Commissione Interni. Resoconto Agenzia Dire. Torre1

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COMUNICATO STAMPA

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI E
ISTITUZIONALI, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, AFFARI INTERNI, PROTEZIONE CIVILE,
RAPPORTI CON LE GIUNTE DI CASTELLO, GIUSTIZIA, ISTRUZIONE, CULTURA, BENI
CULTURALI, UNIVERSITA’ E RICERCA SCIENTIFICA

 

Martedì 26 Marzo

           

            La seduta della commissione Affari costituzionali si è
aperta con un breve riferimento del presidente Mario Lazzaro Venturini, Ap, in
merito a una lettera giunta da un collaboratore dell’università su presunte
irregolarità di un concorso
. A seguire il segretario di Stato per la Pubblica
istruzione, Giuseppe Maria Morganti, ha relazionato sui provvedimenti adottati
a seguito dell’approvazione di quattro istanze d’Arengo. E’ quindi toccato al
titolare degli Affari interni, Gian Carlo Venturini, riferire in merito alla
mozione di Rete sulla “corresponsione di una non meglio precisata gratifica per
tutti i dirigenti della Pa”.

            Si è infine passati all’esame in sede
referente
del progetto di
legge, illustrato dal segretario di Stato Venturini
, “La mediazione familiare”. La normativa, che introduce una nuova figura
nell’ordinamento sammarinese, è stata approvata
con 9 voti a
favore e due astensioni. Designato il relatore unico, Anna Maria Muccioli,
Pdcs.
Tutti accolti gli emendamenti presentati da maggioranza e governo. Stessa sorte per un emendamento di Su all’articolo 6 e uno
presentato da Rete all’articolo 9
.

L’esame di un altro progetto di legge, “L’ordinamento
del Notariato“,
è invece stato
rimandato alla prossima sessione della commissione.

 

Di seguito un riassunto dei lavori.

 

Comunicazioni

Mario Lazzaro Venturini, Ap, presidente, legge la lettera che
Davide Forcellini, ingegnere collaboratore con l’Università di San Marino, ha
inviato al segretario di Stato Giuseppe Maria Morganti e alla Commissione in
cui si denuncia presunte irregolarità nel concorso di idoneità docenti per un
contratto pluriennale al dipartimento di economia
: “Abbiamo la fortuna di
avere qui presente il segretario di Stato competente, che si è impegnato prima
a verificare i fatti. C’è nella lettera infatti una denuncia su un concorso per
irregolarità di gestione e procedure. Diamo tempo al segretario di verificare i
fatti e ci rivediamo per parlarne nella prossima commissione”.

Rossano Fabbri, Ps: “Oltre la lettera, è stato portato avanti un
ricorso giurisdizionale amministrativo in Tribunale, che sarebbe il luogo
deputato a questo?”

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Non credo, la lettera non ne parla.
Dovrei fare alcune raccomandazioni per i lavori di questa Commissione. Ci
rifaremo al regolamento, se non sarà sufficiente, ci rifaremo a quello del
Consiglio. Confido sull’aiuto dei consiglieri. Sulle votazioni, mi raccomando,
al momento di votare, tutti i consiglieri siano alla loro postazione, eviteremo
polemiche roventi. Mi raccomando che ciascun consigliere voti per sé e non per
il vicino, che si è assentato un momento. Se c’è necessità di uscire due minuti
per un caffè, basta farlo presente e sospenderemo i lavori un attimo. Se le
votazioni hanno più voti del numero presente in Aula, le annullerò. Conto che
ciò venga segnalato nel più breve tempo possibile”.

 

 

Istanze

Istanza d’Arengo n.9 affinché la festività del 28 luglio possa essere
celebrata quale “Anniversario della Caduta del Fascismo e Festa della Libertà”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la
Pubblica istruzione
: “Ho già
sottoposto al congresso di Stato la bozza per un progetto di legge di modifica
per cui il dispositivo dell’istanza sarà integralmente accolto. Verrà
modificato l’articolo 1 della legge 152 del 1990 sul calendario delle
festività. L’iter è stato avviato e il progetto di legge arriverà in una
prossima seduta del Consiglio. Una vertenza più complessa riguarda in generale
il calendario delle attività, ma lasciato che se ne occupino le parti sociali”.

