiche. So che anche enti privati hanno dato disponibilità di immobili sfitti. È una risposta importante per la comunità sammarinese. Oggi abbiamo adottato come congresso di Stato una delibera che mette a disposizione le risorse del Fondo per la cooperazione internazionale, per finanziare azioni di intervento e sostegno, per fornire generi di prima necessità, vitto e quant’altro. C’è una macchina che si sta rodando e sono iniziate le prime azioni mirate. Non è possibile fare una stima dei numeri che ci aspetteranno, valuteremo tempo per tempo. Facile pensare che, complice il fatto che abbiamo diversi residenti ucraini stabili, ci saranno ricongiungimenti e stiamo monitorando la situazione giorno per giorno. Aggiungo che la stessa delibera ha attivato, in collaborazione con la Protezione civile un conto corrente apposito per raccogliere donazioni in denaro che vengono convogliate sul capitolo indicato per le spese di gestione dell’accoglienza profughi.

Sulle sanzioni: il decreto legge di venerdì scorso amplia lo spettro di applicazione normativa già esistente in materia congelamento e misure restrittive già vigente a San Marino per il tema dell’antiterrorismo e antiriciclaggio. La decisione sulla tipologia sulle sanzioni da implementare è da individuare tra quelle messe in campo dall’Ue, noi siamo focalizzati su questo. Ci sono poi altre sanzioni emesse autonomamente dai singoli Stati, noi andiamo sul blocco delle sanzioni Ue. Erano sanzioni già vigenti dal 2014, ma avevano una portata limitata ed erano focalizzate su alcuni soggetti legati alle prime situazioni di tensione sulla Crimea e sull’oggetto di contesa iniziale e l’Ue ha esteso queste sanzioni sul maggior numero di soggetti, oltre averle ampliate. Prevedono, tra l’altro, divieto di entrata e transito in territorio dell’Unione di tutta una serie di soggetti-di-Stati, congelamento dei fondi di soggetti-di-Stati, ed è la misura più importante.  

Il settore Import-Export non è toccato universalmente: non ci sono disposizioni generali che vietano l’interscambio commerciale in assoluto o la mobilità in assoluto, stiamo parlando di sanzioni che per la maggior parte dei casi riguardano soggetti inseriti in liste, non in generale. 

Ci stiamo concentrando sull’ambito finanziario delle sanzioni per evitare il rischio di divenire indirettamente una banca sammarinese o un soggetto sammarinese che viola sanzioni previste dall’Ue. Il primo pacchetto sarà adottato con delibera del congresso di Stato e riguarderà misure di congelamento fondi dei soggetti previsti nelle liste, sarà necessario un ulteriore decreto per rendere più attenta l’applicazione di sanzioni e  il declinare a livello operativo il congelamento- e scongelamento- e un gran numero di deroghe previste a livello europeo. Questo quindi il quadro normativo: il decreto legge di venerdì, delibere su liste di nomi indicate dall’Ue, e decreto che stabilirà le modalità operative di congelamento. Si farà riferimento a liste di nomi: a San Marino non ci saranno tante situazioni, o forse non ci saranno per nulla situazioni di applicazione concreta, ma non è possibile escluderlo in questa fase. 

A livello internazionale: gli elementi più importanti riguardano diverse risoluzioni prese in sede Onu, di condanna dell’aggressione dell’Ucraina, la decisione del Consiglio d’Europa di sospendere la delegazione della Federazione Russa dai lavori Consiglio d’Europa, in previsione di un ulteriore provvedimento di esclusione definitiva, preceduto dall’appello di sospendere le ostilità. Quindi una serie di decisioni in ambito Osce, in cui si sono espressi tutti i singoli Stati e l’Ue e unanime è la condanna. Abbiamo una serie di organismi internazionali più tecnici, collegati a Onu e Consiglio d’europa, in cui si discute l’esclusione della Federazione russa dai lavori. Non da ultimo, quello che sarà il documento che verrà approvato dal Gafi nei prossimi giorni sul rispetto delle sanzioni, cui far seguito una serie decisioni del Moneyval e una serie di azioni monitoraggio. Anche la comunità finanziaria internazionale inizia a mettere in campo misure verifica rispetto le sanzioni. 

