Così l’assassino ha ucciso Cristina: 50 coltellate e 17 colpi di mattarello

Così l’assassino ha ucciso Cristina: 50 coltellate e 17 colpi di mattarello

Accertato dal medico legale che il fendente mortale è stato quello che ha reciso la carotide destra. Il Gip Ceccarelli: «L’efferatezza del delitto è indice evidente di una capacità criminale assoluta».

ENRICO CHIAVEGATTI – Sessantasette ferite su testa, collo, addome. Cinquanta provocate da coltellate. Diciassette da colpi di mattarello. Sono i risultati agghiaccianti dell’autopsia eseguita sul corpo di Cristina Peroni, la mamma di 33 anni vittima del terzo femminicidio consumato a Rimini da maggio a sabato scorso. Il colpo mortale secondo la dottoressa Loredana Buscemi anatomopatologo dell’istituto di Medicina legale dell’Università è stato il fendente del coltello con lama di 13 centimetri che le ha lacerato la carotide destra. Arma che secondo la ricostruzione del pubblico ministero Luca Bertuzzi, Simone Benedetto Vultaggio ha preso dal cassetto della cucina, come raccontano inequivocabilmente le tracce rilevate dalla Polizia scientifica, dopo aver ripetutamente colpito con il mattarello la vittima distesa sul materasso della loro camera da letto.

«L’efferatezza e la estrema crudeltà dell’azione si denota non solo dal numero di colpi inferti alla vittima – scrive nel provvedimento di convalida la giudice Raffaella Ceccarelli – già ampiamente esplicativa ma anche dalla pluralità di armi utilizzate contro la stessa nei pochi minuti in cui l’omicidio è stato compiuto». (…)

Articolo tratto dal Corriere di Romagna

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