Consiglio Grande e Generale 11-19 settembre. Lunedi’ 15 settembre mattino

Consiglio Grande e Generale 11-19 settembre. Lunedi’ 15 settembre mattino

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 11-19 SETTEMBRE

LUNEDI’ 15 SETTEMBRE
– MATTINA

I lavori consiliari sono ripresi
questa mattina dal comma 3, dedicato alle linee di politica economica e
all’assestamento di Bilancio 2014, in cui è proseguito il dibattito iniziato
venerdì pomeriggio. Tra i temi affrontati dai consiglieri, in primo piano il
transitorio fiscale su cui l’Aula si divide e anche l’opposizione, gli
investimenti, tra cui il Luxury Department Store, e ancora gli effetti della
crisi che continua a creare difficoltà nell’economia del Paese. Il primo ad
intervenire, Alessandro Cardelli, Pdcs, che difende il progetto
commerciale del lusso: “Non capisco chi critica l’investimento nel settore
della moda, si parla dell’assunzione di 250 dipendenti. Sugli attuali 1.300
disoccupati, rappresenta il 18% di possibili impiegati”. Quindi Mimma
Zavoli, C10
, attacca direttamente il segretario di Stato per le Finanze:
“Noto tecnica, da parte del segretario Felici, di impaurire i cittadini per
giustificare soluzioni altrimenti indigeste, vuole evocare timori e incertezze
per far digerire meglio un condono”. Rete non è contraria agli investimenti a
prescindere, assicura Elena Tonnini, 
ma “con l’attuale metodo- osserva- il Paese rischia di essere svenduto
al peggior offerente”. Vede segnali di ripresa il segretario di Stato per
l’Industria e il Commercio, Marco Arzilli: “Per la prima volta negli
ultimi 5 anni riscontriamo un dato positivo sul numero delle attività
economiche- osserva- è la prima volta che non c’è una decontrazione forte del
numero di imprese”.  Fabio Berardi,
Pdcs, difende il transitorio fiscale: 
“Non si tratta di colpo di spugna o di regalo all’evasore. Il vero
regalo era il vecchio regime”. Rossano Fabbri, Ps, incentiva
un’equiparazione dei diritti-doveri dei lavoratori del pubblico e del privato.
Anche Gian Carlo Capicchioni, Psd, prende le difese del transitorio
fiscale: “Non è un regalo agli evasori, perché prima andrebbero individuati. Ma
con le leggi precedenti non emergerebbero”. 
Esorta a “un’applicazione più decisa della spending review”, Massimo
Cenci
, Ns, perché “c’è molto ancora da fare”. Alessandro Mancini,
Ps, punta il dito sull’allarme liquidità: 
“il saldo di cassa al 31 dicembre 2014, che ho chiesto al segretario, fa
paura”, osserva. “Forse abbiamo nel cassetto le ricette per far ripartire
l’economia, ma- ribadisce- serve un’iniezione di liquidità nel sistema
finanziario e bancario, perché senza soldi non si parte”. Sollecita un
intervento “per cambiare la modalità di erogazione di alcuni strumenti di
supporto e sostegno”, come gli ammortizzatori, Denise Bronzetti,
indipendente, che  concorda con chi dice
che “è ora di andare a prendere i soldi da chi li ha sottratti a questo paese”.
Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro anticipa che
all’assestamento presenterà “un emendamento necessario per costruire una delega
per far partire il Fondo straordinario di solidarietà”. Sulla natura di condono
del transitorio fiscale non ha dubbi l’indipendente Luca Lazzari: “Ha
fatto caso il segretario Felici- fa notare che Stolfi e Podeschi avrebbero
potuto sanare la loro posizione con 250 euro?”. Roberto Ciavatta, Rete,
sostiene di non poter ragionare di transitorio fiscale con una classe politica
“ogni giorno più macchiata”. Sarebbe stato diverso, aggiunge, “se ci fossero
interlocutori che in passato non erano stati a contatto con certi personaggi”.
Andrea Zafferani,
C10, definisce il transitorio una “devastazione
culturale” e torna a ribadire che “l’unica soluzione per il paese è che il
governo si dimetta il prima possibile”.