La votazione dell’Odg all’unanimità e la condivisione di una serie di riflessioni da parte di tutti i gruppi credo sia un mandato inequivocabile al governo di muoversi in questa direzione e il governo ritiene sia una direzione che è sicuramente innovativa per San Marino, rispetto la sua storia passata di neutralità più marcata. L’attuale contesto internazionale e l’attuale diversa articolazione delle relazioni fra Stati non permettono più di prendere posizioni totalmente distaccate. Solo il fatto che oggi San Marino è interconnesso a una realtà come l’Ue ci porta anche solo indirettamente a dover prendere contezza delle sanzioni. Poi c’è il dato politico, San Marino sostiene con forza il principio del rispetto della sovranità tra Stati e dell’integrità territoriale, lo ha sempre fatto. Di fronte non a una disputa sui confini, ma a un conflitto come quello che stiamo vedendo tutti i giorni, noi non possiamo ignorare la violazione di questo principio che difendiamo con tutte le convenzioni internazioali che San Marino ha sottoscritto. Qui parliamo di un conflitto che viola gran parte dei principi e delle convenzioni che noi sosteniamo in tutti gli organismi multilaterali.

E’ abbastanza distorsivo da una parte stringersi in una posizione di solidarietà importante per il popolo ucraino, come stiamo facendo, poi dall’altra rimanere indifferenti a quello che succede alla loro nazione. San Marino non si impegna in questo conflitto offrendo sostengo miliare diretto o indiretto, non offre armamenti, non fa parte di alleanze militare o fra Stati, ma sicuramente ha espresso con le sue decisioni un messaggio forte di non indifferenza rispetto quello che abbiamo tutti ritenuti un atto grave. 

Di fronte a reazioni di concittadini che vedono un cambio di approccio che può essere destabilizzante, io credo che abbiamo vissuto e siamo stati testimoni di una metamorfosi importante delle relazioni e dello scenario internazionali in cui ci muoviamo negli ultimi 20 anni, credo che le valutazioni che stiamo facendo, e che hanno fatto Stati che ci assomigliano tanto e con noi hanno condiviso una posizione neutralità attiva- Svizzera, Monaco, Andorra- ci dimostra che quello che stiamo dicendo non è campato per aria, ma ha un senso. 

Nicola Renzi, Rf

Sull’accoglienza: sono contentissimo della prova che sta dando il nostro popolo e anche l’amministrazione, sulla disponibilità data dalle persone all’accoglienza. Dobbiamo fare uno sforzo ulteriore di chiarezza, non possiamo prevedere quanto durerà questa situazione, bene non mettere tetti, l’obiettivo che ci dobbiamo dare è di affidarci alla generosità delle persone, ma anche che quando lo Stato interviene, lo faccia nel modo più equo possibile. Sarebbe bene adottare regole precise per quanto riguarda quello che fa lo Stato e va chiarito.
Sulla questione sanzioni: adesso è il momento della maturità e in cui non si può ragionare con il pilota automatico. Spero abbiamo la forza diplomatica di far capire che la nostra scelta di imporre sanzioni è stata una scelta che era ineluttabile, ma non scontata. E lo dobbiamo dire con forza. E non era scontata per la nostra Storia. Lo dobbiamo ricordare ai nosri interlocutori che oggi abbiamo infranto quel principio legato alla nostra neutralità non belligerante e al rifiuto delle sanzioni come risoluzione delle controversie.  Che i tecnici che elaborino sanzioni mettano in evidenza con la penna rossa quali sono per noi i settori più a rischio. Inutile che ci riempiamo la bocca di equiparcarci a tutti, se poi le sanzioni sono per noi insostenibili. Qui l’attenzione dell’ammistrazione deve essere immediata e deve essere pressante la richiesta di monitoraggio da parte dei politici. Il blocco di aeromobili, case e proprietà lo abbiamo visto in Italia, come governo dobbiamo avere una mappatura precisa sull’impatto di tali sanzioni su di noi. Ci sono capitali, aeromobili registrati da noi che possono essere toccati? E investimenti nel nostro Paese? E questo sì, in seduta segreta, in Commissioni Esteri, ce lo deve riferire. 

Noi con quell’Odg abbiamo preso una scelta storica, epocale per la nostra politica estera, dettata da cose che il Segretario ha detto benissimo, è inutile che siamo ipocriti. Noi, per mille motivi, abbiamo preso- anche coraggiosamente- questa scelta. Adesso dobbiamo assumere il compito di spiegare alla parte russa, da un lato, quanto ci può pesare questa scelta, ma dall’altro anche perché la portiamo avanti. Ma anche alla controparte che è l’occidente, soprattutto l’Ue, che noi ancora una volta una scelta di campo netta l’abbiamo fatta. E adesso spero arrivino risposte altrettanto chiare dalle istituzoni all’interno delle quali stiamo. Dobbiamo spiegare a tutte le parti in campo la difficoltà estrema che questa situazione ha portato anche a noi. 

