È necessario avviare una vasta fase di mobilitazione

È necessario avviare una vasta fase di mobilitazione

Per il rinnovo di tutti i contratti scaduti, ripristinando i rapporti di forza, per il lavoro e lo sviluppo, la legalità, la sicurezza, le riforme. Rilanciato l’allarme occupazione: chi ha perso il lavoro all’inizio della crisi è senza ammortizzatori sociali e quindi senza reddito. La CSdL denuncia una situazione scandalosa: mentre i disoccupati vengono rifiutati dalle aziende negli innumerevoli colloqui, diversi posti di lavoro sono ricoperti da lavoratori in nero, peraltro tenuti in condizioni di ricatto e sfruttamento. Gli organi preposti devono mettere fine a questo inaccettabile e vergognoso paradosso. Va intensificata la lotta alle mafie e vanno stroncate le attività malavitose, perseguendo coloro che hanno creato l’ambiente per il loro insediamento
 
3 maggio 2012 – Il Consiglio Direttivo Confederale CSdL e tutti i Direttivi di Federazione si sono riuniti nella giornata di oggi per affrontare le principali tematiche sindacali, sottolineando la necessità di aprire una vasta fase di mobilitazione tra i lavoratori e nel paese per bloccare l’emorragia di posti di lavoro, per un nuovo modello di sviluppo e per il rinnovo dei contratti di tutti i settori.
 
Per sbloccare la paralisi del paese, devastato da una crisi economica senza precedenti che cancella centinaia di posti di lavoro e porta alla chiusura di decine e decine di aziende, l’Esecutivo deve mettere in campo un progetto di sviluppo del Paese, che consenta di frenare la perdita di posti di lavoro e crearne. È vitale stabilire quale dovrà essere l’economia del domani, ma per fare questo occorre che la politica smetta di fare i soliti giochi di potere e di alleanze, concentrando tutti i propri sforzi sui veri obiettivi centrali: il lavoro, la legalità e trasparenza, il rilancio dell’economia! Occorre un progetto concreto, fatto di norme certe e di investimenti, che possa rilanciare l’economia sana a San Marino, senza tentativi di ripristinare vecchie logiche economiche in chiaroscuro, che hanno creato lo stato di cose che oggi viviamo. Tutto ciò passa dall’affermazione della legalità, creando un sistema economico pulito e trasparente, che possa attirare gli investitori seri. La CSdL, da parte sua, il prossimo Giovedì 10 maggio presenterà l’aggiornamento del proprio progetto di sviluppo, con una conferenza serale a cui tutti i cittadini sono invitati.
 
La mancanza di lavoro è diventata una vera emergenza sociale. I lavoratori che hanno perso il posto di lavoro all’inizio della crisi, ormai da due-tre anni, non beneficiano più degli ammortizzatori sociali; molti di loro non trovano lavoro e quindi sono senza reddito. Le categorie più in difficoltà sono i lavoratori over 50, e in generale le donne. Ma in questa situazione di vera e propria emergenza sociale si verifica un paradosso inaudito e inaccettabile; mentre negli innumerevoli colloqui di lavoro (c’è chi ne ha collezionati anche una cinquantina!) i disoccupati vengono respinti, diverse aziende utilizzano lavoratori i nero. In tal senso la CSdL si appella agli organismi preposti affinché si metta fine a questo scandalo, facendo sì che i posti di lavoro siano occupati dai lavoratori che cercano lavoro in modo regolare, e non da lavoratori in nero, tenuti peraltro in condizioni di ricatto e sfruttamento.
 
Circa i contratti scaduti in tutti i settori pubblici e privati, le trattative non hanno prodotto risultati accettabili, proprio a causa della mancanza di volontà delle associazioni datoriali e del Governo, nelle sue vesti di datore di lavoro pubblico, di giungere ai rinnovi contrattuali. Per la CSdL è necessaria una adeguata risposta nei luoghi di lavoro e nel paese da parte del sindacato, attraverso la mobilitazione e la lotta sindacale, per ripristinare i necessari rapporti di forza, ed indurre tutte le parti al tavolo della trattativa con un atteggiamento che consenta la firma dei contratti con contenuti positivi.
 
