Discorso di insediamento degli Ecc. Capitani Reggenti, Filippo Tamagnini e Gaetano Troina

Discorso di insediamento degli Ecc. Capitani Reggenti, Filippo Tamagnini e Gaetano Troina

La Reggenza accoglie con sentimenti di alto onore e profonda gratitudine il messaggio pronunciato da Sua Eccellenza Sergio Mercuri, Ambasciatore d’Italia a San Marino, Vice Decano del Corpo Diplomatico e Consolare accreditato in Repubblica ed oggi chiamato all’incarico svolto di consueto dall’Alto Plenipotenziario della Santa Sede. Con viva soddisfazione abbiamo accolto della designazione a Cardinale di Monsignor Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico a San Marino, avvenuta proprio nella giornata di ieri, nell’ambito del Concistoro celebrato dal Santo Padre e che ha creato 21 nuovi porporati; è con tale soddisfazione ed anche con il conforto del più alto riconoscimento conferito a Sua Eminenza Tscherrig, che siamo certi che San Marino potrà continuare a beneficiare della fruttuosa collaborazione che il diplomatico vaticano ha sempre offerto, per il potenziamento delle già ottime relazioni che intercorrono fra la Repubblica e la Santa Sede. Grazie, Gentile Vice Decano, per le attestazioni di stima e il messaggio augurale che racchiude il senso dell’alto incarico che ci accingiamo a ricoprire, in uno spirito di assoluto e incondizionato servizio in favore dei nostri cittadini, residenti dentro e fuori dai nostri confini. Ai Rappresentanti del Corpo Diplomatico e Consolare oggi qui riuniti, rivolgiamo la più viva gratitudine per il sentimento di vicinanza e di operosa collaborazione che mantengono vivo nei confronti della Repubblica, offrendo un insostituibile servizio per lo sviluppo di relazioni solide, fruttuose e sostenibili, in ambito bilaterale e multilaterale.

Nello stesso spirito, all’avvio di questa Cerimonia di Insediamento, siamo particolarmente lieti e onorati di accogliere e formulare il benvenuto, al Presidente dell’Unione Interparlamentare, Duarte Pacheco, da ieri in visita sul Titano e che ha cortesemente corrisposto all’invito a svolgere oggi l’Orazione Ufficiale. Le siamo profondamente riconoscenti, Signor Presidente, per questa attestazione di amicizia e considerazione verso la Repubblica di San Marino che trova, nell’Organismo multilaterale che Ella rappresenta e nella Sua persona, il senso della sua proiezione internazionale, collegata ai principi dello sviluppo democratico delle più alte Istituzioni parlamentari e rappresentative. Certi delle peculiarità di un sistema, che nelle ragioni del dialogo aperto, democratico e non pregiudiziale, trova la sua essenza e il suo tratto distintivo, formuliamo l’auspicio che il suo soggiorno sul Titano, possa rappresentare un’ottima opportunità di confronto con il quotidiano esercizio svolto dalle istituzioni parlamentari, quale luogo della partecipazione in cui la politica riconosce, valorizza e immette ciò che di vivo emerge dalla società civile. Ella avrà modo di constatare la singolare continuità parlamentare con l’eredità del passato, in una costante proiezione internazionale, che ci vede attivamente coinvolti e partecipi, al fianco degli Stati nazionali, piccoli o grandi che siano. Il nostro pensiero commosso, in questo primo adempimento formale, ci riporta nuovamente al Vice Decano, nel Suo alto ruolo di Ambasciatore d’Italia a San Marino, al quale intendiamo rinnovare il nostro sentimento di sincero cordoglio, per la recente scomparsa del Presidente emerito della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, la cui alta testimonianza civile, politica e morale, lascerà una grande eredità nelle Istituzioni e nel Popolo Italiano.