Roberto Ciavatta, Rete: “In merito alla seconda parte dell’istanza sulla
celebrazione istituzionale?”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di
Stato per la Pubblica istruzione, replica
: “Da due anni, per iniziativa delle forze politiche e delle
associazioni, viene deposta una corona d’allora sulla statua della Libertà. Si
può implementare ma non saprei con quale strumento legislativo”.

 

Istanza d’Arengo n.19 affinché sia riconsiderato il tema del rapporto
con l’Unione Europea, ed in subordine, per rendere possibile ai giovani
sammarinesi l’accesso a tutte le occasioni internazionali di formazione
continua, per regolamentare i rapporti culturali e formativi e dedicare una
voce di bilancio a supporto dei giovani meritevoli.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di
Stato per la Pubblica istruzione
:
“L’istanza è complessa e riguarda in primo luogo la possibilità di accedere ai
progetti di formazione europea come l’Erasmus. Con il 2014 perderà le sue
funzioni e l’Erasmus for all non è ancora definito. All’incontro del 20 marzo
con i funzionari della Commissione europea, il dipartimento Istruzione ha
chiesto espressamente  ulteriori
informazioni in merito, a non sono stati in grado di dare risposte.

I nostri giovani sono extracomunitari e teoricamente non potrebbero
accedere all’Erasmus. Tuttavia quelli iscritti ad atenei italiani hanno subito
trattamenti diversificati, alcuni sono stati ammessi normalmente, altri senza
finanziamento, cui poi ha provveduto lo Stato. Un altro progetto importante per
la Repubblica è il Processo di Bologna: tutti i Paesi del Consiglio d’Europa
possono aderirvi e noi abbiamo esperito tutte le formalità. Così sarà più
facile il riconoscimento dei nostri titoli. 
A fine aprile ci sarà una conferenza sul tema a Helsinki e verrà poi
creato un ufficio ad hoc per certificare i processi di formazione interni. Che
tutto questo si tradurrà nel riconoscimento dei titoli da parte italiana non è
però scontato. Comunque si tratta di un passo in avanti.

 

Istanza d’Arengo n.27 per l’istituzione della Banca del Tempo nella
Repubblica di San Marino.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di
Stato per la Pubblica istruzione
: “La
Banca del Tempo già esisteva, è nata nel 1998, ma poi è stata chiusa, nel 2000:
il benessere non le ha permesso di proseguire l’attività. Ma il progetto è
pronto per essere riattivato senza costi, se non quelli organizzativi. Basta
che la commissione dia un segnale”.

Francesca Michelotti, Su: “Sono d’accordo con il segretario di Stato. Questa
istanza è tipicamente sammarinese. Sono invece contraria a che sia lo Stato a
tenere le redini dell’iniziativa, meglio che siano in mano alla Consulta delle
associazioni.

Durante la prima esperienza molti davano tempo, ma nessuno lo chiedeva,
ora potrebbe accadere il contrario. Non credo all’associazionismo che chiede
aiuto allo Stato. così si partecipa di più alla vita sociale, sarebbe un
segnale di protagonismo. Dunque trasferirei l’istanza alle associazioni e mi
dico pronta a offrire lezioni di arte in cambio di lezioni di cucina”.

Rossano Fabbri, Ps: “Cosa vuol dire che la Banca del tempo c’è già?”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Sono d’accordo con il consigliere Michelotti,
l’istanza è tipicamente sammarinese. C’è anche la richiesta per la sede della
Banca. Se si volesse acconsentire si potrebbe valutare la possibilità di
sfruttare la sede stessa anche per il Forum dei giovani, per la Consulta delle
associazioni per una raccolta di pc non funzionanti da riassemblare e per i
negozi del riuso”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di
Stato per la Pubblica istruzione, replica
: “Mantenere in piedi un’associazione è un onere grosso. Sono idee
importanti sia quella di affidare il progetto alla Consulta delle associazioni
sia quella di individuare una sede per più attività di volontariato. Il
segretario di Stato Fiorini è al lavoro per una nuova collocazione del Forum
dei giovani. Comunque, oltre alla sede l’istanza si spinge oltre”.