La contrattazione è l’unico strumento efficace per tutelare le retribuzioni e il livello dei diritti; strumenti come il referendum sull’adeguamento automatico delle retribuzioni, sono scorciatoie che danno l’illusione di poter fare a meno della contrattazione e dei rapporti di forza. È un modo per delegare ad altri soggetti il ruolo contrattuale del sindacato, indebolendo la partecipazione dei lavoratori e i contenuti di democrazia che sono insiti nei contratti. Le conquiste sindacali sono sempre venute con la lotta e il ruolo propositivo, senza affidarsi alla semplificazione degli automatismi.
 
Sulla riforma fiscale, il sindacato non ha ancora ricevuto ad oggi il testo del progetto di legge uscito dalla commissione consiliare, per l’avvio alla seconda lettura; a quanto è dato sapere, tra gli emendamenti apportati è stato inserita la soglia di 14mila al di sotto della quale anche i lavoratori autonomi non pagano le tasse. Questa soglia finora era prevista, giustamente, solo per i lavoratori dipendenti. Se questo blitz venisse confermato, ciò andrebbe a vanificare gran parte degli effetti della legge rispetto al trattamento dei lavoratori autonomi, i quali in larga parte continuerebbero a non pagare nulla di tasse, come hanno fatto per tanti anni. Se così fosse, in attesa di conoscere il testo della legge, la CSdL non potrà che dare un giudizio negativo su questo provvedimento.
 
Ribadito l’obiettivo della cancellazione della tassa etnica che grava sui lavoratori frontalieri, che ha decurtato per ben due anni una larga fetta di retribuzione, così come la ripresa del percorso di stabilizzazione dei lavoratori frontalieri. Ribadita anche l’insopportabile ingiustizia verso i  lavoratori non residenti con figli disabili, che, sempre per volontà politica, non possono usufruire alla giornate di permesso retribuito, riconosciute ai soli lavoratori residenti. Nel ribadire come da diverso tempo si assiste ad un processo di privatizzazioni che riguarda molti e importanti settori della PA senza alcun confronto con le parti sociali e al di fuori di qualsiasi progetto, la CSdL sta mettendo a punto una posizione specifica sulla tematica, che verrà resa nota nei prossimi giorni.
 
Sottolineata quindi la necessità di una campagna organizzativa che raggiunga tutti posti di lavoro, anche quelli di più piccole dimensioni, finalizzata sia alla costituzione o ricostruzione delle rappresentanze sindacali, che a fare conoscere le proposte del sindacato a tutti i lavoratori, e in particolare ai più giovani. Va rilanciato il tema della sicurezza, attraverso una rivitalizzazione dei contenuti della legge 31/98, per affermare il principio che la sicurezza va perseguita senza se e senza ma anche in tempi di crisi. In tal senso occorre anche provvedere alla elezione/rielezione degli RLS, al fine di portare sui luoghi di lavoro una reale cultura della sicurezza, prevedendo appositi percorsi formativi. Va inoltre stigmatizzata la totale assenza della politica rispetto al tema della sicurezza; brilla tra tutti la mancanza di sensibilità del Segretario di Stato per la Giustizia che da due anni non risponde alle richieste di incontro del Sindacato, circa l’azione del tribunale rispetto agli incidenti sul lavoro e al grave problema della caduta in prescrizione di tanti procedimenti penali relativi ad infortuni lavorativi.
 
A sostegno dei contratti di lavoro e dei diversi obiettivi sindacali, affinché venga intensificata la lotta alla mafie ripulendo il paese dalle attività malavitose e da coloro che hanno creato l’ambiente per il loro insediamento, la CSdL ritiene dunque necessario, nell’ambito delle iniziative unitarie, lanciare una forte campagna di mobilitazione, coinvolgendo tutti i lavoratori sui luoghi di lavoro e in generale i cittadini, che prevederà manifestazioni categoriali e zonali, per giungere, qualora si renda necessario, alla proclamazione dello sciopero generale.

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