Fondo per il lavoro. Un patto di solidarietà per la dignita’ di ogni persona

Fondo per il lavoro. Un patto di solidarietà per la dignita’ di ogni persona

PREMESSA

Siamo in un momento storico dove viviamo una grave crisi occupazionale. Tutti ne abbiamo diretta conoscenza. Papa Francesco ci richiama costantemente a non far scomparire la parola “solidarietà” dal vocabolario, a lottare contro la globalizzazione dell’indifferenza e a dare lavoro per dare dignità. Questi richiami non possono rimanere inascoltati.

Da queste considerazioni, nasce la proposta di costituire un Fondo per il lavoro destinato a creare occupazione, attraverso incentivi economici, per l’avvio di nuove attività lavorative e/o mediante l’assunzione di persone disoccupate o inoccupate.

 

PRIMA FASE: LA RACCOLTA

Il soggetto che formalmente gestisce la raccolta fondi destinata al sostegno occupazionale è la Caritas della Diocesi di Rimini con conto corrente dedicato: IBAN IT87Y0628524206CC0068074294 (Banca Carim filiale San Giuliano Rimini) intestato all’associazione di volontariato Madonna della Carità. Sarà possibile aderire al Fondo anche tramite carta di credito e PayPal mediate un sito internet, www.fondoperillavoro.it.

L’invito a contribuire è rivolto a tutti. Ciascuno può fare la propria parte, ogni libero cittadino, secondo le proprie possibilità. I lavoratori, le attività impreditoriali artigiane, industriali, del commercio e del terziario, le associazioni, le parrocchie, le istituzioni pubbliche e private, le banche, le associazioni di categoria e ogni persona di buona volontà.

La Diocesi di Rimini, mediante la Caritas diocesana, ha fatto la prima partecipazione destinando un contributo al Fondo di centomila euro. Subito sono arrivate le prime adesioni di banche, aziende private e singoli cittadini.

Molto importante in questa prima fase è anche la diffusione della conoscenza del Fondo. Ciascuno può fare la propria parte anche in questo senso, parlarne, far conoscere, diffondere con i vari mezzi di comunicazione personale, lettere, mail, social, messaggi, passaparola, ecc.

Un gruppo di lavoro su base volontaria gestirà questa prima fase di comunicazione e raccolta. 

SECONDA FASE: I PROGETTI

Parallelamente un secondo “gruppo tecnico” di lavoro sta elaborando i progetti di sostegno al lavoro che verranno pubblicati a partire dal mese di gennaio 2014.

L’obiettivo è chiaro: dare sostegno al lavoro di persone in difficoltà proprio perché il lavoro non ce l’hanno. 

 

Due i percorsi individuati:

• Aiutare nuove attività imprenditoriali mediante un sostegno misurato nel tempo.

• Aiutare l’inserimento lavorativo in azienda per persone disoccupate e inoccupate con
l’assegnazione di borse lavoro.

Compito del “gruppo tecnico” è elaborare appositi bandi che determinino i criteri di ammissione e di valutazione per le due modalità di sostegno al lavoro.

Anche le Caritas territoriali svolgeranno un significativo lavoro di relazione e contatto con tutte quelle persone che vivono situazioni di difficoltà a causa della mancanza di lavoro.

Sempre mediante la Caritas verrà istituito un apposito sportello informativo per verificare come attingere ad altri eventuali fondi (Comuni, Camera di Commercio, Regione, disposizioni legislati, ecc.), e ove possibile come servizio di valutazione e collegamento tra domanda e offerta di lavoro.

COMITATO DI GARANZIA

A tutela della trasparenza e a garanzia per tutti coloro che aderiranno al Fondo con una propria donazione, è stato costituito un Comitato di Garanti composto dal Vicario Generale della Diocesi di Rimini, mons. Luigi Ricci, dal Prefetto di Rimini il dott. Claudio Palomba, dalla presidente del Tribunale di Rimini dott.ssa Rossella Talia, dal presidente di Eticredito dott. Maurizio Focchi e dal professore Stefano Zamagni.

Tutte le persone impegnate nel Fondo, daranno la propria disponibilità a titolo gratuito. I contributi pervenuti, saranno quindi totalmente impiegati per le finalità del Fondo.

Alle persone aiutate attraverso il Fondo verrà richiesto l’impegno morale di una graduale restituzione del “credito”, qualora vi siano le condizioni, come ulteriore richiamo alla solidarietà e per continuare ad implementare il Fondo in futuro, così da mettere in moto un circolo virtuoso di reciproca solidarietà. 

Contribuisci anche tu al futuro di chi fatica a vederlo.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy