L’Informazione di San Marino. Il Procuratore Giovagnoli sull’antimafia sammarinese

L’Informazione di San Marino. Il Procuratore Giovagnoli sull’antimafia sammarinese

David Oddone di L’Informazione di San Marino, riferendo sull’incontro  pubblico organizzato dall’Associazione Sottomorino: Il Pm Giovagnoli: “San Marino sfrutti strumenti e mezzi dell’Italia, inutile creare doppioni” / “La nascitura Dsa sia paritetica a quella italiana e indipendente dal Tribunale ma senza intercettazioni tutto inutile” 

Come mai alcuni fascicoli relativi a indagini di mafia sono fermi? Perché subiamo indagini italiane e non ci muoviamo mai in prima persona? Come è possibile che si sia creata una situazione del genere al processo Biagioli?”. Se fino a ieri il bersaglio principale delle critiche era la politica, ora la gente va oltre e chiede risposte concrete da parte di tutti. Insomma se tutti i poteri dello Stato non si danno una mossa, il rischio è quello di un grave scontro sociale: i sammarinesi sono allo stremo. Non stupiamoci dunque se le maschere bianche, i “fantasmi”, che hanno protestato per la nomina dei Reggenti, si sposteranno presto nelle aule di giustizia. Numerosi comunque gli spunti emersi ed i due magistrati non si sono mai tirati indietro. Entrambi concordano sulla necessità di avere quanto prima un organo paritetico per quanto riguarda i reati mafiosi, ovvero una procura, un ufficio inquirente, una Direzione sammarinese antimafia – la si chiami come si vuole – che “possa collaborare fattivamente ed in modo indipendente con l’Italia. In nessun posto al mondo c’è una realtà come la vostra, ovvero senza un organo inquirente svincolato dal Tribunale ” dice Giovagnoli. “Servono gli strumenti, gli uomini, le professionalità” fa eco la Vannucci. Sottolineata dal Procuratore capo l’importanza delle intercettazioni telefoniche: “Senza non potete combattere le mafie”. Un punto di vista naturalmente condiviso dalla collega. Ma i magistrati vanno oltre e parte un lungo applauso quando viene sottolineato come nella lotta alle infiltrazioni mafiose è importante la mentalità della gente, di tutti i soggetti chiamati a farsi carico del problema. Non è solo una questione di polizia sulle strade.

“E’ inutile – spiega Giovagnoli – che San Marino voglia fare in piccolo quello che l’Italia fa in grande. Entrambi parliamo la stessa lingua, abbiamo la stessa moneta, guardiamo la stessa tv. Si potrebbe pensare ad un accordo fra Stati per utilizzare i medesimi strumenti investigativi, gli stessi uomini e mezzi nel campo della lotta alle mafie. Le intercettazioni telefoniche potrebbero essere realizzate insieme: è sbagliato ed inutile a mio parere voler duplicare tutto”.        

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