Chiude la
serie di interventi della mattina Francesca Michelotti, Su: “Il
transitorio fiscale- suggerisce- forse è l’escamotage creato per rimediare alle
previsioni di esaurimento delle liquidità dello Stato in dicembre”. Il
dibattito riprenderà nel pomeriggio. Alle 17,30 i lavori saranno interrotti per
l’elezione dei Capitani Reggenti per il semestre I ottobre 2014- I aprile 2015.

 

Di seguito
una sintesi degli interventi della mattina.

 

Alessandro Cardelli. Pdcs: “La previsione di bilancio dell’anno precedente
aveva una perdita di 33 milioni di euro. Rispetto al dato iniziale oggi
parliamo di circa 17 milioni. E’ un’indicazione positiva, ma la situazione
economica non è facile, perché la crisi resta presente. La nostra bilancia
commerciale pende quasi interamente verso l’Italia, riguarda l’84% delle nostre
esportazioni. Parliamo sempre di internazionalizzazione, ma in questo senso non
possiamo essere soddisfatti di questo dato. Serve un accordo di cooperazione con
l’Europa, perciò invito il governo a iniziare le dovute trattative di
associazione con l’Europa. E’ inoltre fondamentale il bilinguismo: occorrerebbe
forse rivedere il sistema scolastico, perché non ci sono sufficienti capacità
di relazionarsi con gli investitori esteri. Non capisco chi critica
l’investimento di cui parlano i giornali nel settore della moda. Si parla
dell’assunzione di 250 dipendenti. Sugli attuali 1.300 disoccupati, sono il
18%. Entro pochi mesi occorre chiudere il memorandum con la Banca d’Italia. In
questo settore, vedo con favore l’insediamento di banche internazionali sul
nostro territorio. Non possiamo precludere alle aziende estere che vogliono
insediarsi a San Marino di interagire con istituti con i quali lavorano da una
vita. Su 1.300 disoccupati abbiamo 500 laureati, dobbiamo creare per loro posti
di lavoro coerenti con le loro competenze. Serve una politica economica più
incentrata sui servizi, il mondo della finanza e l’informatica”.

Mimma Zavoli. C10: “La macchina turbo di cui parla la maggioranza non
c’è, nonostante l’uscita dalla black list. Il governo ha inaugurato la stagione
dei contratti ‘ad aziendam’. Si parla di assunzioni in deroga alle leggi in
materia, a fronte di ricadute di potenziamento di mercato. Ma con ciò il governo
sconfessa le leggi che ha creato e crea precedenti pericolosi, perché domani
aziende di primaria importanza potranno pretendere lo stesso trattamento. Il
codice del lavoro per ora vede solo i 40mila euro spesi in consulenza, non vede
la luce. Ma è urgente. Manca inoltre la musealizzazione del centro storico, di
cui non c’è traccia. Lo stesso vale per la messa in sicurezza di alcuni snodi
stradali. Prendo atto dell’introduzione di alcuni dispositivi informatici che
hanno velocizzato determinate operazioni nella Pubblica Amministrazione. Ma
l’apprendimento necessario per l’utilizzo di questi programmi non è stato
sostenuto da un’adeguata formazione, con risultati che sono sotto agli occhi di
tutti. Si eviterebbero voci di spreco considerevole, come le consulenze. Ciò
costa ai cittadini mezzo milioni di euro all’anno.
Noto la tecnica, da parte del segretario Felici, di impaurire i cittadini per
giustificare soluzioni altrimenti indigeste. Vuole evocare timori e incertezze
per far digerire meglio un condono. Sono trucchi di bassa lega che non aiutano
i cittadini a comprendere quello che viene deciso sulle loro teste. Si è
chiesto ai sammarinesi di pagare un’imposta sul reddito mal congegnata che ha
prodotto un utile minimo. Com’è possibile ora proporre un condono? E’ fatto
solo per salvare gli amici e gli amici degli amici. Così si crea disparità di
trattamento. Il più furbo se la cava sempre senza pagare, o pagando poco”.

