Inflazione e bollette scaldano i rinnovi contrattuali a San Marino. Montanari: “Scandalose le cifre dell’evasione”

Inflazione e bollette scaldano i rinnovi contrattuali a San Marino. Montanari: “Scandalose le cifre dell’evasione”

Sono tre i temi cerchiati in rosso nell’agenda sindacale a San Marino: rinnovo di tutti i contratti di lavoro, futuro delle pensioni, riforma del fisco.

L’ha detto il segretario della CDLS, Gianluca Montanari, aprendo i lavori del Consiglio Confederale riunito martedì pomeriggio alla Sala Montelupo di Domagnano.

VA DIFESO IL POTERE D’ACQUISTO DI OLTRE 19 MILA I LAVORATORI.

La CDLS torna alla carica sul fronte dei rinnovi contrattuali e il segretario Montanari sottolinea che “abbiamo appena girato la boa di due anni terribili, dove il mondo del lavoro ha dato prova di compattezza difronte agli sconvolgimenti della pandemia, all’aumento generalizzato delle tariffe, ed ora alla fiammata inflazionistica alimentata da una crisi energetica figlia della folle e ingiustificata guerra in Ucraina.

Per questo “dobbiamo dare dignità al lavoro incrementando con il rinnovo dei contratti scaduti il potere d’acquisto di salari e stipendi degli oltre 19 mila lavoratori del settore pubblico e privato”.

Montanari si mostra ottimista sul fronte del contratto industria, che interessa 6.500 lavoratori: “Al tavolo negoziale abbiamo fatti passi avanti concreti e la piattaforma del rinnovo contrattuale nei prossimi giorni sarà al vaglio dei direttivi delle federazioni sindacali e di Assindustria”.

Più in salita la strada per il rinnovo del contratto dei 3.800 dipendenti della Pubblica Amministrazione: “Al momento siamo impegnati in incontri sull’accordo di stabilizzazione dei precari e del loro trattamento normativo e retributivo, ma è assolutamente necessario allargare il confronto e affrontare concretamente il tema del rinnovo del contratto di lavoro per tutti i dipendenti della PA, contratto ormai fermo da 11 anni”.

 

RIFORMA PENSIONI, L’URGENZA È DARE PROSPETTIVA AI GIOVANI

Il segretario della CDLS torna a ribadire che la riforma previdenziale “non può svilirsi in un mix di tagli lineari, risparmi contabili e innalzamento dell’età pensionabile, ma deve affrontare in modo completo e coordinato tutti i temi sul tappeto”. E qui Montanari rimarca che al primo posto c’è la necessità di garantire una prospettiva pensionistica ai giovani con il completamento del secondo pilastro complementare: “È ormai indispensabile e indifferibile far funzionare FONDISS affinché integri e sostenga le pensioni, inoltre va rivista la sua governance, che deve diventare di tipo collettivo e contrattuale”.  Così come sul fronte dell’età pensionabile “è necessario garantire le carriere contributive lunghe e prevendere l’opzione donna”.

 

RIFORMA FISCALE: LE CIFRE DELL’EVASIONE SONO SCANDALOSE

Il confronto sulla riforma fiscale deve ancora partire, l’obiettivo del Governo è quello di introdurre nuove misure fiscali in grado di garantire una maggiore gettito di circa 20-25 milioni, ma a pesare come macigni sono i dati sull’evasione e sull’elusione riportati dalla relazione del Segretario alle Finanze: il 50% delle società dichiara di essere in perdita, mentre la maggioranza dei lavoratori autonomi dichiara redditi inferiori a 20 mila euro all’anno. “Sono cifre davvero scandalose – afferma il Segretario CDLS – dobbiamo invertire questa tendenza, altrimenti gli effetti della riforma si scaricherebbero solo sui redditi fissi, ossia sui dipendenti e i pensionati. Imprescindibile dunque partire dall’equità, che in concreto significa potenziare il sistema dei controlli attraverso l’uso della tecnologia informatica e l’incrocio mirato dei dati”.

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