Gastone Pasolini sulla scrissione Psd

Gastone Pasolini sulla scrissione Psd

Hanno abbandonato perché dicono:” non condividiamo più quel progetto politico”

Parlo della scelta fatta dal gruppo Andreoli e De Biagi di uscire dal PSD e di formare un nuovo partito.

Strano dico io: ma a dirigere quel Partito non c’era Paride Andreoli? e nell’esecutivo del Partito non c’erano consiglieri del gruppo che si è ora distaccato?

Cosa è cambiato in questi ultimi mesi, anzi giorni, per avviare una scelta così drastica rinnegando un progetto politico che è maturato con mille difficoltà in 4 lunghi anni di duro lavoro?

Nelle ultime settimane una richiesta di rinnovamento del gruppo dirigente e un nuovo metodo di fare politica è venuto avanti su richiesta del movimento giovanile dei socialisti e dei Democratici, una richiesta motivata anche con la necessità di ripensare le basi del progetto del centro sinistra dopo la sconfitta elettorale; che sia stata questa richiesta a motivare la “rottura”?

Io non condivido questa scelta ma la rispetto, perché le rotture a volte sono necessarie per raggiungere una migliore unita successivamente, come è successo anche a noi di Zona Franca, Ma è opinione diffusa che la vostra scelta manchi di un presupposto politico importante, che manchi un progetto e che rischiate di farvi additare come persone che sentono la mancanza del Potere.

Se la vostra scelta avesse avuto un progetto politico non avreste cercato di giustificare la fine di un percorso di 4 anni che rischia di fare naufragare il Centro Sinistra additando a responsabili di tutto Sinistra Unita, scaricare le colpe su Sinistra Unita è puerile e ridicolo, anche perché è opinione diffusa che Sinistra Unita si è comportata sia al Governo che all’opposizione con grande dignità, ed anzi pur di mantenere un progetto ha dignitosamente ridimensionato le proprie aspettative di riforme radicali.

Per questo noi non abbiamo nessuna colpa anche perché non ci siamo mai intromessi nella gestione e nella politica del PSD.
Da tempo quel Partito è in crisi nei rapporti interni tra le due componenti che lo hanno costituito, lo sforzo per stare insieme è stato immane, il progetto lo meritava, il progetto delle coalizioni dell’alternanza e del centro sinistra unito.

Probabilmente il problema di fondo sta nel fatto che per una parte del partito l’unificazione doveva servire ad affermare l’alternanza democratica alla guida del paese, per altri invece doveva esser solo una unificazione per formare un gruppo alla pari di quello della Democrazia Cristiana, per continuare su un piano paritario la politica deleteria degli anni novanta.

Sinistra Unita in tutto questo non c’entra nulla.

Noi di Zona Franca, corrente di minoranza dell’allora PDD, abbiamo sempre dato il nostro convinto appoggio al progetto dell’alternanza perché condividevamo e lo condividiamo anche oggi.

Un progetto che vedeva i riformisti, i progressisti, il centro sinistra unito contro un fronte conservatore, un progetto per affermare una nuova politica che ancora oggi stenta ad arrivare, una politica seria, etica, rispettata dalla cittadinanza e capace di ritrovare quel filo del dialogo necessario per costruire progetti di sviluppo per il nostro Paese.

Noi, nel 2005, siamo usciti dal PSD perché era stato titubante nel perseguire questo progetto, non aveva voluto la legge elettorale prima delle elezioni del 2006 e non aveva ancora chiarito da che parte stare.

Noi siamo usciti perché l’unificazione è stata una unificazione di vertice, senza coinvolgere le basi dei partiti e perché prima di determinarsi aveva avuto dei percorsi a dir poco bizantini, come quello che aveva visto metà del partito al governo e l’altra meta all’opposizione.

Noi abbiamo contestato fortemente nel metodo e nella tempistica questo modo di agire, abbiamo fatto proposte per procedere in tappe successive all’unificazione, abbiamo proposto organismi paritetici prima di annullare i due partiti storici, avevamo infine proposto anziché l’unificazione dei due partiti un Patto Federativo per coinvolgere nel processo di unificazione tutti gli iscritti dei due partiti ma non siamo stati ascoltai, anzi siamo stati ghettizzati al’interno del PSD senza nessuna possibilità di confronto fino ad essere costretti a lasciare il Partito.