Elena Tonnini, Rete: “Ci sono in assestamento di bilancio interventi di
poche miglia di euro che appaiono inseriti nella logica di un incastro
artificiale realizzato per fare combaciare i dati. Per esempio i 14 mila euro
stanziati per strada Fondo Valle, che è già stata fatta. Oggi si ripropone il
finanziamento di strutture descritte come l’unico elemento di salvataggio per
il Paese, come se non ci fossero alternative. Si ammette anche che lo Stato si
indebiti. Manca una direzione, un’analisi delle cause. Un sistema al collasso
va cambiato, non rincorso. Non ci possiamo indebitare per inseguire il vecchio
sistema. Il sistema creato in 31 anni, nel quale ci sono tracce di corruzione e
di mafia, è al collasso.
Non siamo contrari a tutti gli investimenti, ma a chi vede negli investimenti
qualcosa di buono a prescindere. Dipende dai metodi, dagli obiettivi e dai
contenuti. Alla gente questi investimenti invece non vengono nemmeno spiegati,
si dice solo che ce n’è bisogno. Chiediamo percorsi partecipati che permettano
alla gente di comprendere le necessità e gli obiettivi che si vogliono perseguire.
Altrimenti, con l’attuale metodo, il Paese rischia di essere svenduto al
peggior offerente. Il lavoro è un’emergenza. Ma quando da consulenze, appalti e
nomine, il nostro territorio non viene preso in considerazioni senza bandi o
concorsi, significa ignorare questa emergenze”.

Marco Arzilli, segretario
di Stato all’Industria:
“Non mi sento
delegittimato a essere membro del Governo perché non sono stato eletto con voto
di scambio. Accusare genericamente quest’Aula non fa onore a nessuno e mi
rivolgo al consigliere Tonnini da cui sono arrivate accuse inaccettabili.
Sparare nel mucchio non serve: siamo stati eletti dal popolo e dobbiamo fare il
nostro dovere al servizio del Paese. Se ha delle prove da mostrare faccia la
sua denuncia e vada al Tribunale altrimenti è solo populismo. Ed è molto
scorretto. Chi pensava che una volta usciti dalla black list avremmo avuto la
fila delle aziende pronte a entrare a San Marino, non aveva capito nulla. Il
percorso normativo intrapreso dal governo parte da lontano: lavorare su asset
fondamentali del paese. E questo prevede l’essere in linea con gli standard
internazionali e sburocratizzare la pubblica amministrazione. Per la prima
volta negli ultimi 5 anni riscontriamo un dato positivo sul numero delle
attività economiche. E’ la prima volta che non c’è una decontrazione forte del
numero di imprese, anche se tra quelle che hanno chiuso ce n’erano sono un
sacco di imprese che non avevano più logica di stare nel nostro Paese (le
abbiamo buttate fuori oppure se ne sono andate perché hanno capito che non era
più l’aria). Cresce il numero delle imprese individuali e c’è la vivacità del
settore commerciale che continua il suo trend positivo. Sul fronte
occupazionale dobbiamo registrare un dato che comunque va valutato. L’aumento di
interesse e la volontà di riconsiderare il sistema San Marino è segnale molto
positivo. C’è interesse nel settore immobiliare: con legge su licenza abbiamo
ridotto al minimo la domiciliazione presso gli studi professionali che dunque
ora in molti casi devono essere in possesso di un proprio nucleo immobiliare ed
inizia a esserci interesse di insediarsi in Repubblica per essere competitivi
rispetto a un mercato molto più ampio e non solo rispetto all’Italia”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Esprimo cauto ottimismo perché finalmente alcuni
parametri tornano a registrare il segno positivo. Il dato sulle nuove attività
dimostra una ripresa della vivacità del nostro sistema economico. Anche sui
dati della monofase ci sono segnali incoraggianti. Questi sono numeri sul tavolo.
Frutto di percorsi che partono da lontano che sono passati per l’uscita dalla
black list e per le regole in materia di trasparenza. Ci sono poi interventi
domestici che ci hanno permesso di conseguire questi risultati: penso tra le
altre cose alla spending review (si parla del 6% di risparmio nei primi 6 mesi)
e alla riforma tributaria. Negli interventi sull’assestamento si è polemizzato
sul transitorio fiscale. Credo vada affrontato con serenità e pragmatismo. E’
un provvedimento che adottano anche altri Stati per definire un regime
transitorio tra vecchia e nuova normativa. La nuova norma va a introdurre un
sistema di emersione dei redditi molto diverso rispetto al passato e offre
un’opzione al contribuente che diversamente non sarebbe sul tavolo. Non si
tratta di colpo di spugna o di regalo all’evasore. Il vero regalo era il
vecchio regime. I dati sugli accertamenti degli ultimi anni denotano che
l’amministrazione non ha ottenuto risultati così consistenti. Con la nuova
riforma puntiamo a un nuovo modello di accertamento. Dobbiamo girare pagina. Da
subito poi deve partire uno sforzo importante per il rafforzamento dell’Ufficio
Tributario che sarà chiamato a svolgere quegli accertamenti secondo il nuovo
modello di cui la legge ci riferisce. E allora non possono essere lesinate in
questo momento né le risorse economiche, né quelle umane, né le strutture
informatiche adeguate per questa nuova e strategica realtà. Esorto il Governo a
imboccare con decisione la strada per dare risposte ai problemi occupazionali.
Quello che è previsto nel programma economico vorrei che ogni Segreteria lo
traducesse con 1 o 2 interventi concreti ciascuna, da concretizzare sin dai
prossimi mesi”.

