Inaugurazione mostra ‘Art in the Age of Videogames’ di Enrico Mitrovich

Inaugurazione mostra ‘Art in the Age of Videogames’ di Enrico Mitrovich

Inaugurata questa mattina davanti alla stampa la nuova mostra che dal 12 febbraio e sino al 16 marzo, sarà ospitata nei locali della Sm.Art Lounge di San Marino: “Art in the Age of Videogames”, opere di Enrico Mitrovich. 

La mostra, una monografica che raccoglie circa 20 opere dell’artista vicentino, alterna opere pittoriche, incisioni elegantemente abbinate a cornici degli anni ’30 e quadri che, come fossero piccole sculture, ripropongono le prime schede grafiche utilizzate quando ancora i microchip non erano affatto comuni. Un’alternanza di materiali, tecniche e colori che avvolge il visitatore e lo accompagna in una dimensione magica dove bolle, navicelle spaziali e piccoli fantasmi colorati sono non solo i nemici da combattere ma anche simbolo delle frenesie della vita quotidiana. Ci si sente un po’ Pac Man nella routine del nuovo millennio, e, come in una camera segreta, l’arte di Mitrovich allontana le tensioni e fa rivivere le emozioni proprie della spensieratezza degli adolescenti. 

“Il videogioco di base è un rifugio dal quotidiano” svela Mitrovich intervistato durante la Conferenza “una forma di evasione dagli schemi del nostro tempo. Amo Pac Man e lo raffiguro spesso nei miei dipinti proprio perché in lui rivedo quell’essenzialità del tratto che è poi caratteristica di tutti i videogiochi di prima generazione, arcade appunto…ed il nome non è un caso, poiché le interfacce arcaiche erano molto rudimentali e semplici, a causa delle ridotte capacità grafiche dei computer. Da qui il rimando è diretto con le pitture rupestri: i miei quadri sono come graffiti, stilizzano un’intera epoca e ne raccontano la storia.” 

Quadri che, sulle pareti di roccia della lounge, trovano cornice ideale, prosegue l’artista citando le pareti di roccia di San Marino della Sm.Art Lounge e racconta come la Repubblica sia nel suo immaginario un luogo magico, senza tempo. Perfettamente in linea quindi con le parentesi di evasione che i videogiochi erano in quegli anni e con ciò che oggi le sue opere vogliono essere. 

“Conosco personalmente Enrico Mitrovich da vent’anni” spiega Marcella Michelotti, architetto, curatore della mostra e titolare della galleria “dal periodo in cui ha realizzato le opere esposte in questa mostra e ho avuto modo di apprezzare non solo la grande professionalità ma anche la profonda cultura e l’alto profilo umano dell’artista. Mettiamo in mostra il suo primo periodo puntando su un tema interessante dal punto di vista grafico e sulla sintonia fra la nostra roccia ed il segno. Molti musei di arte contemporanea stanno acquistando opere relative ai primi videogiochi proprio per il valore di testimonianza di un’epoca breve ma in cui sono state gettate le basi dei tempi che stiamo vivendo. Abbiamo voluto allineare anche San Marino a questa tendenza internazionale”. 

E se ora la mostra ripercorre il primo periodo di un artista affermato, il desiderio è quello di ospitare giovani artisti emergenti che abbiamo tante emozioni da comunicare e possano offrire nuovi spunti e nuove letture. 

Al di là del segno grafico, delle tecniche e del fortissimo simbolismo la mostra di Mitrovich esalta questo linguaggio cosmopolita, nuovo, intellegibile, intuitivo ed emozionante.



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