Maria Luisa Berti, Npr

Tutti abbiamo sotto gli occhi la tragedia, è apprezzabile l’intervento della nostra comunità di aiuto umanitario, dà dimostrazione del grande senso di solidarietà che ha sempre avuto il nostro popolo. La ‘questione sanzioni’ l’affrontiamo anche noi con grande preoccupazione, ma è la strada scelta da tutti noi e da perseguire. Invito, laddove si possa fare, a portare avanti la nostra caratteristica di appellarci al dialogo, abbiamo un ruolo, un corpo diplomatico sempre attivo, quindi si deve cercare il più possibile, oltre che spiegare la nostra posizione, anche chiedere a chi ha incarichi diplomatici per la Federazione russa di fermare l’azione di conflitto. Oltre a recepire indirizzi sanzionatori, mi piacerebbe che il nostro paese si facesse sempre più portatore del messaggio di ricerca del dialogo e della pace. Vorrei chiedere poi al Segretario di valutare, visto che abbiamo anche investitori sotto il profilo immobiliare che fanno capo a soggetti che provengono dalla Federazione russa, se monitorare attentamente certe situazioni. 

Alessandro Bevitori, Libera

Esprimo anche io la più profonda ammirazione per tutti i sammarinesi che si stanno adoperando per dare aiuti concreti al popolo ucraino. Come Libera abbiamo messo in campo anche noi raccolte di beni di prima necessità e abbiamo avuto una risposta incredibile. E le istituzioni stanno facendo ancora di più. Questa fase è delicata, ogni singola posizione, anche degli Stati più piccoli, è importante, non solo per il conflitto in sé, ma è fondamentale che la posizione di San Marino esca chiara e precisa. 

La Repubblica non condivide quelle sanzioni che vanno ad impattare sui popoli, questo è il motivo per cui non le ha mai riconosciute come strumento efficace di risoluzione di conflitti. E’ una posizione di autorevolezza e rispetto la quale non ha mai ceduto. San Marino si è sempre schierato per la difesa dei diritti umani, non con il più forte o con il vincitore. Oggi dovremo dare voce a chi sta chiedendo il cessate il fuoco e lo stop della guerra. Con questo intento Libera ha sottoscritto un primo Odg il 23 febbraio scors, e  poi l’Odg del 2  marzo, dove si è arrivati alla sottoscrizione all’unanimità di un Odg, dopo una trattativa tra le forze politiche, in cui si dichiara di “prendere atto delle sanzioni Ue e mettere in atto strumenti per aderire a tali iniziative”. L’obiettivo era di non adottare le misure tout cour dell’Ue, ma di fare una cernita per salvaguardare  il principio con cui San Marino non vuole attaccare la cittadinanza di Paese. Il fatto di considerare delle liste va in questa direzione, mi auguro siano il più circoscritte possibile, che ci siano motivazioni a loro sostegno. Ci sono aziende che sostengono l’industria bellica? Ci sono dietro gli oligarchi che sostengono la guerra? Ma non si vada a colpire in maniera indiscriminata la cittadinanza. Deve essere una misura estremamente calibrata. Prendiamo le distanze da tutte quelle azioni che avvengono anche in Ue di aiuto alla guerra, come l’invio di armi, non dobbiamo accettarlo. Ribadisco con forza la posizione di San Marino di neutralità attiva, chiedendo ancora una volta un immediato cessate il fuoco e la ripresa del dialogo in tutte le sedi, senza creare inutili isolamenti.  

