Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino attira l’attenzione su un decreto emesso dal Governo per via d’urgenza con cui lo Stato, fra l’altro, si rende garante dei finanziamenti erogati da Banca Centrale della Repubblica di San Marino, quasi che potrebbero moltiplicarsi i casi tipo quello Banca del Titano, che ha fatto pagare ai sammarinesi 500
euro a testa.
(…) Un decreto chiaro fin dai primi articoli che ai più ha già fatto storcere il naso perché di fatto lo stato si fa garante del prestatore di ultima istanza, cioè di Banca centrale. Lo si comprende leggendo le norme. Articolo 1: “Lo Stato, per il tramite dell’Ecc.ma Camera della Repubblica di San Marino, garantisce il rimborso dei finanziamenti a termine concessi dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino in favore di banche sammarinesi, ai sensi dell’articolo 33, comma 1, lettera d) della Legge 29 giugno 2005 n. 96 ed ai fini di temporanea immissione di liquidità (cd. Prestiti di ultima istanza)”. Questo significa che l’eventuale fallimento di una banca che ha ricevuto dei “prestiti” da BCSM se lo accolla lo Stato. Cosa che peraltro lo Stato ha già fatto in parte con il famoso decreto
11/10/2011 n. 169, quello ideato dopo il crack Credito Sammarinese, e in un passato non meno recente con il caso della Banca del Titano costato 500 euro a testa per ogni sammarinese, neonati compresi. D’altra parte il primo comma dell’articolo 1 di questo decreto fresco fresco richiama lo Statuto di Bcsm che recita: “d) la concessione del credito nei confronti dei soggetti vigilati operanti nel territorio della Repubblica, purché adeguatamente assistito da garanzie”. Garanzie che, grazie a questo decreto, le darà lo Stato. (…)
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