All’alto Plenipotenziario italiano, sentiamo il dovere di ribadire, ancora una volta, il legame profondo, l’amicizia autentica e l’intrinseca collaborazione che le nostre Istituzioni e i nostri Popoli si scambiano vicendevolmente, in una cornice normativa in costante evoluzione ed anche per quella naturale contiguità, che ci rende parte della stessa comunità civile, sociale e culturale. 4 In particolare oggi, ci preme rimarcare il significato delle nostre peculiari relazioni, essendo prossimi ad un appuntamento storico, che segnerà il percorso in divenire della Repubblica di San Marino, rappresentato dalla definizione dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea, il cui negoziato dovrebbe verosimilmente concludersi nei prossimi mesi; nell’articolato e complesso percorso negoziale effettuato dalla Repubblica, non possiamo non riconoscere il ruolo attivo e dirimente svolto dall’amica Nazione Italiana per favorirne il risultato e che ha condotto i due Stati, soprattutto nel periodo più recente, a promuovere confronti, intese e collaborazioni che agevolassero tale passaggio epocale. In questa cornice di rapporti sensibilmente rilanciati sotto tutti i profili si pone, in questo semestre, la visita ufficiale che il Presidente della Repubblica Italiana, Sua Eccellenza Sergio Mattarella, effettuerà a San Marino il prossimo 6 dicembre, per la quale forte è l’attesa delle Istituzioni e del Popolo sammarinese; il Presidente della Repubblica Mattarella salirà sul Titano in restituzione di analoga visita ufficiale, resa dai Capi di Stato al Quirinale il 27 maggio 2021. Siamo istituzionalmente e personalmente onorati di poter ricevere il Presidente dell’amica Repubblica Italiana, la cui pronta disponibilità ad accogliere l’invito ci conferma il percorso più recente, caratterizzato da uno slancio propulsivo nell’accelerazione delle intese in ambito giuridico, economico e sociale e nella fattiva instaurazione di un dialogo costante e aperto alle numerose interrelazioni, che intrecciano la vita dei nostri due Stati.

Con occhio rivolto alle più cogenti aspettative dei nostri cittadini, ci auguriamo di poter assistere, nei prossimi mesi, alla definitiva formalizzazione dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea, che traccerà il percorso futuro di San Marino, nella sua capacità di sviluppo economico, sociale, finanziario e culturale, a breve e medio termine. Un percorso che non consiste in un punto di arrivo, ma in una nuova partenza e che rappresenterà una pietra miliare nella svolta verso la maggiore integrazione nel mercato unico e nella fruizione di nuove opportunità e benefici per l’intera società sammarinese; nel mantenimento dello status di Paese terzo, la Repubblica sarà considerata equivalente agli Stati membri, nelle materie previste nell’Accordo medesimo. Ci impegneremo per rassicurare i nostri cittadini, che si pongono legittimamente perplessità e interrogativi sul nuovo modello di sviluppo cui tende l’intesa, soprattutto favorendo la gradualità di un percorso, nel quale saranno garantite le esigenze di adeguamento, che richiedono tempi di transizione per una strutturata implementazione. 6 Allo stesso tempo, riteniamo doveroso rimarcare che San Marino potrà essere effettivamente integrato nel mercato unico, così da generare nuove opportunità di crescita e sviluppo per il Paese, nel rispetto delle sue peculiarità e della sua sovranità.

Assistiamo oggi con perdurante preoccupazione allo sviluppo di scenari internazionali dominati da drammatici conflitti in corso, da antiche e nuove tensioni fra Stati, da crisi sanitarie e alimentari e da un’emergenza climatica che sta registrando dimensioni più che allarmanti; sono scenari che chiamano tutti noi a corrispondere a una responsabilità esigente e ad un impegno collettivo, affinché la comunità internazionale possa promuovere una nuova e condivisa cultura di concreta sostenibilità e di pace, effettiva e duratura. Siamo fieri ed orgogliosi dell’innata propensione della nostra Repubblica a ricercare condizioni di pace, laddove imperversano conflitti e scontri tra Popoli e Nazioni, consci che la stessa rappresenti la sola e unica via maestra, per costruire le future società di questo Pianeta.