Rossano Fabbri, Ps: “Il pareggio di bilancio sarebbe il punto di partenza
più favorevole per fare in modo che le politiche di sviluppo vengano portate
avanti con la necessaria serenità. Il programma economico dipinge lo scenario
internazionale e ci dice che gode di una piccola, lenta ma costante ripresa. Il
mercato italiano è il nostro partner principale con dati che superano l’80%:
significa che sulla internazionalizzazione del nostro sistema dobbiamo
investire di più. Italia resterà nostro principale interlocutore economico,
finanziario e bancario ma dobbiamo incrementare l’export sugli altri paesi.
Giusto e doveroso che gli organi di Banca Centrale forniscano spiegazioni su
certe consulenze e certe trattative portate avanti. E’ il momento di fare
chiarezza e di fare un ragionamento a tutto tondo. Il programma economico ci
dice che ci sono differenze enormi tra le aspettative di chi lavora
nell’apparato pubblico e chi lavora in quello privato. Noi crediamo che si
debba andare verso un’equiparazione dei diritti/doveri dei lavoratori a
prescindere dal settore in cui lavorano, sia esso pubblico o privato. Vorrei
fare una domanda: in merito alle obbligazioni di cui si parla nel programma
economico mi chiedo chi le abbia comprate? E se esiste già un piano di
ammortamento per accantonare l’importo da restituire in futuro?”.

Giancarlo Capicchioni,
Psd:
“Voglio fare notare che la
riforma dell’ordinamento contabile è un’esigenza inderogabile. Dal prossimo
anno occorrerebbe partire con un impianto contabile nuovo. Ma quanto ci vorrà
invece per averlo? Due o tre anni? Nel frattempo snelliamo almeno la burocrazia
e la montagna di carta utilizzata, che non ha senso. Ben vengano gli
investimento dall’esterno, anche con gli sgravi. Ma nel comparto edile non mi
sembra che ci sia la dovuta attenzione. Deve ripartire subito. Il decreto
sull’efficienza energetica non è abbastanza per un settore strategico come
questo, ma serve. Sono inoltre necessarie nuove infrastrutture, per la cui
realizzazione ammetto anche l’indebitamento. Il transitorio fiscale è
necessario, perché altrimenti l’ufficio tributario si troverebbe a cavallo di
due periodi e non riuscirebbe a gestirli. Senza di esso la legge 166 non
troverebbe subito applicazione. Non è un regalo agli evasori, perché prima
andrebbero individuati. Ma con le leggi precedenti questi evasori non
emergerebbero. L ’ufficio non è dotato delle risorse umane e tecnologiche
necessarie. Negli anni ‘90 e nei primi anni 2000 è stato distrutto volutamente
dalla politica perché dava fastidio. Le casse dello Stato traboccavano di
soldi, che necessità c’era di scovare gli evasori?”.

