I precari della Pubblica Amministrazione a San Marino

I precari della Pubblica Amministrazione a San Marino

Nelle ultime settimane è tornato di stretta attualità il tema del precariato all’interno della amministrazione pubblica. Le rigorose prese di posizione delle organizzazioni sindacali evidenziano l’insostenibile condizione di incertezza nella quale alcune centinaia di dipendenti pubblici sono costretti a vivere oramai da diversi anni. Il Partito Socialista Riformista Sammarinese, pertanto, esprime la propria preoccupazione rispetto alla decisione operata dal governo di rinviare ulteriormente la stabilizzazione dei precari. Infatti, anche in questa circostanza appare evidente che a pagare maggiormente gli effetti della pesante crisi economica e sociale, che sta attraversando il nostro Paese, siano le fasce sociali più deboli e meno tutelate, come peraltro già accaduto colpendo in maniera indiscriminata le famiglie con gli aumenti delle rette per gli asili nido e la refezione scolastica. Il Psrs non condivide e contrasterà nelle sedi opportune l’impostazione adottata dal governo che, infischiandosene del parere negativo delle forze sociali, persevera nel fare ricadere le conseguenze dello stato di precarietà dei conti pubblici sugli individui meno garantiti per il loro futuro. Tale atteggiamento è del tutto incomprensibile ed è contrario ad un principio fondamentale, come la giustizia sociale, per la cui affermazione il Psrs si è sempre impegnato e proseguirà ad impegnarsi.

Tuttavia, nel rifiutare ogni forma di demagogia e populismo, il Partito Socialista Riformista Sammarinese è del tutto consapevole delle oggettive difficoltà del bilancio dello Stato ed è per questo che invita tutte le parti in causa – organizzazioni sindacali e governo – ad intraprendere un confronto serio ed approfondito per individuare una possibile soluzione condivisa con l’obiettivo di dare garanzie concrete a tanti dipendenti pubblici che da troppo tempo sono obbligati a vivere nella totale incertezza. La stabilizzazione ‘a costo zero’, con l’impegno – da parte del governo – di corrispondere gli arretrati nel momento in cui lo stato di salute della finanza pubblica tornerà ad essere accettabile, potrebbe essere un primo piccolo passo in avanti.
Inoltre, il Psrs ritiene urgente e prioritario avviare concretamente il processo di riorganizzazione della p.a. indirizzato all’accorpamento degli uffici e alla razionalizzazione delle risorse umane con l’obiettivo preciso di addivenire ad una effettiva riduzione della spesa pubblica.
Il Psrs auspica che questa pacata riflessione e questo umile suggerimento conclusivo possano favorire il raggiungimento di un punto di compromesso accettabile per l’intero Paese e per i lavoratori precari della pubblica amministrazione.
L’autoreferenzialità e l’arroganza del governo ormai non sorprende più nessuno, ma almeno su una vertenza così delicata dal punto di vista sociale è auspicabile che ci possa essere un atteggiamento differente improntato ad una maggiore disponibilità al dialogo ed al confronto.
Repubblica di San Marino, lì 18 ottobre 2010

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