Nonostante questo quando abbiamo visto la possibilità di perseguire un progetto comune dopo il 2006 abbiamo tralasciato ogni rancore e dato la nostra disponibilità a formare una maggioranza di centro sinistra pur consapevoli dei pericoli che questo passaggio aveva in sé.
Noi abbiamo dedicato tutta la vita ai Partiti della Sinistra, anche in tempi molto duri, come quelli degli anni dopo il colpo di Stato del 1957 fino agli anni ’74, ’75, ma non ci siamo mai arresi, abbiamo coronato i nostri sforzi negli anni ’80 quando siamo ritornati ad essere forze di governo con gli ottimi risultati che i governi di centro sinistra degli anni ’80 hanno portato al Paese che oggi sono ancora additati come esempio.

Quei Governi hanno governato con 31 e anche con 30 Consiglieri, segno che se si crede fino in fondo in un progetto si può governare anche con numeri bassi, segno che voi forse non avete voluto crederci fino in fondo ai governi nati dopo le elezioni del 2006.
Vi volevo anche chiedere perché durante i nostri governi non avete mai voluto un accordo con il Nuovo Partito Socialista ed ora lo state invece disperatamente ricercando? Forse se eravate più attenti il centro sinistra lo si poteva salvare con le forze di sinistra.

Ho voluto ricordare brevemente questi passaggi e queste tappe per dire che durante il percorso della unificazione noi di Zona Franca avevamo colto i pericoli che erano insiti nel metodo che si è voluto percorrere nel passaggio degli ultimi anni.

Voi cari compagni eravate negli organismi di comando della operazione di unificazione e non avete voluto ascoltarci, avete illuso la base, avete allontanato iscritti ed elettori ed oggi avete la faccia tosta di volere scaricare le colpe della rottura del PSD su Sinistra Unita, quando in realtà le colpe sono solo ed esclusivamente vostre, se siete, come dite, onesti, e dovete ammettere perché i motivi della rottura vengono da tempi in cui Sinistra Unita non era neanche nata.
Vi ricordo che è stato proprio sotto la guida di Andreoli che è saltata la coalizione di centro sinistra e si è allontanata Alleanza Popolare, è stato il continuo parlare di Casinò, residenze sotto la sua guida che ha portato AP ad infilarsi nell’abraccio mortale con Gabriele Gatti.
Noi volevamo gettare le basi per uno sviluppo sostenibile, per una riforma fiscale, per un Paese maggiormente trasparente, serio e credibile, temi che credo siano anche da voi condivisi ma che quando è stato il momento non si è voluto perseguire insieme.

Ho voluto ricordare questi passaggi perché voi avete trascinato in questa brutta avventura anche dei giovani che ritengo non conoscano approfonditamente la storia della sinistra sammarinese, e se così non fosse quei giovani, con la loro scelta dimostrano di essere già vecchi.

Come ha scritto Alessandro Rossi qualche giorno fa Sinistra unita non può essere presa a pretesto delle difficoltà del PSD, noi figli di socialisti e di comunisti non ci vergogniamo di essere stati tali perché siamo stati e siamo degli onesti lavoratori che si sono impegnati e si impegnano ancora oggi per un solo scopo: il bene del nostro Paese e dei suoi cittadini senza distinzione alcuna, detestiamo le diseguaglianze e l’arroganza del potere, non ci prestiamo per questo ad essere additati per colpe che non abbiamo , per dare alibi a chi ha sete di potere, non importa con quali mezzi anche quelli di destra, pur di andare al potere.


Mi auguro che questo ulteriore passaggio di rottura a Sinistra possa essere l’inizio di un nuovo progetto di aggregazione di tutte quelle forze che si riconoscono in una politica che agisca su basi etiche e che agisca per dare eguali opportunità a tutti i cittadini sammarinesi senza distinzione alcuna.

Una sinistra vera è necessaria al Paese e l’ulteriore instabilità che voi avete prodotto al sistema credo possa fare nascere in tutti i cittadini la consapevolezza di muoversi per costruire nuove aggregazioni politiche che invertano la china pericolosa che i metodi bizantini degli anni 90 ci hanno fatto imboccare.


San Marino 12 Luglio 09

Gastone Pasolini

Sinistra Unita

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