CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 15-16-17-18, 21, 22 GIUGNO
MARTEDÌ 16 GIUGNO – Mattina
Nella seduta odierna del Consiglio Grande e Generale inizia il dibattito sulla ratifica dei Decreti – Legge e dei Decreti Delegati non attinenti il Covid. Ad accendere il confronto sono soprattutto gli emendamenti al Decreto – Legge n.88 del 13 maggio 2021, che va ad apportare delle modifiche alla “legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica”. Rilevante è la modifica all’Art. 3 bis con cui, al punto c-quater, vi è una estensione delle concessioni a soggetti che “si siano contraddistinti per meriti internazionalmente riconosciuti nel campo della scienza, dell’arte e della cultura o dello sport”.
“Essendo prossima la scadenza ed essendo in corso alcune domande – spiega il Segretario di Stato Marco Gatti – si è proceduto all’emanazione del Decreto in oggetto proprio per andare incontro a quelle che sono delle carenze o difficoltà applicative strutturali rispetto ad una legge che chiaramente ha necessità di evoluzioni nel tempo”. Alessandro Bevitori (Libera) invita a “verificare bene le pratiche: questo può essere motivo di scontro o quantomeno imbarazzo con l’Italia, abbiamo visto delle istanze di richiedenti con allegati quei documenti, tra cui contratto di locazione di poche centinaia di euro, pensionati facoltosi che prendono in affitto appartamenti di 35,40 mq. Facciamo veramente molta attenzione”. “Auspico – dice Alessandro Mancini (Npr) – che si possa arrivare quanto prima ad un unico testo, credo che sia un ulteriore elemento aggiuntivo nell’ottica della semplificazione e della pubblicità delle opportunità che il Paese può dare”. “Non possiamo permetterci un liberalismo sfrenato che era figlio anche di quelli studi proprio perché è un’altra tipologia di San Marino che ha la necessità di fare controlli” osserva Gian Matteo Zeppa (Rete). Mentre per Francesco Mussoni (Pdcs) “dobbiamo rafforzare certamente i controlli perché devono venire a vivere persone specchiate e con una capacità di produrre reddito adeguata che elevino anche il Paese”. “Non sono contro i controlli e la necessità di fare le cose in modo sicuro e corretto – è l’osservazione del Segretario di Stato Fabio Righi -. Tuttavia lo sviluppo di un settore economico prevede una sfera del rischio”. Andrea Zafferani (Rf) invita invece a riflettere sul fatto che “abbiamo introdotto forme di residenza di varia natura, ma quasi nessuna di queste forme ha avuto, se guardiamo ai dati, un successo estremo”. Nel finale botta e risposta tra Paolo Rondelli (Rete) e Nicola Renzi (Rf). Il Decreto – Legge viene, al termine della votazione, ratificato dall’Aula.
Di seguito una sintesi degli interventi:
Comma 9 – Ratifica Decreto – Legge e Decreti Delegati
decreto 1: RATIFICA Decreto – Legge 13 maggio 2021 n.88 – Modifiche alla Legge 28 giugno 2010 n.118 e successive modifiche – Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica
Segretario di Stato Marco Gatti: Il Decreto che oggi è all’attenzione dell’aula riguarda alcune modifiche afferenti alla legge sull’ingresso e permanenza degli stranieri in Repubblica. In particolare alcune precisazioni che nascono a seguito della pratica anche documentale delle diversità che ci sono in altri Paesi e anche dall’esigenza di andare speditamente perché per ottenere la residenza fiscale serve la residenza effettiva. Essendo prossima la scadenza ed essendo in corso alcune domande, si è proceduto all’emanazione del Decreto in oggetto proprio per andare incontro a quelle che sono delle carenze o difficoltà applicative strutturali rispetto ad una legge che chiaramente ha necessità di evoluzioni nel tempo.
