Il voto alle donne fra San Marino e Italia: differenze e analogie in una mostra organizzata dall’Università di San Marino e dagli Istituti Culturali

Il voto alle donne fra San Marino e Italia: differenze e analogie in una mostra organizzata dall’Università di San Marino e dagli Istituti Culturali

Da interviste, documenti e non solo emergono le vicende che hanno abolito i limiti per andare ai seggi ed essere elette.

Fotografie inedite, interviste video e grafici accompagneranno la storia del voto alle donne in Italia e a San Marino in una mostra allestita nel Museo Pinacoteca San Francesco, nel centro storico del Titano.

L’esposizione, organizzata dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino insieme agli Istituti Culturali, verrà inaugurata giovedì 21 settembre alle ore 18 per celebrare i 50 anni trascorsi dalla legge che, nel 1973, ha dato il via alla possibilità, per le donne, di essere elette per cariche, impieghi e funzioni pubbliche. Uno sviluppo, questo, seguito alle prime elezioni nelle quali non erano stati solo gli uomini a votare, nel 1964.

“Quello che si è verificato in repubblica è un percorso molto diverso rispetto all’Italia – spiega Valentina Rossi, principale curatrice della mostra ed esponente del Centro Sammarinese di Studi Storici dell’Ateneo – rispetto al quale erano rarissimi anche materiali come le fotografie. Dalla mia attività – prosegue – sono emersi documenti, immagini e dettagli che mi hanno permesso di tracciare, negli otto pannelli esposti, le principali vicende e il loro significato nel contesto sammarinese, partendo dall’Arengo del 1906 per arrivare quasi ai giorni nostri”.

Le attività di ricerca si sono concentrate in particolare sulle testimonianze orali, alcune delle quali raccolte in un video di circa 20 minuti nel quale sono presenti gli estratti di 24 interviste con donne sammarinesi: “Dodici di loro – precisa Rossi – hanno votato nel 1964, mentre l’altra metà è stata eletta dal 1974 in avanti”. Le analisi hanno coinvolto anche la raccolta dei numeri sulla rappresentanza femminile nel Consiglio Grande e Generale, nonché nel governo: “Fino a oggi, per esempio, solo nove donne hanno ricoperto il ruolo di Segretario di Stato”.

Il materiale esposto ha visto anche la partecipazione del direttore degli Istituti Culturali, Paolo Rondelli, mentre le dinamiche che hanno caratterizzato l’esperienza italiana sono state ripercorse da Patrizia Gabrielli, docente di Storia Contemporanea all’Università di Siena. L’accademica, che fa parte del Centro Sammarinese di Studi Storici ed è stata supportata dalle collaboratrici Giulia Cioci e Maria Antonietta Serci, ha inoltre fatto da consulente scientifica per l’iniziativa.

L’ingresso all’inaugurazione è libero. La mostra potrà essere visitata fino al 19 novembre.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy