13 ottobre 2011 – Quando si parla di riforma della Pubblica Amministrazione è evidente che non si può prescindere dal valutare ogni scelta, verificando soprattutto se questa comporterà un risparmio nella gestione della macchina amministrativa.
A parte la considerazione che tagli indiscriminati o esternalizzazioni possono costare di più di servizi resi direttamente dallo Stato, vi è da rilevare come, talvolta, il richiamato principio del risparmio valga solo per qualcuno. Da tempo in tema di riforma PA si parla di accorpamenti di servizi/uffici; uno degli esempi più noti è l’accorpamento dell’Ufficio Attività Sociali e Culturali con l’Ufficio del Turismo. In tal senso la mancata sostituzione, per lungo tempo, del Direttore Uasc una volta che questo era andato in pensione, aveva confermato questa ipotesi (come ripeto, non entriamo nel merito se l’accorpamento sia utile o meno).
Ma al momento della nomina del nuovo Dirigente Uasc, tutti abbiamo interpretato questo atto come un ripensamento del Congresso di Stato, evidentemente ravveduto e volenteroso di rimediare all’errore fatto con la mancata copertura del posto fino a questo momento.
Fino a qui tutto a posto; finalmente, così abbiamo pensato, il Congresso di Stato ha deciso di valutare cosa fanno veramente gli uffici prima di decidere se fare accorpamenti. I fatti dei giorni successivi però hanno confermato che ci stavamo ancora una volta illudendo; infatti, nel testo del progetto di legge di riforma della PA uscito dalla commissione con gli emendamenti, si legge che questo ufficio sarà accorpato all’Ufficio del Turismo. Provando a fare un pronostico temporale, dovrà passare giusto il tempo necessario per far maturare qualche anno al 10° livello all’attuale Dirigente Uasc prima di andare in pensione …
Ancora una volta è un atto clientelare, che non fa che screditare un Governo che non rinnova i contratti e non stabilizza i precari, ma in compenso compie tali operazioni.
FUPI-CSdL
Federazione Unitaria Pubblico Impiego
A parte la considerazione che tagli indiscriminati o esternalizzazioni possono costare di più di servizi resi direttamente dallo Stato, vi è da rilevare come, talvolta, il richiamato principio del risparmio valga solo per qualcuno. Da tempo in tema di riforma PA si parla di accorpamenti di servizi/uffici; uno degli esempi più noti è l’accorpamento dell’Ufficio Attività Sociali e Culturali con l’Ufficio del Turismo. In tal senso la mancata sostituzione, per lungo tempo, del Direttore Uasc una volta che questo era andato in pensione, aveva confermato questa ipotesi (come ripeto, non entriamo nel merito se l’accorpamento sia utile o meno).
Ma al momento della nomina del nuovo Dirigente Uasc, tutti abbiamo interpretato questo atto come un ripensamento del Congresso di Stato, evidentemente ravveduto e volenteroso di rimediare all’errore fatto con la mancata copertura del posto fino a questo momento.
Fino a qui tutto a posto; finalmente, così abbiamo pensato, il Congresso di Stato ha deciso di valutare cosa fanno veramente gli uffici prima di decidere se fare accorpamenti. I fatti dei giorni successivi però hanno confermato che ci stavamo ancora una volta illudendo; infatti, nel testo del progetto di legge di riforma della PA uscito dalla commissione con gli emendamenti, si legge che questo ufficio sarà accorpato all’Ufficio del Turismo. Provando a fare un pronostico temporale, dovrà passare giusto il tempo necessario per far maturare qualche anno al 10° livello all’attuale Dirigente Uasc prima di andare in pensione …
Ancora una volta è un atto clientelare, che non fa che screditare un Governo che non rinnova i contratti e non stabilizza i precari, ma in compenso compie tali operazioni.
FUPI-CSdL
Federazione Unitaria Pubblico Impiego