Conferenza stampa del Psd

Conferenza stampa del Psd

E’ da una rinnovata politica estera
che passa il rilancio di San Marino. Perche’ il rapporto
preferenziale con l’Italia sta mostrando tutti i suoi limiti. Ne
e’ convinto il Partito dei socialisti e dei democratici che
domani sera, nella sala del Castello di Domagnano, presentera’
pubblicamente la sua proposta. Una proposta, spiega oggi alla
stampa il segretario Gerardo Giovagnoli, basata su due filoni: da
una parte gli interventi per “tamponare la crisi che si sta
aggravando”, dall’altra, cosa fare nei rapporti con l’Italia.
“La Repubblica, come recita il titolo della conferenza
pubblica di domani sera, e’ a un bivio”, argomenta Giovagnoli,
per cui occorre decidere quale strada scegliere e dimostrare che
“sappiamo dove stiamo andando”. Non e’ infatti possibile che i
cambiamenti sul Titano siano imposti dall’esterno, dall’Italia.
“I prossimi anni- prosegue- saranno di grande sofferenza per
l’economia e il sistema sociale della Repubblica. Dunque bisogna
dire la verita’ e confrontarsi sul futuro”. Il Psd e’ pronto a
fare la sua parte, a dimostrare che “la politica non e’ tutta
uguale, che le soluzioni ci sono e il governo da solo non e’ in
grado di farcela”.
Per San Marino sta cambiando molto,
e in fretta. Abolizione delle societa’ anonime e del segreto
bancario, Iva anticipata, scambio automatico di informazioni: i
capisaldi dell’economia vengono meno, ma “se le stesse persone
che alcuni anni fa si sono impuntate, ora sono i paladini del
cambiamento”, qualcosa di strano e poco credibile c’e’.
Necessaria dunque un’inversione di rotta perche’, entra un po’
piu’ nel dettaglio della proposta del partito, il consigliere
Stefano Macina, “le imprese e il mondo economico hanno bisogno di
certezze: e’ necessario istituire altri capisaldi oltre al
differenziale fiscale, come una minore burocrazia, una giustizia
piu’ veloce”, ricercando nuove relazioni con gli altri Stati e
dando senso agli accordi raggiunti. “Una questione che dunque va
al di la’ dell’Italia”, con cui comunque occorre ripensare il
rapporto, a partire dal trattato di buona amicizia firmato nel
1938. E con l’obiettivo di fare della trasparenza e dello scambio
automatico di informazioni un “elemento positivo per il Paese” e
di dare “nuove opportunita’ di sviluppo a chi vuole fare
impresa”. Domani il partito presentera’ ai cittadini il nuovo
corso della politica estera che ha in mente e poi si confrontera’
con tutti gli attori sociali, politici ed economici. Valutando,
inoltre, una possibile iniziativa consigliare.

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