Francesco Morganti, Psd: “Si potrebbero coinvolgere le Giunte di Castello e
ribadire così il loro ruolo”.

 

Istanza d’Arengo n 9 per richiedere che, all’interno del centro storico
di San Marino, un’area venga dedicata alla commemorazione delle vittime della
strage di Beslan. avvenuta il 3 settembre 2004.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di
Stato per la Pubblica istruzione
: “La
Repubblica ha già pensato a commemorare quell’evento drammatico. E’ stato dato
mandato a uno scultore sammarinese per un piccolo monumento che è stato
inizialmente collocato nei giardini della scuola secondaria superiore. Ma si è
rivelata non adatta e l’architetto Marcella Michelotti che cura la
riqualificazione dell’area garantisce che la statua verrà rialzata, dandole
maggiore rilevanza anche grazie a una nicchia e 
mettendo in evidenza il motivo della collocazione”.

Francesca Michelotti, Su: “L’istanza è toccante. La statua forse non ha un
richiamo diretto alla tragedia, ma l’inserimento nella circolazione urbana era
adatto. Ora assumerà più le caratteristiche di un monumento e perderà di
freschezza. C’è comunque l’occasione anche per una nuova targa”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Per aumenta il ricordo e la lotta al terrorismo non
sarebbe male intestare a quella strage una via della Repubblica”.

Francesco Morganti, Psd: “Sarebbe interessante anche un gemellaggio tra San
Marino Città e Beslan per avvicinare ulteriormente le due realtà”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di
Stato per la Pubblica istruzione, replica
: “Sono emerse molte proposte concrete. Per la via si può vedere e si
potrebbe pensare anche ai giardini. Sul gemellaggio sentivo la vocina: ‘Chi
paga?’ Certamente occorre approfondire l’evento”.

 

Mozione conseguente alla
trasformazione dell’interpellanza presentata dai consiglieri di Rete in merito
alla corresponsione di una non meglio precisata gratifica per tutti i dirigenti
della Pubblica amministrazione.

Roberto Ciavatta, Rete:
“Abbiamo ricevuto dalla segreteria di Stato una risposta insoddisfacente all’
interpellanza. Intanto, alla richiesta se sia stata riconosciuta a tutti i
dirigenti la maggiorazione dello stipendio, la risposta è stata ‘non a tutti, a
quelli che hanno il vecchio regime non è stata data’. Quindi si conferma che è
stata corrisposta a tutti coloro che hanno il nuovo regime. Poi si parla di ‘un
atto dovuto per legge’, anche questo è falso, perché nel decreto citato si
stabilisce solo che il periodo di riferimento sarebbe andato da marzo a
dicembre, non si dice che si sarebbe dovuta dare la gratifica. Tra le righe,
nella risposta, il segretario conferma che la Pa è alle dipendenze del
congresso di Stato, si dice che i criteri devono essere oggettivi e
trasparenti, cosa che non è avvenuta. Si dice che il premio è solamente il 10%
della retribuzione e non il 30%, come sarebbe possibile, e che dovremmo essere
perciò contenti. La cosa che più mi lascia perplesso, sul tipo di adempimenti e
obiettivi che i dirigenti avrebbero dovuto raggiungere nel 2012:
dall’ampliamento all’orario di sportello, all’implementazione del sito web,
fino al contenimento spesa. Si evince la volontà di arrampicarsi sugli specchi
per giustificare una regalia ai dirigenti, senza motivazioni. Non c’è stata una
determinazione di obiettivi per uffici, il segretario di Stato, avvallato da
congresso, ha deciso di fare questo dono ai dirigenti della Pa, senza alcun
tipo di fondamento. Questo fa il paio con gli aumenti retributivi stabiliti per
decreto a inizio marzo, per i dirigenti. E’ un gesto di disprezzo totale verso
la situazione in cui versano centinaia di cittadini. Vi prego di iniziare a
valutare i ruoli dei dirigenti pubblici per quello che sono, non devono
prevedere un arricchimento”.

