Decreto Mussoni. ‘Urgenza determinata da emergenza’

Decreto Mussoni. ‘Urgenza determinata da emergenza’

San Marino, 26 settembre 2011 d.f.R/1711
COMUNICATO STAMPA
LAVORO. DECRETO MUSSONI:
“URGENZA DETTATA DA EMERGENZA”
DISOCCUPAZIONE VICINA AL 6%,
DOPO PAUSA ESTIVA IN MILLE SENZA IMPIEGO

 

“Il decreto che interviene sul mercato del lavoro è motivato dall’urgenza di dare risposte a imprese e dipendenti”. Il segretario di Stato per il Lavoro, Francesco Mussoni, lo ha ribadito ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, convocati nel pomeriggio di venerdì scorso, e a tutte le forze politiche incontrate nuovamente oggi a Palazzo Mercuri per affrontare i nodi del decreto legge “Interventi urgenti per la semplificazione e l’efficienza del mercato del lavoro”, inserito all’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale in corso.

Il segretario di Stato ha portato infatti alcune modifiche sul tavolo di discussione e gli ultimi numeri del bollettino sull’occupazione. In sintesi, a fine estate, il numero di disoccupati sfiora il migliaio: dai 657 lavoratori a spasso in aprile, al 31 agosto si è passati a 954, con un incremento pari a 300 unità. Inoltre, nei primi otto mesi dell’anno, oltre 200 aziende sono ricorse ai procedimenti di mobilità e cassa integrazione. In dettaglio, da gennaio ad agosto, si sono registrati 340 dipendenti in mobilità e 500 in cassa integrazione. In termini percentuali, in due mesi, il tasso di disoccupazione è quasi raddoppiato, passando dal 3% all’attuale valore, incluso tra il 5% e il 6%.
“Alla luce di questi indici, è doveroso rendersi conto dello stato di emergenza in cui versa il mercato del lavoro e quello delle imprese”, spiega il segretario di Stato. Ma soprattutto, aggiunge, è doveroso prendersene carico”. Di qui l’accelerata necessaria sul Decreto legge, rispetto cui una parte sindacale si è mostrata particolarmente critica, mentre le associazioni di categoria hanno espresso larga condivisione.
“Sono in trincea tutti i giorni – sottolinea il segretario di Stato – con persone che hanno perso
il lavoro, con aziende che vivono le difficoltà della crisi economica, sono in contatto con il mondo reale che sta vivendo momenti durissimi. Di qui nasce la consapevolezza che nel mio ruolo istituzionale, in questa contingenza, io non posso non dare risposte”.
A chi critica il ricorso al decreto legge il segretario di Stato chiede quindi sincerità intellettuale: “Al di là dei ruoli e delle polemiche fini a se stesse, se forze politiche, associazioni di categoria e lavoratori di San Marino non capiscono che è necessario intervenire, e subito, significa che non è stata compresa la difficoltà effettiva della situazione del Paese reale”.
Il segretario di Stato tiene a stemperare i toni duri mossi nei suoi confronti, in particolare, da
una parte sindacale: “Se il decreto accontentasse tutti sarebbe un finto intervento, non un provvedimento incisivo che apporta modifiche concrete al sistema attuale”. Del resto “non mancano i riferimenti alla salvaguardia dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e alla valorizzazione della formazione”. Infine, l’inquilino di Palazzo Mercuri assicura di aver preso in considerazione molti dei suggerimenti giunti dal mondo del lavoro: “Tutti i giorni- conferma- lavoriamo per migliorare e limare il testo”, restando però fermi i principi che ne costituiscono l’ossatura.
Così il provvedimento incide e agisce positivamente su alcuni aspetti fondamentali. Tra questi:
1) individua meccanismi e agevolazioni per il sostegno dell’occupazione dei nostri giovani;
2) favorisce al massimo l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato, mediante sgravi e agevolazioni;
3) interviene a sostegno delle fasce ritenute più deboli quali giovani, famiglie monogenitoriali con figli, ultra-cinquantenni senza lavoro;
4) introduce norme di correzione e di salvaguardia all’uso sano e non abusato di mobilità e cassa-integrazione;
5) istituisce norme di contrasto al lavoro nero.
La Segreteria di Stato invita alla responsabilità e alla serietà, rifuggendo da basse
strumentalizzazioni e false informazioni che sono atte a fagocitare gli animi ed a stravolgere il
contenuto effettivo del provvedimento.
La Segreteria di Stato per il Lavoro
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