Crollo demografico, Podeschi: “San Marino rischia di essere un Paese poco abitato”

Crollo demografico, Podeschi: “San Marino rischia di essere un Paese poco abitato”

“Il vero tema da affrontare è il crollo demografico”.

Lo dice Marco Podeschi, che attraverso un comunicato interviene nel dibattito intorno alla chiusura della classe prima nel plesso di Murata per fare alcune considerazioni su quanto sta avvenendo a livello demografico nella Repubblica di San Marino

Negli ultimi dieci anni è in atto un declino demografico evidente. Nel 2020 sono ci sono state 224 nascite, 100 in meno rispetto alle 334 del 2010. Una riduzione del 30%. Il dato, rilevante, non è figlio della pandemia in quanto dal 2010 al 2020 c’è stata costante diminuzione. Il 2014 ha registrato l’ultimo picco con 296 nascite. Dal 2017 a oggi sono ferme in media alle 230 unità. Diminuzione a fronte di un aumento della popolazione residente nel decennio 2010–2020 cresciuta del 6%”, spiega l’ex segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura.

Alcune cifre, queste che sono state appena snocciolate, “per inquadrare un tema che nell’ultima legislatura colpì pesantemente la mia gestione politica per la delega dell’Istruzione, con manifestazioni, scioperi, proteste in difese delle scuole che per cui, per inciso, non ho mai avuto alcuna intenzione di chiudere”. Ma la vita e la politica “sono così nella buona fede di insegnanti, personale non docente e famiglie” che “qualcuno si è preparato la campagna elettorale non pensando che, quando si amministrano denari pubblici e si trattano argomenti collegati all’andamento demografico e lo sviluppo di un Paese, non si governa con il ‘day by day’.

“La storia non si cambia e si accetta”, aggiunge Podeschi, “ma mi piace ricordare che la diminuzione delle nascite è evidente dal 2015, è un fenomeno consolidato a San Marino come nelle zone a noi limitrofe senza inversioni di tendenza; le decisioni si possono rimandare, si possono fare degli sforzi fatti contro la logica, il buon senso e gli aspetti economici, ma la scuola pubblica la paghiamo tutti, anche chi non la frequenta“.

E ancora: “Ora la maggioranza dei paladini del sistema scolastico ha spinto il bottone per la chiusura progressiva, uso i termini corretti altrimenti partono le allerte di ‘fake news’, del plesso di Città. I giri di parole, le dichiarazioni a uso estetico di qualche funzionario che dice che la scuola di Città sarà un centro di socialità dell’Istituto musicale, stanno a zero. Non si comprende se il governo ha dei piani a lungo termine sui plessi scolastici che costano in manutenzione ordinaria e straordinaria e hanno al loro interno una mensa, i dati sulle nascite sono pubblici. Non è chiaro se di necessità si farà virtù e inizieranno a diffondersi nei plessi micro classi vicine numericamente alle dieci unità. Silenti sul Piano regolatore generale, lo strumento di pianificazione per lo sviluppo di un Paese, edifici scolastici inclusi in cui i Paesi normali pianificano il loro sviluppo visto che il sistema scolastico pubblico gratuito di qualità costa”.

“I sostenitori del complotto sulla scuola“, manda a dire il politico sammarinese, “sono improvvisamente silenti e, visto che qualcuno è anche arrivato ad avere responsabilità istituzionali in Consiglio Grande e Generale, mi sarei aspettato manifestazioni di dissenso, ma forse nel silenzio di un caldo posto di consigliere di maggioranza, lontano dalle elezioni ha cambiato idea o perso la voce. I numeri di allora sono quelli di oggi e non solo per il Castello di San Marino. La situazione di Città in prospettiva si ripeterà anche in altri Castelli e fra qualche anno arriverà anche alle scuole medie con un impatto non trascurabile del 30% in meno di studenti“.

Ma ciò che a Podeschi preme ora come allora, e di cui nessuno parla, “è la severa decrescita demografico: all’epoca quando avevo responsabilità di governo, ogni volta che toccavo il tema sortivo a reazioni di sorrisetti ilari, battute o critiche in quanto reo di volere sviare l’attenzionenon c’è scuola senza studenti, non ci sono studenti se non nascono bambini

“Se una società non prende atto del fenomeno distratta anche da temi più popolari come l’aborto per esempio, temo ci saranno conseguenze irreparabili“, avverte sempre Podeschi, che poi affronta il tema dell’aborto: “Al di là delle convinzioni etiche e di una novazione giuridica oggettivamente necessaria focalizzare attenzioni sul tema aborto e non curarsi di quanto sta avvenendo a livello demografico è a mio giudizio pericoloso per il futuro della nostra piccola comunità“.

Successivamente l’ex segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura decide di sgombrare da solo il campo dalle polemiche, “visto che se sul tema sono pesate le parole se dette poi da una persona di sesso maschile, non è che limitando o permettendo l’aborto si influisce sugli indici di natalità

Secondo Podeschi, ” su questo tema, andrebbe aperta una riflessione per capire se la società intende veramente sostenere famiglia e natalità al netto delle ipocrisie ideologiche, della politica che fa le leggi e delle parti che sociali fanno le dichiarazioni mentre il Paese reale si muove diversamente; capire insieme se è ciò che vogliamo”.

“In un mondo sempre più affollato, San Marino rischia in prospettiva di essere un Paese poco abitato e per abitato non mi riferisco agli edifici, anche troppi, ma alle persone – conclude il politico sammarinese -. In questo quanto sta avvenendo nella scuola di Città o quanto accadrà in altri Castelli è solo l’aspetto più evidente di una tendenza più ampia che rischia di incidere pesantemente sul futuro della Repubblica”.

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