A tal riguardo, ribadiamo convintamente la nostra storica posizione in favore, sempre e comunque, dei percorsi di pace che antepongano il dialogo, i negoziati e il ricorso alla diplomazia, al fragore delle armi e allo scontro violento, che sgretola seriamente i capisaldi della civiltà; ed è la forza della nostra antica Terra, che da sempre invoca quel diritto alla pace, intimamente correlato al dovere di prestare soccorso ai popoli aggrediti. Anche il perdurante conflitto che, colpendo l’Ucraina, ha ferito profondamente l’Europa, con inevitabili ripercussioni a livello mondiale, ci ha indotto ancora una volta – per il tramite di interlocuzioni istituzionali o sollecitati da più parti – a riflettere sulla capacità del nostro Stato, da sempre emblema della difesa della libertà e della pacifica convivenza, a poter sostenere una possibile mediazione di pace o a favorire possibili alleanze, attraverso il dialogo e la riconciliazione, nell’obiettivo superiore che le armi vengano messe a tacere e che la pace prevalga. Mantenendo lo sguardo sull’Ucraina, siamo orgogliosi della più recente bella pagina scritta dalle Istituzioni e dai nostri concittadini nella straordinaria accoglienza, che hanno offerto e che stanno offrendo a una numerosa comunità di cittadini ucraini, che hanno dovuto abbandonare le proprie case in cerca di sicurezza e di conforto.

Alle tante famiglie, operose e solidali, che da più di un anno stanno offrendo ospitalità e concreto supporto a numerosissimi cittadini ucraini, va il nostro accorato ringraziamento, per essere la più moderna testimonianza dello spirito autenticamente e storicamente fraterno dei sammarinesi che, al di là delle congiunture economiche e sociali, hanno sempre manifestato una profonda coscienza umanitaria, verso i più vulnerabili della società, anche in momenti delicati e complessi della storia del mondo. Ed è proprio alle nostre Famiglie, che in questo momento vogliamo rivolgere un’attenzione particolare e, soprattutto, a quelle che risentono maggiormente dell’attuale contingenza e del repentino aumento dei costi della vita e dei beni di prima necessità, correlati ai rincari energetici e alle difficoltà insite nei nuclei più fragili; è doveroso l’impegno istituzionale – e noi vigileremo attentamente nel confermarne il rigoroso percorso – per garantire e mantenere alta la dignità delle nostre famiglie, di tutte le famiglie, che vivono condizioni nuove di difficoltà e malessere, morale e materiale. Abbiamo a cuore le famiglie che devono sostenere le complesse situazioni di disabilità al proprio interno, la presenza di anziani che non possono e non devono rimanere soli, i germi dell’intolleranza, della sopraffazione e della violenza nei confronti delle donne, cui va riconosciuta la più ampia difesa, nonché il preoccupante disagio dei propri figli, per le difficoltà insite nella piena assunzione di responsabilità e nella capacità di scelta. A tutti costoro vogliamo e dobbiamo assicurare il doveroso sostegno dello Stato, attraverso politiche attive, che promuovano un’efficace tenuta dei presidi sociali e un’ampia protezione della sfera lavorativa, quale leva fondamentale per lo sviluppo della famiglia e di ogni suo componente. Da sempre al centro del più forte interesse della Magistratura sammarinese sono i giovani, in rapporto alla propria dimensione familiare, sociale, scolastica e formativa; è alla nuova generazione che volgiamo uno sguardo attento e premuroso e rivolgiamo l’invito a non lasciarsi contagiare da un frequente senso di disorientamento, di solitudine e di isolamento, determinati anche da una congiuntura post-pandemica, che non ha risparmiato nessuno. L’appello che sentiamo di far pervenire ai nostri ragazzi, è un invito a guardare al futuro con serenità, entusiasmo, passione e fiducia, a prendere coscienza e a riconoscersi nel proprio valore e nel proprio talento, ad avere maggiore coraggio nell’assumere responsabilità, a sviluppare un autentico spirito critico e a mettersi in gioco; atteggiamenti tutti, che vorremmo potessero prepotentemente riemergere, anche in rapporto alla capacità della Repubblica di San Marino – e per questo vigileremo con scrupolosa attenzione – di sostenere e guidare le aspettative della nuova generazione, con gli strumenti della conoscenza del nostro tempo e scuotendola per 10 l’affermazione piena del senso di appartenenza ad una realtà storicamente unica e irripetibile.

