Donna travolta in bici a Rimini da un’auto, resta invalida. L’assicurazione: colpa sua, non paghiamo

Donna travolta in bici a Rimini da un’auto, resta invalida. L’assicurazione: colpa sua, non paghiamo

Rassegna stampa – Travolta in bici da un’auto, resta invalida. L’assicurazione: colpa sua, non paghiamo. La donna era stata centrata in pieno in via Euterpe, l’automobilista è finito a processo per lesioni aggravate

ENRICO CHIAVEGATTI – Alle 13 del 20 settembre del 2022, ha inforcato la propria bicicletta e lasciato il Garden sport dove aveva appena terminato la sua lezione di pilates diretta a casa per preparare il pranzo della famiglia, destinazione da raggiungere attraversando il parco della Cava. Così ha iniziato l’attraversamento di via Euterpe rigorosamente sulle strisce pedonali. Arrivata però al centro della carreggiata viene centrata in pieno da una vettura condotta da un’altra signora riminese che, scrive la Procura nel capo di imputazione “ha omesso di regolare la velocità in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone”. (…)

Quell’impatto, infatti, l’ha costretta al ricovero per un paio di mesi in diversi ospedali (tra cui la terapia intensiva del “Bufalini” di Cesena dove era stata subito trasportata con l’elicottero del 118), le ha impedito di seguire come conviene ad una mamma i suoi due figli per molto tempo e le ha bloccato la carriera lavorativa in costante ascesa. E non solo: ora la vede costretta a chiedere aiuto al Tribunale di Rimini. (…)

Sollecitata dall’avvocato Paolo Ghiselli, legale della quarantenne che nello schianto ha riportato una invalidità permanente molto importante, la direzione della compagnia assicuratrice sostiene di non dover elargire nessuna somma perché l’infortunata, in modo repentino secondo quanto riferito dalla loro assistita, avrebbe cambiato senza segnalarlo la corsia, ritenendo così ininfluente quanto scritto nel capo d’imputazione dal pm che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’automobilista per lesioni personali aggravate, perché “ha omesso di regolare la velocità in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone”. (…)

Articolo tratto da Corriere Romagna

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