Il bello della politica. Lorenzo Lonfernini, Upr

Il bello della politica. Lorenzo Lonfernini, Upr

Viviamo tempi difficili, di questo ormai tutti i cittadini sono consapevoli. Tempi difficili per
la nostra martoriata economia, per i redditi ed il potere di acquisto delle nostre famiglie, per la
produttività e la capacità di generare occupazione delle nostre aziende, per il declino, che pare irreversibile, del nostro sistema bancario e finanziario.
Se posso permettermi una piccola licenza polemica ai tempi difficili concorre anche l’inadeguatezza di un Governo che si appresta a spegnere la terza candelina sulla torta di compleanno portando nel carniere una percentuale minima delle promesse elettorali, per le quali si era solennemente impegnato nel novembre 2008. Il Governo, ma forse l’intera classe politica, non ha ancora colto le reali dimensioni di quello che si sta abbattendo sulla Repubblica di San Marino e non avendolo colto continua a tirare di fioretto mentre è giunto il tempo inderogabile delle scelte forti e dei colpi di macete. E’ un film già visto nella vicina Repubblica Italiana il cui governo è stato travolto dall’aver sottovalutato i problemi e dalla sua endemica impossibilità nel fornire le adeguate soluzioni, quando esse avrebbero comportato una inevitabile perdita di consenso elettorale.
A San Marino sta però avvenendo qualcosa di più, negli ultimi mesi e ancor più segnatamente in questi giorni ci viene ribaltato addosso un bilico di letame maleodorante che accosta in maniera sistematica la nostra Repubblica alla camorra e alla malavita organizzata, ormai non si tratta più di casi sporadici. Il tam tam è quotidiano. Vengono pubblicate intercettazioni dalle quali anche il più sprovveduto dei cittadini capisce che in qualche misura, a qualche livello anche la politica è coinvolta; le procure italiane ci forniscono relazioni di fronte alle quali anche al più garantista dei cittadini suona il campanello di allarme rosso.
Non credo sia corretto far passare sotto silenzio questa vergognosa situazione così come non credo si debba generalizzare facendo “di tutta l’erba un fascio” o ancor peggio dare luogo a sommari processi di piazza.
Dai processi, quelli veri che si celebreranno nei Palazzi di Giustizia, attendiamo con impazienza
le risposte. Ci piacerebbe che ad occuparsi della grave situazione non fossero solamente i tribunali italiani dato che anche qua, in Repubblica, ne abbiamo uno molto “ben strutturato” che pare però latitare dal punto di vista dell’iniziativa.
Sul versante politico occorre però determinazione e risolutezza nell’azione affinché sia la politica stessa (fino a che è in tempo) a fare pulizia isolando le mele marce che paiono trasversali agli schieramenti precostituiti. Il Consiglio Grande e Generale si è dotato di alcuni strumenti che devono essere fatti funzionare e devono giungere celermente a delle conclusioni. E’ in gioco la credibilità dell’intero Paese e non solo quella dei Consiglieri. Più che assistere alle roboanti dichiarazioni di alcuni leader di partito udite nei giorni scorsi o alle sparacchiate a salve che assomigliano tanto a quel tipo di abluzione cara a Ponzio Pilato invito tutti i Consiglieri della Repubblica (almeno tutti quelli non coinvolti) a farci riscoprire il bello della politica che di fronte a delle insinuazioni (ma si potrebbe dire dei fatti) così gravi ed infamanti si rimbocca le maniche e si mette al servizio della verità. Costi quel che costi.
Lorenzo Lonfernini
Coordinatore UPR

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