Nicola Renzi (Rf): Questa è la fantomatica legge sulle residenze che tanto ci impegna tutte le volte che siamo in Commissione e che sta diventando un mare magnum. Sono responsabilità multiple e stratificate. Cambieremo la struttura di questa legge quando avremo capito con l’accordo di associazione quali saranno i parametri. Rimango stupito. Noi voteremo a favore di questi emendamenti, sono di buon senso. Ricalcano la formulazione che noi avevamo fatto di alcuni emendamenti autorizzativi. Vi ricordate che quando lo avevamo proposto noi c’erano state le barricate? Questa piccola parentesi venne descritta con la dicitura del ‘colpo di Stato’. Qua in un sol colpo anche voi signori fate quattro colpi di Stato. Non è che su tematiche come queste in due anni si cambia idea dal giorno alla notte. Se in questo Paese mettessimo da parte le tifoserie e le posizioni a volte anche un po’ sciocche, probabilmente avremmo fatto questo provvedimento di legge anche allora.
Alessandro Bevitori (Libera): Due parole credo debbano essere dette. Modifiche che noi del gruppo Libera riteniamo siano necessarie per andare a calibrare meglio una legge in base alle esigenze che possono essere proposte. Il pensionato deve avere un reddito minimo. Si parla di redditi non irrilevanti, mi pare 60-70mila euro, e questo pensionato richiede la residenza a San Marino, così la sua pensione non sarà più soggetta a tassazione italiana. Il tema è: verifichiamo bene queste residenze. Verifichiamole, questo può essere motivo di scontro o quantomeno imbarazzo con l’Italia, abbiamo visto delle pratiche di richiedenti con allegati quei documenti, tra cui contratto di locazione di poche centinaia di euro, pensionati facoltosi che prendono in affitto appartamenti di 35,40 mq. Facciamo veramente molta attenzione. Importanti sono i rapporti con l’Italia, la nostra economia non deve andare a ledere gli interessi della vicina Italia. Mi raccomando i controlli, ci devono essere. E secondo me dovremo alzare anche un po’ l’asticella.
Matteo Rossi (Npr): Tematiche che incidono in maniera determinante sullo sviluppo, l’economia e l’immagine che diamo di Paese. Un bellissimo segnale grazie al quale diamo l’idea di essere un Paese smart e di avere le caratteristiche che il mercato ci richiede. Credo che assieme ai provvedimenti che abbiamo importato nello scorso Consiglio, il segnale che abbiamo dato alle aziende, questo provvedimento ben si incastra in questo momento in cui si inizia a discutere di tematiche che incidono a livello economico. Sul discorso politico: apprezzo il senso di responsabilità. Sicuramente i personaggi che orbitavano un anno e mezzo fa attorno a questo Paese: sicuramente non c’era la tranquillità politica per poter evitare questo clima di scontro. Siamo sempre stati favorevoli ad iniziative che incidessero sullo sviluppo del Paese.
Maria Cristina Albertini (Pdcs): La legge regolamenta e disciplina i requisiti e le modalità di concessione dei permessi di soggiorno e delle residenza ai cittadini non sammarinesi unitamente ai criteri di controllo. I soggetti interessati sono quelle persone fisiche che per esigenze di lavoro o ricongiungimento familiare hanno necessità di regolarizzare la loro posizione sul territorio. Con grande soddisfazione prendiamo atto della manifesta intenzione di diversi sportivi a livello internazionale che hanno inoltrato agli uffici competenti la richiesta di fare di San Marino la loro seconda patria. Vogliamo essere allineati in maniera regolamentata a quegli Stati che si sono aperti alle sfide della globalizzazione. Il nostro Stato sia un comodo approdo per gli imprenditori capaci di produrre sviluppo. Condizione imprescindibile il controllo, la verifica e il monitoraggio della caratura morale degli individui.
Alessandro Mancini (Npr): Non ci può essere sviluppo se non c’è crescita demografica e anche una qualità dei nostri residenti che possono essere in grado di alimentare il motore dell’economia. Dal 2010 è cambiato un po’ l’atteggiamento e l’approccio. Con questo Decreto si va a normare una specificità cioè quella della residenza atipiche, per motivi economici, la possibilità di fare investimenti sul territorio e accedere al beneficio delle residenze. Abbiamo avuto modo di leggere sulla stampa di imprenditori, sportivi e pensionati. Auspico che si possa arrivare quanto prima ad un unico testo, credo che sia un ulteriore elemento aggiuntivo nell’ottica della semplificazione e della pubblicità delle opportunità che il Paese può dare. Anticipiamo voto favorevole del gruppo consigliare.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Il consigliere Mancini ha evidenziato che da anni si è innescato un processo di apertura verso chi vuole domandare la residenza e vuole risiedere a San Marino con suo progetto. Già con la Finanziaria abbiamo segnato un cambio di passo. Significa che come Paese abbiamo fatto un’analisi di cosa possiamo offrire e iniziamo a ragionare in maniera competitiva. Cominciamo a pensare a degli obiettivi praticabili. La nostra identità è quella di un luogo dove uno sportivo, un artista, un pensionato può trovare delle determinate condizioni di vivibilità e le risposte stanno cominciando ad arrivare in positivo. L’incertezza e la difficoltà a conoscere i tempi con cui si può concludere un percorso sono un elemento deleterio per l’attrattività e dovremmo lavorare in questo senso per rendere efficiente un progetto ed eliminare le lacune. Eventualmente introdurre ulteriori miglioramenti. Importante il fatto che cominciamo ad individuare chi vogliamo che venga qua a risiedere.
Iro Belluzzi (Npr): Importante rendere più ricco il contesto della Repubblica. Voglio fare alcune considerazioni non sul Decreto, ma rispetto alla lungaggine e della poca puntualità della politica sammarinese nell’andare a percorrere strade che se sviluppate in tempi giusti rispetto a quello che si stava muovendo nel mondo, avremmo ottenuto risultati maggiori. Giusto logicamente esperire nuove possibilità per portare residenti nel territorio che abbiamo un portato di valore, occorre però a fronte di questa apertura – andando a percorrere strade non permesse fino a tempo fa – andare a fare tutti quei controlli in funzione degli impegni presi. Andare a verificare che chi ha ottenuto la residenza abbia ottemperato agli investimenti e agli impegni occupazionali. Dunque che siano a posto con quel tipo di documentazione. Grande attenzione alle preoccupazioni all’interno della Ue per la concessione monetizzata di cittadinanze e residenze.
Gian Matteo Zeppa (Rete): Noi abbiamo sempre detto, Renzi, che quella tipologia di legge andava bene, ma avevamo chiesto che scendesse un po’ dall’altare, concedendo alla Commissione Esteri la possibilità di visionare i documenti di chi chiedeva di poter usufruire di quella legge. Noi non siamo mai stati ostativi, i nostri emendamenti erano sempre stati improntati al controllo. Ricordo che la prima residenza elettiva è quella del signor Alì Turki. Bisogna mettere i Commissari della Commissione Esteri nella condizione di fare delle valutazioni, valutazioni che sono state fatte su quello che è arrivato. Non possiamo permetterci un liberalismo sfrenato che era figlio anche di quelli studi proprio perché è un’altra tipologia di San Marino che ha la necessità di fare controlli come sta facendo la Commissione Affari Esteri: stiamo verificando tutte le residenze.
Francesco Mussoni (Pdcs): Grande cambiamento rispetto ad una visione offshore del Paese che non esiste più. Bene fa il Governo con gli emendamenti a rafforzare questa impostazione. Oggi è semplice venire a risiedere a San Marino per un motivo economico o di scelta personale per vivere un Paese sicuro, vicino a zone di pregio, con una sanità valida. Questo valore oggi è consapevolezza della classe politica e bene il Governo fa a potenziare questa impostazione e questa visione. Questo è già il futuro del Paese. Dobbiamo rafforzare certamente i controlli perché devono venire a vivere persone specchiate e con una capacità di produrre reddito adeguata che elevino anche il Paese. Allo stesso tempo creare le condizioni perché ci sia una ricchezza che arriva sul nostro territorio in maniera sana perché persone che arrivano qua non faranno altro che rafforzare il nostro tessuto economico. La fiscalità del nostro territorio: se la vogliamo gestire in modo adeguato presuppone il fatto che le persone abbiano il centro dei loro interessi nel nostro territorio. Una proposta. Credo sia giunto il momento nell’arco di qualche mese per cominciare a creare una forma di testo unico o raccolta per dare ordine adeguato.
