Frattini: accordo con San Marino entro l’autunno. IlSole24Ore, Antonio Criscione

Frattini: accordo con San Marino entro l’autunno. IlSole24Ore, Antonio Criscione

IlSole24Ore

Fisco internazionale. Svolta vicina

Frattini: accordo  con San Marino entro l’autunno

Antonio Criscione

Milano. San Marino al traguardo finale. Per la Svizzera, invece, il cammino, a meno di improvvise accelerazioni, si prospetta ancora lungo, in attesa che le autorità italiane valutino le mosse fatte di recente dalla Confederazione Elvetica per rompere l’accerchiamento sul segreto bancario.
Un annuncio importante sul fronte di San Marino è stato dato ieri dal ministro degli Esteri, Franco Frattini che al meeting di Rimini ha annunciato: «L’obiettivo è riprendere con San Marino un dialogo serrato per avere entro l’autunno pronti per la firma gli accordi sulla collaborazione tra forze di polizia e sulle doppie imposizioni». Per quanto riguarda gli accordi fiscali, il ministro Frattini ha ricordato che il ministero del l’Economica italiano ha chiesto «ulteriori limature e integrazioni rispetto all’accordo» sulle doppie imposizioni. Però il ministro degli Esteri ha comunque auspicato che entro l’autunno possa esserci già la firma.
Sul Sole 24 Ore dello scorso 12 agosto era stato segnalto come dall’inizio del mese di agosto a San Marino è entrata in vigore la legge che disciplina le modalità per lo scambio di dati e rende di fatto operativi gli accordi già negoziati, ma non ancora entrati in vigore. Grazie alla norma sarà possibile per le autorità sammarinesi anticipare lo scambio di informazioni con gli stati con i quali gli accordi, allo stato attuale, non sono ancora in vigore, ma sono stati già parafati e per i quali si attende, quindi, che si completi il meccanismo di ratifica previsto dai vari ordinamenti nazionali. Per quanto riguarda il superamento del segreto bancario le autorità sammarinesi avevano confermato al Sole 24 Ore di volersi attenere alla data del 2015 come previsto in sede comunitaria.
L’intervento di ieri del ministro Frattini, da un lato sottolinea la volontà di arrivare in tempi brevi a un accordo, ma segnala anche che altre limature, richieste dall’Economia sono necessarie.
Più complicata la partita con la Svizzera. L’Italia era già stata critica in sede di discussione della revisione della direttiva risparmio, che attualmente prevede l’euroritenuta per la Svizzera e alcuni paesi membri della Ue, anch’essi gelosi dei propri segreti bancari. In realtà la revisione della direttiva risparmio – come già segnalato sul Sole 24 Ore dell’11 agosto scorso – è stata ipotecata dall’iniziativa elvetica degli accordi bilaterali per una forma di ritenuta più aggiornata rispetto a quella prevista dalla direttiva risparmio, ma che sostanzialmente mette in salvo il segreto bancario elvetico. Peraltro negli accordi è previsto uno scambio di informazioni, ma su un numero di soggetti molto limitato.
L’accordo svizzero con la Germania e l’Inghilterra spiazza dunque la posizione italiana: fonti del ministero del l’Economia confermano che al momento non sono programmati incontri per arrivare a un accordo simile anche da parte italiana. Dopo però che questa via è stata seguita da due big europei, sarà difficile per l’Italia restare completamente fuori della partita, quando attaccare il segreto bancario svizzero in sede multilaterale diventerà ormai probabilmente un obiettivo non più praticabile.

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