Massimo Cenci,  Ns:
“Parlando di dati contabili la situazione è difficile, ma lo scenario si presta
a prospettive diverse. Lo scorso anno avevamo molti freni esterni. La
differenza che trovo oggi è che i freni non ci sono più. L’uscita dalla black
list ne è l’esempio più eclatante. Ora il nostro futuro dipende da noi, e tante
cose in questo senso le abbiamo già fatte. Per esempio, ci sono state 209 nuove
licenze da allora, di cui 18 legate all’e-commerce. Si è legiferato tanto e in
fretta su argomenti complessi. Sono stati creati obblighi in alcuni casi
esagerati: in futuro quanto fatto andrebbe riorganizzato per eliminare la
burocrazia in eccesso. Un punto più importante riguarda il potenziamento e
l’ampliamento dell’ufficio tributario. Servono persone nuove e qualificate.
L’ufficio tributario non deve essere solo concentrato sull’accertamento, perché
quello è un ruolo marginale, ma deve invece rassicurare gli operatori.
L’ufficio tributario non è un nemico dell’operatore, ma un suo partner. Al suo
interno serve un centro studi qualificato che analizzi le principali normative
fiscali non solo sammarinesi. Non apprezzo le sanatorie o i condoni fiscali. Ma
qui il termine condono non è corretto. I primi a subire le conseguenze dei
condoni sono gli operatori economici onesti. Ma questo è un momento di cambio
di sistema, nel quale una situazione del genere può essere accettata, purché
aiuti la nuova normativa a essere subito efficiente. Va data esecuzione
completa alla riforma della Pa, che forse non basta. Serve una revisione dei
processi alla base di molte unità operative. Il ridimensionamento che c’è stato
non può ritenersi concluso. Mi unisco a chi spinge per un’applicazione più
decisa della spending review, perché in questo senso c’è molto ancora da fare.
Occorre raccogliere il nostro corpo diplomatico e parlare della promozione del
nostro Paese. Dobbiamo capire cosa possiamo ottenere attraverso di loro, che
devono essere ambasciatori anche della nostra economia”.

Alessandro Mancini, Ps: “Il programma economico fa un’analisi seria e lucida
dello stato di salute del nostro Paese. Ciò è importante, perché se non
sappiamo che male abbiamo non possiamo scegliere la cura adatta. Il dato sulla
liquidità è preoccupante, i numeri si sono ridotti drasticamente. Il saldo di
cassa al 31 dicembre 2014, che ho chiesto al segretario, fa paura. Forse
abbiamo nel cassetto le ricette per far ripartire l’economica, ma serve
un’iniezione di liquidità nel sistema finanziario e bancario. Perché senza
soldi non si parte. Servono le risorse: è il momento di valutare se c’è la
possibilità di far esistere un ulteriore soggetto che possa venire a San Marino
a dare sostegno al credito delle imprese. Servono le infrastrutture: a me non
preoccupa la politica del debito sui progetti infrastrutturali nel territorio.
E’ quando lo si fa sulla spesa corrente che mi preoccupa. E ora ciò sta
accadendo. Siamo ancora indietro sulla spending review: ci sono molte sacche di
spreco che continuano a esistere. Ci dobbiamo promuovere all’esterno per fare capire
che il Paese è cambiato, vanno comunicate le nostre potenzialità e le ragioni
per cui venire a San Marino. La posizione del Partito Socialista sul
transitorio fiscale è chiara. Ai tempi in cui Valentini era alle Finanze già
facevamo notare che prima di definire le regole nuove andava chiarita la
situazione vecchia. Ma ciò non si è fatto. Chi ha omesso la dichiarazione dei
redditi negli anni precedenti non può essere graziato. Non deve passare il
messaggio dei regali”.

Denise Bronzetti,
Indipendente:
“Rendo merito al
Segretario che sin dal giorno del suo insediamento ha affrontato con coraggio
il bilancio dello Stato. Transitorio non deve servire per tirare una riga su
comportamenti fiscalmente non corretti. Sulla spesa corrente interviene un
ragionamento che questo consiglio ha voluto affrontare nei termini e nei modi
che conosciamo e che si lega ai provvedimenti in materia di spending review. Si
è detto che manca l’occupazione in questo Paese e credo che questo sia evidente
a tutti. Manca occupazione perché mancano le imprese. Mi auguro che le aziende
e i gruppi che intendono venire a investire a San Marino si rapportino a
livello istituzionale con chi può dire loro quali sono le opportunità che il
paese può offrire. E non per altri canali come in passato avveniva quando si
pagavano anche tangenti. Fino a quando non ci saranno nuove entrate del
bilancio mi chiedo come sia possibile tenere in equilibrio il dato sugli
ammortizzatori sociali? Si tratta di una spesa molto alta che a mio avviso si è
mal collocata rispetto alla cultura del lavoro che c’è in questo Paese. Chiedo
coraggio nelle scelte che si fanno. Bisogna cambiare la modalità di erogazione
di alcuni strumenti di supporto e sostegno. In tal senso condivido moltissimo
quello che si è detto in alcuni casi: è ora di andare a prendere i soldi da chi
ce li ha o da chi li ha sottratti a questo paese. A San Marino sono state
sottratte risorse ingentissime”.