Maria Luisa Berti (Npr): Va data la possibilità a chi deve rispettare queste norme di farlo nel modo migliore conoscendo la disciplina. Importantissima la funzione dei controlli: ricordiamo che abbiamo allargato le maglie di concessione ma abbiamo caratteristiche di piccolo Stato ed è nostra competenza avere rigore nei controlli per tutelare le nostre peculiarità e fare in modo che chi si insedia abbia le carte in regola. Aumentando le maglie di concessione, si va comunque ad avere delle ripercussioni sulle potenziali cittadinanze. Necessità di lavorare su un testo unico, non solo su questa materia ma anche su altre, semplificazione massima delle procedure e una politica rigorosa dei controlli che continui nel tempo.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Il primo emendamento è quello più importante. Voglio sottolineare come il primo di questi emendamenti, che estende la possibilità di ottenere residenza a persone riconosciute nel campo della scienza, dell’arte e dello sport, la novità è rappresentata dallo ‘sport’, visto che c’erano già state delle concessioni. Si prevede una ulteriore fattispecie per i potenziali residenti che oggettivamente beneficeranno di una agevolazione sull’imposta sui redditi. Mi piacerebbe che su questa materia si procedesse con maggiore prudenza, mi dispiace che Rete che aveva prudenza l’abbia completamente dimenticata.
Michela Pelliccioni (Domani Motus Liberi): Esprimo un apprezzamento per questo Decreto ma anche sugli emendamenti presentati. Una visione di San Marino non come paradiso fiscale, ma un’opportunità per chi viene ma anche per il Paese basata sulla creazione di un sistema virtuoso. Abbiamo parlato di controlli. Sicuramente gestire i controlli è un punto focale importantissimo ma non bisogna confondere lo snellimento della burocrazia con scorciatoia. Un sistema che crea efficienza è un sistema che crea più opportunità. I cambiamenti normativi devono diventare opportunità tangibili ed effettive per il Paese.
Matteo Ciacci (Libera): Alcune considerazioni sul tema delle residenze atipiche. Una possibilità che credo debba essere vagliata con assoluta ragionevolezza. Credo che sia importante non fare arrivare nuovi residenti ma residenti facoltosi che possono portare un indotto vero. L’impegno deve essere quello di mantenere delle soglie che possono rendere attrattivo il nostro sistema, dall’altro di non abbassarle troppo perché potrebbe esserci uno scompenso. Io terrei un profilo abbastanza alto. Sul tema dei controlli: facciamoli veramente funzionare. E’ stata aggiornata la lista dei residenti? Cerchiamo di far sì che a livello di acquisto di immobili ci sia una comparazione. Il rischio è quello di distorsioni e quindi di residenze fittizie. Attenti alle distorsione. Altra distorsione è la relazione con la vicina Italia. Che atteggiamento abbiamo rispetto a questi provvedimenti?
Segretario di Stato Fabio Righi: Non possiamo arrovellarci nell’avere la certezza al 100 per cento su ogni cosa. Non sono contro i controlli e la necessità di fare le cose in modo sicuro e corretto. Tuttavia lo sviluppo di un settore economico prevede una sfera del rischio. Oggi tutte le politiche legate al rischio non mirano mai a eliminarlo totalmente ma a calmierarlo e gestirlo. Se non riusciamo ad avere un approccio internazionale rispetto a questo tema, e approcciamo determinati settori solo quando abbiamo la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, rischiamo di perdere delle opportunità. Dobbiamo implementare la capacità, a fronte di sintomi di eventuali distorsioni, di intervenire velocemente. Non un sistema che ponga dei preconcetti.
Andrea Zafferani (Rf): L’Aula conferma il tema dell’apertura del Paese con dei criteri. Dobbiamo muoverci sempre di più verso leggi che consentano degli automatismi. Io credo che in Commissione Esteri dovremmo fare meno pratiche. L’automatismo è importante. Il Paese che prevede forme di concessione di residenza discrezionali non è troppo attrattivo. La seconda questione è ancora più sostanziale. Abbiamo introdotto forme di residenza di varia natura. Posso affermare che quasi nessuna di queste forme ha avuto se guardiamo ai dati un successo estremo. I numeri delle residenze che siamo riusciti a concedere. Perché non stiamo riuscendo a far sì che le residenze che introduciamo per chi investe non abbiano successo in termini numerici? E’ un problema di comunicazione? E’ una riflessione che dobbiamo fare. Oltre a tessere le lodi per i passaggi giusti fatti in questi anni, dovremmo porci questa domanda. Ora e per il futuro.
Paolo Rondelli (Rete): Nel 2020-2021 ci sono state 4 delibere di residenza elettiva, di cui 2 connesse al medesimo nucleo familiare Nel 2021 abbiamo avuto 5 deliberazioni di Congresso per residenze di pensionati. Vediamo le nazionalità. 2017-2019, due cittadini russi; 2017-2019, un cittadino saudita; cinque italiani. 2021: 7 residenze elettive a cittadini italiani, tutte perfezionate, 5 del medesimo gruppo familiare, madre, padre, tre bambini piccoli. Pensionati, cinque delibere: solo 4 sono state autorizzate dalla Commissione Affari Esteri, 4 italiani, il quinto è stato rigettato grazie ad un fatto fondamentale ovvero che la Commissione possa vedere la documentazione allegata, dalla quale emergeva che il signore, pur avendo i requisiti economici e di qualità, risultava avere avuto ripetute condanne per usura. Questo per dire che è importante per una Commissione poter accedere alla documentazione.
Segretario di Stato Marco Gatti (replica): Mi pare di cogliere che c’è una condivisione da parte di tutte le forze politiche dell’efficacia nel puntare a qualificare le residenze in territorio un po’ a tutti i livelli. Legittima la preoccupazione dei controlli, stiamo andando nella direzione di puntare su controlli che entrano nel merito del post piuttosto che dell’ante. I controlli vanno posti in questa direzione, se effettivamente il soggetto ha spostato la sua residenza e il suo centro di interessi. Condividiamo la necessità di lavorare su un testo unico. Per quanto riguarda il merito di alcuni emendamenti li spiegherò nel merito mano mano che li affronteremo.
Nicola Renzi (Rf): A Rondelli due cose bisogna dirle. In senso propositivo. Come si fa a paragonare le residenze elettive con le residenze per pensionati? Voi potete scegliere politicamente quale sia la cosa che prediligete. Meglio puntare su un numero ridotto di nuove unità che vengono a San Marino con coefficiente di investimento alto oppure meglio puntare sul trasferimento di pensionati un po’ avanti con l’età e neppure troppo abbienti? Secondo dato: Alì Turki, è la prova provata che il sistema di concessione della residenza ha funzionato, di fronte a un caso lampante di mancato perfezionamento dell’acquisto, l’amministrazione della passata legislatura ha detto no: no, non ci sono i requisiti.
Paolo Rondelli (Rete): Nella sua prosopopea isterica Renzi riesce a millantare il millantabile. Non ho detto una parola di quello che lui mi attribuisce, io ho dato dei numeri. Basta con queste mistificazioni. Correttezza. Pur essendo in maggioranza, la correttezza tra rappresentanti di quest’Aula è basilare.
Nicola Renzi (Rf): Sono uscito perché non mi voglio far tirare in ballo dalle bassezze del consigliere Rondelli che evidentemente non avendo altri argomenti cerca di giocare un po’ nel torbido.
San Marino News Agency
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