Denise Bronzetti, Gruppo misto di maggioranza

Non sono facili le posizioni assunte dal nostro Paese. Cosa si intende nel riconoscere l’integrità territoriale di altri Stati e riconoscere che sia stata violata, diversamente da altre situazoni simili del passato? Ci sono guerre in corso in altre aree geografiche del mondo ma non ci vedono in una situazione come quella attuale. La situazione è cambiata anche per la neutralità di San Marino perché c’è una guerra alle nostre porte. San Marino ha scelto di uscire dalla neutralità più tipica, perché è una guerra che non riguarda solo lo Stato ucraino e su cui ci sono interessi mondiali economici che non riguardano solo quel Paese. Qui c’è un equilibrio difficile da tenere che vede l’aggravarsi tutti i giorni delle situazioni dei paesi confinanti e che rischia di allargarsi. Allo stesso modo, credo sia necessario adottare sì misure alla luce anche dei percorsi di internazionalizzazione che il nostro Paese sta facendo, ma non si può non considerare il fatto che San Marino, pur portando avanti un accordo di associazione europea, ha comunque cercato – anche con opera della Segreteria di Stato- di portare avanti accordi bilaterli con altri Stati, in primis, con la Russia stessa. C’è sicumente il rischio di aggravarsi di rapporti importanti per la nostra economia.
Senza documenti, ho fatto fatica a seguire nei termini pratici di cosa stiamo parlando, quali sono e quali saranno le sanzioni che questo Stato vorrà applicare nei confronti della Russia, mi auguro molto poche. Il richiamo da parte nostra è di mantenere un seppure difficile equilibrio rispetto quello che può ricadere su uno Stato piccolo come nostro, per noi la situazione potrebbe rischiare di diventare ancora più difficile. Va fatta infine una comunicazione puntuale verso la cittadinanza per far capire anche a loro cosa San Marino è chiamata a fare per comprendere i rischi delle scelte che il nostro Stato sta adottando. 

Daniela Giannoni, Rete

Credo che la neutralità classica rispetto questo conflitto fosse inapplicabile, primo per la vicinanza del conflitto, poi perché, se in passato appoggiare o meno una guerra si riferiva al portare armi ed eserciti, cosa che  San Marino era impossibilitata a fare, oggi in un sistema finanziario interconnesso e in una economia globale, noi anche nel nostro piccolo potremmo avere un ruolo. La stessa Svizzera ha deciso di adottare sanzioni che avranno sicuramente un impatto importante e per  noi esimerci sarebbe stato davvero difficile. Pensate se eravamo gli unici a non attivare sanzioni: l nostro sistema poteva andare ad attirare fondi che direttamente o indirettamente potevano finanziare questa guerra. 

La neutralità attivà è rapportata alle guerre che si combattono a livello economico-finanziario e all’interno del sistema economico europeo non potevamo tirarci indietro. Dovevamo fare una prova di coraggio per dare apporto al limitare la stessa guerra che tutti dichiariamo di non volere. Neutralità sì, ma non come l’abbiamo intesa fino ad oggi. La ponderazione sull’applicazione delle sanzioni e la non esclusione di tutte le alternative faranno la differenza. Allo stesso modo per i rifugiati occorre ponderazione. Dobbiamo dare dignità a chi accogliamo e dobbiamo dargli una sicurezza sanitaria e una vita dignitosa, non solo un tetto sulla testa. 

Alessandro Scarano, Pdcs

E’ un momento doloroso per il popolo ucraino, non posso in questa sede non sottolineare la generosità del nostro Paese e dei nostri cittadini , ancora una volta è emerso il loro spirito di solidarietà e accoglienza. Purtroppo è cun onflitto alle porte di casa nostra. Sulle sanzioni è bene sapere quali sraanno le conseguenze sulla Repubblica di San Marino ed è bene spiegare anche ai nostri partner e tutti i canali diplomatici la nostra scelta. Condivido anche chi ha richiamato l’importanza della comuicazione, che il nostro Paese comunichi al meglio i passi che andiamo a fare affinché tutti i sammarinesi comprendano le scelte adottate. Auspico possa prevalere la diplomazia, il buon senso e il dialogo tra popoli. 

Carlotta Andruccioli, Dml

Il dialogo è lo strumento da adottare al meglio per risolvere i confltti e personalmente l’esclusione della Federazione russa dai consessi internazionali mi preoccupa, così come dai consessi sportivi internazionali. Poi l’appello al dialogo: è fondamentale che si possa intensificare, sia rispetto l’Ue  che con la Federazione russa, è un paese che ci ha aiutato nei momenti di difficoltà, è importante se non altro spiegare le nostre posizioni. 

Un sorriso lo strappano le gesta dei nostri cittadini verso la popolazione colpita, bene che con il decreto 27 si parli di permessi di soggiorno particolari e di un’azione coordinata delle associazioni, ma anche con la previsione di un fondo in cui tutti possano donare.

