Fil Rouge. Il Resto del Carlino San Marino

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Il Resto del Carlino San Marino

Operazione ‘File Rouge’. Perquisizioni in rogatoria

Finte sponsorizzazioni, 81 milioni di fatture false

Al centro delle indagini un imprenditore cesenate

 I reati ipotizzati.
Giorgio Manuzzi, esperto
pilota offshore, è accusato
di evasione e riciclaggio

Riguarda  un giro di false
sponsorizzazioni sportive (Moto
Gp, rally, ciclismo e offshore) la
prima rogatoria eseguita direttamente
a San Marino da uomini
della procura della Repubblica e
della Guardia di finanza di Forlì.
Grazie alla nuova legge del Titano
sulle rogatorie internazionali
datata 2010, un’inchiesta tutt’ora
in corso ha consentito al momento
di quantificare, tra l’altro, 81
milioni di euro di false fatture e
16 milioni di evasione di Iva. «La
collaborazione con l’autorità giudiziaria
sammarinese è stata massima
», precisa il procuratore capo
di Forlì-Cesena Sergio Sottani.
Dall’alba di ieri più di 40 militari
delle Fiamme gialle sono impegnati
nell’esecuzione di cinque
perquisizioni e sequestri nell’ambito
dell’operazione ‘Fil Rouge’,
scaturita dagli esiti della nota inchiesta
‘Varano’. Il gip di Forlì-
Cesena ha già disposto il sequestro
di beni societari per oltre 4,5
milioni di euro. Al centro delle indagini,
che durano da oltre un anno
e mezzo con capi d’accusa
dall’evasione fiscale al riciclaggio,
c’è l’attività dell’imprenditore cesenate
Giorgio Manuzzi, esperto
pilota offshore, le cui società sammarinesi
già l’anno scorso erano
state perquisite dai pm forlivesi
con l’accusa di false fatturazioni
ed evasione fiscale fraudolenta
sempre nell’ambito delle sponsorizzazioni
sportive (il diretto interessato
si era detto estraneo alle accuse).
Secondo quanto ricostruito
dalla procura, Manuzzi acquistava
prestazioni promo-pubblicitarie
fittizie da una società di sponsorizzazioni
con sede a San Marino
a lui riconducibile, la quale a
sua volta si avvaleva di fatture per
operazioni inesistenti emesse da
operatori economici nazionali
senza alcuna operatività: il tutto
per confezionare un ‘pacchetto’
dai costi a dir poco gonfiati, che la
medesima società forniva a cascata
alla propria clientela nazionale
mediante l’emissione delle fatture
false per oltre 80 milioni. Per
avere riscontri, Sottani e il suo sostituto
Fabio Di Vizio si sono recati
di persona sul Titano per eseguire
la rogatoria internazionale
—perquisendo la società di sponsorizzazioni
ed acquisendo numerosi
documenti bancari— per ricostruire
i movimenti finanziari
alla base della frode. A fronte di
pagamenti dei clienti tramite bonifico
o assegni, avvenivano poi
prelevamenti in contanti in mazzette
di 100 banconote da 500 euro
che l’imprenditore cesenate
provvedeva a versare sui conti correnti
personali a San Marino: tra
il 2006 e il 2010 sono stati eseguiti
prelievi di contante pari a 24 milioni
circa.

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