Ivan Foschi difende la sentenza sulla rogatoria Asset Banca

Ivan Foschi difende la sentenza sulla rogatoria Asset Banca

In merito alla vicenda della rogatoria su Asset Banca è doveroso sottolineare che il Giudice d’Appello è chiamato a pronunciarsi ogni qualvolta venga presentato reclamo contro una decisione del Giudice di primo grado favorevole all’accoglimento. Nel fare questo, il Giudice, come del resto in ogni procedimento giudiziario appellato, esamina tutti gli elementi forniti a seguito della decisione di primo grado e non è certo raro che in secondo grado possano essere riformate o anche ribaltate le decisioni assunte in primo grado.
Non è certo sostenibile quanto afferma Alleanza Popolare e cioè che la decisione del Giudice d’Appello sarebbe conseguente alle pressioni subite ad opera del Segretario di Stato per gli Affari Esteri.
L’episodio era approdato in Consiglio Grande e Generale dopo essere stato discusso dalla maggioranza stessa in Congresso di Stato, ed in entrambe le occasioni, nel rigettare ogni tentativo di influenzare le decisioni del Tribunale, è stata ribadita piena fiducia ai Magistrati, astenendosi dall’assumere orientamenti nell’una o nell’altra direzione e, al contrario, invitando i Giudici a valutare e procedere esclusivamente sulla base del diritto e degli accordi internazionali.
Questa iniziativa improntata alla estrema chiarezza, era volta a sgomberare il campo da possibili condizionamenti legati alla presunta ingerenza denunciata in quanto ha espresso formalmente ed ufficialmente il rispetto dei ruoli e dell’autonomia del potere giudiziario da quello politico.
Le dichiarazioni di Alleanza Popolare, invece, si configurano come un tentativo di screditare la Magistratura gettando un’ombra sopra il suo operato, a soli fini di strumentalizzazione politica, quando in passato questo movimento si era spesso distinto nella difesa delle Istituzioni ed in particolare del Tribunale, sapendo distinguere tra quella che è la dialettica politica, anche aspra, e quello che invece comporta il coinvolgimento di altre Istituzioni nella polemica tra partiti.
È evidente che una sentenza può essere tranquillamente non condivisa e si possono anche criticarne le motivazioni, ma deve essere comunque rispettata senza mettere in discussione l’integrità e l’indipendenza di chi la emette, in assenza di prove, altrimenti si innescano meccanismi perversi che portano ad una sfiducia generalizzata verso la Giustizia e ne minano veramente l’indipendenza e l’autorevolezza. Meccanismi che AP, fino a ieri, ha sempre contrastato.

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