L’aspetto sanzioni è un discorso più delicato, è una decisione storica. Chiaro, in un mondo sempre più interconnesso, la neutralità va rispettata ma prestando attenzione alle relazioni, dovremo essere collaborativi per non rischiare l’isolamento rispetto al resto del mondo, ma questo va spiegato bene rispetto ai nostri interlocutori. Le mie perplessità rispetto alle sanzioni rimangono, per evitare di ghettizzare il popolo russo e pensando alle ricadute negative sui paesi che l’adottano. 

Gian Matteo Zeppa, Rete

L’Odg è stato un atto di coraggio, senza divisioni in Aula consiliare, seppur con sensibilità diverse rispetto l’argomento. Mi sono reso conto di essere in un contesto molto più grande di noi, rispetto cui non possiamo esimerci, e San Marino non lo ha fatto. Perchè diversamente da altre guerre ci sono dinamiche diverse, ma similari. La volontà di andare a invadere una nazione riconosciuta internazionalmente, e le motivazioni apportate, vanno a cozzare con il milione e 700 mila sfollati ad oggi e con le immagini cruente che ci arrivano. Che si facciano colloqui tra le parti in causa sotto i bombardamenti mi pare inverosimile. Certo che aspiriamo tutti al cessate il fuoco. Poi c’è chi protesta in Russia e viene arrestato. Qualcuno ha detto che l’attività diplomatica non c’è: eccome se c’è, ci stanno provando in tanti, da Macron a Israele, perché tutti comprendono la portata della guerra in atto. E San Marino giustamente ha preso una posizione che condivido pienamente.

E’ ovvio che per ogni presa di posizione ci saranno ricadute, le vediamo già ora andando a fare il pieno di benzina. E sono cose che non termineranno con un cessate il fuoco, punto. Molto dipenderà da quali saranno le condizioni del cessate al fuoco. E a chi dice che non va bene espellere i russi dagli organismi: mi pare che gli oligarchi e la nomenclatura russa vogliono continuare la guerra, non il dialogo. Possiamo cercare di ragionare in termini globali cercando una via differente, ma non vedo nella controparte la volontà di dialogo.

Le sanzioni è ovvio che si ripercuoteranno anche su di noi, ma credo il Consiglio grande e generale abbia fatto la scelta giusta, per una volta ha smesso con le lotte ideologiche che lasciano il tempo che trovano e ha preso atto della drammatica escalation. Mi auguro possa terminare presto e che qualcuno trovi le giuste note per ricondurre tutto alla fine.  Chiedo al Segretario di procedere anche con aggiornamenti continui dove riterrà opportuno. San Marino ha dato prova di realismo.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Quando si ha neutralità, si ha la forza di proporre il dialogo che quando si è schieratoi non c’è. In passato il ruolo neutrale di San Marino si è giocato in questa direzione. Se non fossimo stati neutrali, come avremmo potuto accogliere 100.000 sfollati nel conflitto mondiale?Il Consiglio ha fatto benissimo accogliere quell’Odg. E quell’Odg dice che San Marino aderisce a politiche sanzionatorie ma solo se indirizzate alla possibilità di aprire un dialogo. Quello è il punto qualificante del testo e il motivo per cui lo abbiamo sostenuto. Altrimenti non c’è risoluzione di conflitto se non si esamina la possibilità di generare una ‘fascia di protezione’ che possa in qualche maniera garantire le parti in causa. Altrimenti il rischio di escalation è alto. Ogni minuto che passa c’è gente che muore e che soffre, il nostro impegno deve essere indirizzato al cessate il fuoco immediato, non a una guerra di logoramento. Noi da oggi siamo in una lista nera di un paese aggressore, non mi spaventa, forse potrebbe essere un punto di onore. Ma essere in quella lista non ci dà la possibilità di svolgere un ragionamento nella direzione della pace ottenuta attraverso il dialogo. Questo conflitto non lo si risolve con le armi che portano solo alla guerra con armi nucleari. Ma nemmeno con l’economia, perché quel paese avrà sempre quella possibilità da mettere in campo. 

Gerardo Giovagnoli, Npr

La pace non è un pulsane di reset. Se smettono di combattere per voi Ucraina e Russia tornano come prima? Significa che c’è ancora un invasore che non si sa come taglierà la mappa dell’Ucraina. Se una delle condizioni della Russia è che il suo confine sia molto più in là del Donbass, noi come ci schiereremo? Loro non si limitano a quella parte, stanno andando a Kiev, come si fa a dire che vogliono il cessate il fuoco? Noi non la vogliamo la guerra, né vogliamo partecipare, ma dal punto di vista di San Marino dobbiamo adoperarci perché la diplomazia torni al lavoro, come magari sta succedendo, e che si trovi una soluzione duratura. In Consiglio d’Europa e in altre assise, la nostra voce deve essere un messagio di pace e sostegno alla popolazione, come sta avvenendo, e rispetto cui sono molto soddisfatto dell’aattivazione del paese e dei cittadini, come sono soddisfatto dell’unanimità con cui l’Odg è stato approvato. Significa che siamo un paese con una politica estera coerente che attraversa legislature e schieramenti politici. La questione delle sanzioni sta già producendo effetti, ma non è che si potesse fare altro. Le sanzioni non sono l’entrata in guerra di un Paese. Mi associo a chi dice che dobbiamo avere sotto controllo gli effetti, ma non per far finta di metterle, il mondo ci guarda in questa operazione, rispetto agli oligarchi non ci può essere solidarietà, diverso il discorso nei confronti della cittadinanza. Se ci sono navi o aerei riconducibili a persone con certe responsabilità, non possiamo chiudere un occhio. Idem per il corpo diplomatico potremo avere persone che potrebbero essere attezionante, anche da questo punto di vista non dobbiamo dare messaggi ambigui. Ci potrebbero essere state infliltrazioni che potrebbero nuocerci come paese.

In Europa, nel giro di qualche giorno, hanno chiesto adesione Ucraina, Macedonia del nord, Georgia—c’è tutto un ambito che sta convergendo con il negoziato. Ci deve interessare visto che dobbiamo raggiungere un accordo di associazione. Non possiamo non percerpire la storia quando cambia e può riguardare anche noi.

Sds Luca Beccari, replica

Mi stupisce che da una parte noi andiamo nella comunità internazionale con la bandiera dello Stato neutrale e che difende dei principi, però poi di fronte a quei principi rischiamo di essere in contraddizione, se pensiamo che esprimere una posizione diversa da una mera neutralità possa precluderci delle possibilità. E’ sbagliato. Se noi oggi fossimo associati all’Ue, o fossimo persino un Paese membro, quale sarebbe stata la nostra autonomia? Qui c’è un’area geografica, un gruppo di paesi, se non capiamo che il mondo cambia e che prima o poi le scelte che 50 anni fa erano felici, oggi sono infelici. Ho apprezzato l’intervento del commissairo Renzi, credo abbia toccato punti oggettivi. E una cosa ha detto giusta: è chiaro che noi oggi diamo dimostrazione al mondo di come ci poniamo di fronte certe situazioni, ma a certi interlocutori diamo anche un’altra dimostrazione: noi ci siamo anche quando mettiamo dei panni scomodi. E questo lo faremo pesare con l’Ue.

Prima parlavo di 88 rifiugiati, siamo già a 102….ospitiamo chi possiamo ospitare, non possiamo mettere oggi le persone nelle galleria dei treni. Lo Stato ha impiegato risorse e ne impiegheremo altre e convoglieremo con la raccolta fondi. L’imparzialità cui si riferiva Renzi è scontata. 

Sul tema sanzioni: le nostre non sono contro il popolo russo, ma contro persone inserite nelle liste formate dall’Ue e che vanno a colpire beni e fondi eventualmente presenti a San Marino, ma andrà verificato se ci sono beni e fondi riconducibili a nomi che appartengono a quelle liste. Non ci sono misure che sono un atto di distanza totale dalla popolazione russa, vanno avanti import ed export dove è possibile, perché comunque la nostra merce deve passare dall’Ue. Il tema è questo. Non stiamo facendo un embargo, ma l’adozione di misure selettive. Ci siamo già schierati. Tutti questi discorsi li potevamo fare anche dopo 11 settembre, ci siamo schierati adottando misure Onu restrittive che hanno colpito Stati interi rispetto cui San Marino non aveva avuto niente a che fare. Un conflitto militare in Europa di questa gravità richiede un atteggiamento diverso rispetto quello avuto in passato. Il fatto che ci escluda dall’essere un Paese dialogante lo escludo. Non mi stupirei vedere la Svizzera esercitare un ruolo per il dialogo e la risoluzione del conflitto. Noi sempre facciamo riferimento al cessate al fuoco e alla fine delle ostilità.

Non commento sulla cessione di armi, a meno che abbiamo una industria bellica, non credo che rappresenteremo un problema di fornitura armi ai miliziani ucraini con i nostri ‘armaioli’. Non andiamo a cercare problemi dove non ci sono.  

Repubblica di San Marino, 7 Marzo 2022/02

 

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