Intervista al neo presidente Anis ing. Paolo Rondelli

Intervista al neo presidente Anis ing. Paolo Rondelli

“Sono orgoglioso di essere un imprenditore sammarinese”.
Con queste parole si presenta Paolo Rondelli, nominato all’unanimità dall’assemblea dell’ANIS nuovo Presidente dell’associazione.
Rondelli prende il posto di Pier Giovanni Terenzi, che ha concluso il suo mandato e per statuto non era immediatamente rieleggibile.

“Voglio portare il mio contributo attivo, per l’associazione, per gli imprenditori sammarinesi e per il Paese. La mie parole d’ordine saranno orgoglio e collegialità. La prima perché dobbiamo essere fieri di ciò che siamo, di ciò che rappresentiamo in giro per il mondo malgrado gli attacchi che troppo spesso abbiamo subito in questi ultimi mesi. La seconda perché soltanto lavorando tutti quanti insieme possiamo contribuire a migliorare la situazione. È importante che tutti gli imprenditori partecipino alla vita dell’associazione, portino il proprio contributo, di idee e di stimoli”.

Paolo Rondelli preme sul tasto della normalizzazione della situazione con l’Italia.

“Il mio desiderio è quello di rappresentare degnamente l’Associazione facendo da stimolo alla politica affinché porti a casa accordi con Roma che siano compatibili con le leggi europee, ma che salvaguardino a tutti i costi la nostra peculiarità di Stato indipendente. Noi imprenditori abbiamo la necessità di buoni accordi per poter competere sui mercati internazionali”.

I rapporti con il sindacato sono una nota dolente: ora che c’è da stringere per il rinnovo contrattuale, le posizioni sono tornate distanti.

“I conflitti non servono, ma sono fermamente convinto che la linea presa dall’ANIS, inquadrata nel documento del tavolo tripartito e sottoscritta dalle altre categorie, sia quella giusta: non si può far finta che va tutto bene, ma occorre aiutare le imprese. Noi non chiediamo contributi a pioggia ma soluzioni per migliorare la competitività, e lo si può fare solo riducendo il costo del lavoro e con una maggiore flessibilità, come ha anche indicato molto chiaramente l’Europa”.

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