Iro Belluzzi, Segretario
di Stato al Lavoro
: “C’è inversione
di tendenza. Anche il collega Arzilli ha ricordato come nell’ultimo anno ci sia
stata un’inversione di tendenza riguardo al numero di attività avviate. Le
imprese presenti a San Marino nel 2013 sono inferiori rispetto alle attuali
(5.098). Anche il numero dei disoccupati, considerando lo stretto periodo che
c’è stato dal momento in cui San Marino è uscito dalla black list, è in
recupero. C’è offerta di lavoro che inizia ad aumentare e colloca chi è uscito
dal mercato del lavoro. Come Segreteria abbiamo emanato un progetto di legge
sul lavoro saltuario. Non è lo strumento pensato per creare nuova occupazione
ma nell’attesa di avviare nuovi progetti imprenditoriali, il lavoro saltuario
offrirà una possibilità di svolgere una prestazione lavorativa. Importante
anche la riforma che a breve avvieremo sul mercato del lavoro. Rivedremo
completamente la possibilità di essere collocati e dunque il “matching” tra
domanda e offerta. Serve un collocamento più dinamico, moderno e rispondente
alle esigenze della nostra economia. La Segreteria sta pensando a come
affrontare la riforma degli ammortizzatori, rendendo congruente lo strumento
con l’andamento dell’economia. Una riforma che ci permetterà di ottimizzare al
meglio le risorse che confluiscono nel Fondo degli ammortizzatori sociali. Ecco
perché stiamo pensando a una riforma dei servizi ispettivi. Proporrò anche un
emendamento necessario per costruire una delega per far partire il Fondo
straordinario di solidarietà di cui si è parlato tantissimo: sostegno ultimo
per quella parte della popolazione che si trova in gravissime condizioni
economiche. Un decreto che la Segreteria del Lavoro ha elaborato con la
Segreteria delle Finanze che permetterà di costruire un cuscinetto in attesa
che vengano rivisti gli altri istituti a sostegno del disagio economico. Affermo
con tranquillità che la maggioranza sta operando in questo difficile momento
per costruire tutti quegli strumenti e quelle attività di promozione per
accogliere all’interno del nostro territorio coloro che sapranno dare nuova
linfa all’economia, nel rispetto delle norme. Tante volte ho ribadito che il
futuro di San Marino passa attraverso una capacità economica che ci permetta di
affrontare i prossimi decenni”.

Luca Lazzari,
Indipendente:
“L’ottimismo deve
essere comparato alla realtà. Non siamo in situazione di cessato allarme.
Segnalo il pericolo di un nuovo scudo fiscale che potrebbe mettere in pericolo
gli istituti di credito sammarinesi. Condono? Ha fatto caso il segretario
Felici che Stolfi e Podeschi avrebbero potuto sanare la loro posizione con 250
euro? San Marino è stato e ancora è un paradiso fiscale e i paradisi fiscali si
reggono su criminalità organizzata, traffico di armi, corruzione politica e
evasione fiscale. Abbiamo mangiato e forse ancora mangiamo in un piatto
riempito dalle espressioni peggiori dell’umanità. E a confermarcelo oggi arriva
anche la Magistratura: la verità è sempre stata là fuori ma nessuno ha voluto
cercarla. La rinuncia ai capisaldi su cui si basava il nostro sistema è il
risultato di un’imposizione esterna (adeguamento normative europee
anti-riciclaggio, adesione al Greco etc.). Dalle relazioni ispettive emerge una
connessione tra il mancato recupero dei crediti e una gestione non oculata del
credito. Ci stanno dicendo che banche e politici si sono fregati i soldi dei depositanti.
In tal senso dopo l’arresto del numero 2 e del numero 3 della politica
sammarinese mi attendo l’arresto del numero 1. Mi rivolgo al Psd che è il
partito più esposto e che raccoglie la tradizione più nobile della politica
sammarinese: senza chiedere scusa, senza prende atto di ciò è successo, senza
un serio processo di riforme non si faranno mai passi in avanti”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Fiorenzo Stolfi è la punta di diamante del Psd. Pensavo che succedesse
qualcosa dopo il suo arresto, ma niente è accaduto.
Quando avevo 15 anni ed ero ragazzino, anche se non seguivo la politica, sapevo
da chi dovevo andare per chiedere una licenza o cose del genere. Penso che lo
sapesse anche chi era nei partiti delle persone recentemente arrestate. Perché
si candidavano e si rendevano complici? Perché avevano un tornaconto. Non
potete dire che non eravate consapevoli di chi erano queste persone, anche se
oggi dite che è una fortuna aver superato quel periodo.
Come posso parlare di un transitorio fiscale con persone che nel Psd e nel Pdcs
hanno viaggiato fianco a fianco con questi personaggi e non hanno mai mosso una
critica? Come posso non avere il dubbio che in qualche modo possano reiterare
la corruzione morale di chi ha fatto una carriera politica all’ombra di certe
persone? Si potrebbe ragionare su tutto se ci fossero interlocutori che in
passato non erano stati a contatto con certi personaggi. Non posso intavolare
una discussione con una classe politica ogni giorno più macchiata”.

Andrea Zafferani, C10: “Il deficit c’è ormai da 5 anni e il pareggio è
lontano. Il debito pubblico viene ricercato, cercando finanziamenti esteri e
ritenendoli una soluzione ai problemi. E’ come mettersi una mannaia sulla testa
e sorridere allo stesso tempo. L’incremento delle entrate deriva solo
dall’incremento delle tasse, che gravano sulle fasce più deboli.
Ci sono pochi tagli e fatti male: ecco perché diciamo che la politica economica
del governo è sbagliata. Si può accettare un condono dopo una riforma che sul
fronte dei controlli non migliora niente? Ci sono mille vincoli alle ispezioni
dirette alle imprese. Il condono consente a chi ha omesso la dichiarazione di
pagare 4 – 8 mila euro anche se ha evaso milioni di euro. Con 6 mila euro si
regolarizzano ricavi per 10 milioni di euro. Questa è devastazione culturale,
fatta per raccogliere due spiccioli, magari da dare ai consulenti che scrivono
queste norme. Questo non lo chiamo condono, ma scandalo.
La vicenda del Luxury Department Store espone lo Stato con investimenti milionari
a fondo perduto ed esenzioni delle imposte. Il tutto a totale discrezione del
governo. Questo è il modo di fare di 20 anni fa, quando si è creata la cupola
che oggi si critica. I problemi che la magistratura fa emergere oggi sono
attuali, e questo lo dimostra. L’unica soluzione per il paese è che il governo
si dimetta il prima possibile”.

Francesca Michelotti, Su: “La disoccupazione giovanile mi spaventa. Sprecano
tempo nei loro migliori anni. Perdono un treno che non potranno riagganciare.
Il Pil è in discesa, – 4,5 per il 2013. La spesa per investimenti è crollata di
250 milioni di euro. Il transitorio fiscale forse è l’escamotage creato per
rimediare alle previsioni di esaurimento delle liquidità dello Stato in
dicembre.
La politica sulla spending review è stata inefficace. Non c’è stata convinzione
e si è latitato nella lotta agli sprechi. Serviva una severa campagna di
tolleranza zero. Al contempo la qualità dei servizi andrebbe migliorata.
Va ripristinato un clima di fiducia fra la gente e il potere esecutivo, che ha
la responsabilità su certe scelte. Serve una trasparenza totale degli atti, per
esempio con assemblee pubbliche per aggiornare l’opinione pubblica sulle spese.
E’ la cosa più importante che voglio dire oggi: bisogna ricreare fiducia”.

 

San Marino, 15 Settembre /01

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