Gian Carlo Venturini,
segretario di Stato per gli Affari interni:
“Su questo argomento non
meno di un mese fa, i primi di marzo, in fase di ratifica del decreto n.53,
abbiamo avuto modo tutti quanti di discutere. Serve chiarezza su quelli che non
sono doni ai dirigenti. Stiamo solo attuando le leggi approvate dal Consiglio
grande e generale nella passata legislatura. Per i dirigenti, con la legge del
2008 e con il decreto di maggio 2012, è stata stabilita una retribuzione per la
prima volta senza indennità. E’ una normativa più restrittiva, a dimostrazione
di ciò, chi è a vecchio regime ha preferito mantenerlo. Gli obiettivi specifici
senza decreto non si potevano ancora definire e quanto deciso, con le normative
attuali, è stato fatto su obiettivi di carattere generale, per questo la
retribuzione di risultato è stata ridotta al 10%. Non si tratta né di un
premio, né di un dono, la valutazione era prevista, ma in assenza di una legge
specifica, il congresso di Stato ha proceduto, su orientamento del consiglio di
direzione, in una situazione particolare, all’indomani della nomina del
congresso, a dicembre. E’  mia volontà di
procedere alla nomina del dirigente della Funzione pubblica, cui spetta il
compito di attuare quanto previsto dalla legge, e non lo lascia in capo al
congresso di Stato”.

Francesca Michelotti, Su: “I dirigenti
che contavano sul mantenimento del potere d’acquisto del proprio stipendio, ma
si sono ritrovati nelle more di una riforma, 
e i nuovi nell’impossibilità di maturare completamente il proprio
stipendio. Se questa circostanza fosse stata subita da altre categorie della
Pa, infermieri o netturbini, ci sarebbe stata una levata di scudi dei sindacati
e gli sarebbe stata data ragione. Ma poi l’intervento della retribuzione di
risultato è stato spalmato su tutti e si è tradito il principio meritocratico
della legge. Poi non era stata ancora fatta la predeterminazione degli
obiettivi, c’è una lacuna normativa. Quella retribuzione di risultato, a norma
di legge, non sarebbe dovuta essere predisposta, quindi secondo me è stato
fatto un pasticciaccio. Capisco che doveva essere trovata una soluzione, ma non
era quella giusta”.

Gian Carlo Venturini,
segretario di Stato per gli Affari interni
: “La valutazione è stata
fatta su parere della direzione, sulla base di obiettivi generali, non è mio
obiettivo procedere allo stesso modo in futuro. Ma si era in una condizione
contingente, essendo un diritto in qualche modo per i dirigenti vedersi
sottoposti a una valutazione. Ribadisco la volontà di procedere alla nomina del
dirigente della Funzione pubblica. Quello che ha fatto il congresso, la sua
valutazione, era comunque previsto dalle norme vigenti, in assenza del
dirigente della Funzione pubblica”.

Francesco Michelotti, Su: “Il comma 4 dice
che non possono essere definitivi, tra gli obiettivi, i compiti ordinari
dell’Unità operativa. Per quello i dirigenti non devono essere pagati di più,
perché dovrebbero avere input alla loro attività. C’è da dire però che i
dirigenti non hanno avuto la possibilità di accedere a questa
opportunità”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Il comma 6
ribadisce che i criteri su cui si deve basare la verifica devono essere
prestabiliti. Gli obiettivi che sono stati indicati sono di una genericità
assoluta. Poi paragoniamo i netturbini ai dirigenti e parliamo di mantenere per
loro il potere d’acquisto. Mi sembra un momento poco felice per attuare queste
politiche. Avete dimostrato di essere sotto scacco di certe persone e che non
potete dire di no ai dirigenti. Dateci la possibilità di verificare che siano
raggiunti gli obiettivi, questa è vera trasparenza. Invece qui è evidente che è
stato dato un riconoscimento generico a pioggia a tutti i dirigenti da un
segretario appena entrato a ruolo. Credo si sia scritta una brutta pagina e chi
ancora continua a fare cose di questo tipo non si è reso conto dell’atmosfera
che si respira in questo Paese. Questi provvedimenti alimentano come benzina
sul fuoco i dissidi sociali”.

 

Progetto di
legge “La mediazione familiare” 

Gian Carlo Venturini, segretario di
Stato per gli Affari interni
: “Questo
progetto di legge è stato sollecitato dall’Authority per le Pari opportunità ed
era stato avviato all’iter legislativo nella precedente legislatura. Definisce
una figura, il mediatore familiare, che può aiutare il dialogo in una coppia in
crisi che presenta istanza di separazione. La legge dell’86 demanda al giudice
il tentativo di conciliazione. Ora c’è un’altra figura per migliorare il
dialogo interrotto, si colma una lacuna nell’ordinamento”.

Rossano Fabbri, Ps: “Non capisco se la figura è obbligatoria o meno. La
separazione va avanti senza? Si potrebbero allungare le tempistiche di
divorzio”.

Lorella Stefanneli, Pdcs: “Mi associo al giudizio positivo del segretario di
Stato. La mediazione familiare è su base volontaria e in presenza di figli
minori. Proporremo degli emendamenti. Il ricorso alla mediazione familiare
non  avviene per aiutare una coppia che
si separa, ci sono altre figure. Aiuta la coppia genitoriale a trovare maniere
diverse di rappresentarsi in funzione dei figli.

La mediazione familiare si inserisce in un iter giudiziario preciso, si
può attivarla al di fuori di una separazione, in presenza di divorzio, se si
cambiano le statuizioni precedenti. Se è un percorso che aiuta la separazione
va specificato e va mantenuto il tentativo di conciliazione del giudice, come
formulato il progetto di legge pare volerlo abrogare. Occorre fare attenzione.

E’ positiva l’introduzione della mediazione familiare, darà anche
opportunità di lavoro, ma ha anche 
finalità di non immediata attuazione, cerca di fare crescere un certo
tipo di cultura”.

Gian Carlo Venturini, segretario di
Stato per gli Affari interni, replica
:
“Il progetto di legge non rappresenta un obbligo, è un invito del magistrato
alla coppia che si presenta per la separazione. Se saranno accolti, gli
emendamenti proposti chiariranno il ruolo del giudice e del mediatore. La
segreteria di Stato presenterà infatti alcuni emendamenti tecnici”.

Gian Nicola Berti, Ns: “E’ una legge interessante, che introduce elementi
importanti, si cerca di aiutare con il dialogo una coppia per una soluzione
giuridica, psicologica o semplicemente relazionale. La normativa sul diritto
familiare prevedeva l‘istituzione del Servizio minori. Ma spesso in tribunale
nasce un contenzioso dalla reciproca volontà di prestare la massima tutela ai
figli. Un convengo dell’ordine degli avvocati ha fatto alcune proposte, tenendo
presente le normative internazionali e il concetto di bigenitorialità. Il
progetto di legge apre al dialogo, è un primo passo, ma non deve limitarsi.
Occorre dare più poteri ai mediatori, compresa la possibilità di essere
consulente del magistrato se non si arriva alla mediazione”.

 

Dichiarazione di voto.

Francesca Michelotti, Su: Mi astengo anche se
l’intervento mi sembra positivo, ma è un po’ imperfetto.

Gian Nicola Berti, Ns: “Diamo sostegno al segretario come maggioranza al
progetto di legge. Come tutti gli interventi normativi sono perfettibili, è
frutto di una mediazione, speriamo che la mediazione famigliare sia un istituto
che abbia successo. In caso di imperfezioni avremo modo di tornare in Aula per
fare ulteriori valutazioni, sottolineo il voto positivo per questo progetto di
tutta la maggioranza, ringraziando l’opposizione per il suo contributo”.

 

San Marino, 26 marzo 2013/01

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