Ai giovani devono essere garantite le migliori opportunità di crescita e di formazione, che assicurino scelte consapevoli in ambito formativo e lavorativo. Innovazione tecnologica, digitalizzazione e ricerca scientifica, sono i baluardi della nuova conoscenza, entrati progressivamente nei percorsi formativi tecnici ed accademici, di cui anche le nostre Istituzioni hanno l’onere di contemplarne l’incremento, attraverso la promozione di politiche incentivanti, che favoriscano e premino modelli di sviluppo ancorati alle nuove frontiere del sapere. Asseconderemo ogni scelta che metta la cultura al centro dello sviluppo del Paese e strumento nelle mani dei nostri giovani, per la sua naturale accezione di elemento costitutivo della nostra stessa identità. Una cultura che investa nella formazione scolastica e universitaria, per l’acquisizione di una vera e propria coscienza civile e democratica e che divenga ancor più strumento capace di generare conoscenza ed accrescimento morale, rinvigorendo nelle nuove generazioni l’interesse e l’amore per la propria Nazione, le proprie tradizioni e le proprie Istituzioni; una cultura che sappia affermare un’ampia sensibilità ambientale, partendo dalla valorizzazione di un territorio, il nostro bellissimo territorio, affinché si ponga ad esempio di sostenibilità ed elemento di attrazione di un turismo appassionato di arte, di storia, di percorsi naturalistici e religiosi e di modelli imprenditoriali e artigianali non mutuabili altrove; a tal riguardo, abbiamo particolarmente a cuore la minacciosa deriva ambientale e la necessità che ognuno di noi faccia la propria parte, nella corsa per frenare la più grande crisi, cui l’Umanità sta andando drammaticamente incontro; è persuasione sempre più diffusa, laddove non siano confermati dati empirici inconfutabili, che i più recenti eventi calamitosi – e pensiamo con rinnovata commozione e cordoglio, alle troppe vittime provocate nel nord Africa e nella confinante Regione emilianoromagnola – siano intimamente correlati ad un ecosistema globale irrimediabilmente danneggiato. Una cultura che sia rispettosa delle differenze e che sappia difendere con forza il primato del diritto, la libertà e il senso di giustizia, dinnanzi ai fenomeni abominevoli e pervasivi della violenza di genere, dello sfruttamento dei minori e delle manifestazioni di inciviltà verso i più fragili e indifesi; una cultura internazionale, che nel riconoscimento dell’inarrestabile ampliamento degli orizzonti, promuova nei giovani e nei cittadini tutti, la nuova percezione della Repubblica, integrata e partecipe all’attività della comunità di Stati e favorisca una visione e un ambito di collaborazione verso la dimensione multilaterale, verso l’Europa e nel più stretto rapporto vigente fra Stati. All’atto di congedarci da questo nostro primo solenne adempimento, rinnoviamo a Voi tutti, Gentilissimi Rappresentanti Diplomatici e Consolari, la più viva gratitudine per essere al nostro fianco in una solenne Cerimonia, che rinnova e rinsalda la coesione democratica delle nostre Istituzioni e del nostro Popolo. Sentiamo forte l’alto senso di responsabilità che ci accingiamo ad assumere e il ruolo super partes che caratterizzerà un semestre importante, per gli appuntamenti istituzionali e per le attese più significative; il nostro alto mandato è fin da ora, e lo sarà per l’intero semestre, al servizio esclusivo e nel prioritario interesse dei nostri cari ed amati concittadini.

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