La convenzione sui giochi e la responsabilità dei firmatari

La convenzione sui giochi e la responsabilità dei firmatari

La convenzione sui giochi e la responsabilità
dei firmatari 

LIBERTAS  29/08/2005

LA VOCE DI ROMAGNA 1/09/2005 (La convenzione Stato-Consorzio di
Singapore? Dà adito a non pochi  sospetti
)

La convenzione Stato-Consorzio di Singapore che sta alla base
della vicenda dei giochi è stata approvata dal Congresso di Stato nella seduta
del 22 ottobre 2001. Approvata dopo aver “sentito il riferimento” dei Segretari
di Stato: per gli Affari Interni, Fiorenzo Stolfi; per le Finanze, Clelio
Galassi; per la Pubblica Istruzione, Pasquale Valentini; per il Territorio,
Fabio Berardi; per il Turismo, Paride Andreoli.

La convenzione si compone di titolo, premessa e 23 articoli.
Tratta due argomenti: il complesso edilizio a Murata (mega albergo e annessi) e
la concessione dei giochi in esclusiva.

La parte del leone la fa il complesso edilizio.

La concessione dei giochi occupa solo 5 articoli, non compare
nel titolo, ha un solo accenno nella premessa (indiretto, col richiamo a un
articolo). In sostanza è stata eclissata.

Anche i 5 Segretari di Stato referenti hanno sorvolato, nella
illustrazione, sulla concessione dei giochi? Il dubbio viene dalla delibera. La
quale approva, sì, la convenzione nel suo complesso e, quindi, anche –
indirettamente – la concessione dei giochi che vi è contenuta. Ma non lo fa alla
luce del sole. La delibera, esplicitamente, si occupa solo del complesso
edilizio. La concessione dei giochi non compare né nel titolo né nella
motivazione né nel testo.

I 5 segretari referenti hanno fatto tutto da soli? Nella
delibera non si fa cenno a riferimenti di uffici pubblici, studi preparatori,
consulenze. I referenti sono tutti anche firmatari della convenzione.

Vien da sospettare – col senno di poi – che artatamente (per
iniziativa dell’uomo-bastone-del-pollaio?) si sia in qualche modo tenuto celato
l’obiettivo vero della convenzione, che è risultato essere non l’investimento a
Murata, ma lo sfruttamento della concessione dei giochi.

Il connubio fra interessi ed affari in materia di giochi ormai
per l’opinione pubblica non è più solo un sospetto, dopo la conferenza stampa a
Palazzo Begni e il trasferimento a Rovereta delle sale giochi dal Kursaal.

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