Lavoro degli amministratori a San Marino, “urgono correttivi e chiarimenti applicativi”

Lavoro degli amministratori a San Marino, “urgono correttivi e chiarimenti applicativi”

“Lavoro degli amministratori, urgono correttivi e chiarimenti applicativi”.

Lo chiedono a gran voce l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di San Marino, l’Organizzazione sammarinese degli imprenditori, l’Unione sammarinese operatori del turismo e l’Unione sammarinese commercio e turismo, che in una nota congiunta ribadiscono “in primo luogo, anche al fine di prevenire sterili strumentalizzazioni, il proprio apprezzamento per la volontà di regolamentare il lavoro degli amministratori, dei soci di società e dei pensionati, ma è inaccettabile che, a distanza di oltre un mese dall’entrata in vigore della riforma pensionistica e della riforma in materia di occupazione, sussistano sostanziali dubbi interpretativi e di applicazione delle predette norme anche da parte degli stessi uffici pubblici preposti”.

E non è finita qui: “È doveroso sottolineare che, nonostante il termine del 31 marzo 2023 stabilito per l’adeguamento alla nuova legge, gli oneri contributivi derivanti dalle predette norme stanno maturando, nella maggior parte dei casi inconsapevolmente, a carico di amministratori e soci di società, salvo un auspicato rinvio dell’entrata in vigore della normativa quantomeno fino a che non saranno chiariti i numerosi dubbi interpretativi e applicativi richiesti”.

“Qualora confermato, l’amministratore, che è anche lavoratore dipendente della stessa società, dovrà essere inquadrato al livello retributivo dirigenziale (settimo livello) indipendentemente dalla mansione svolta e corrispondere gli oneri contributivi commisurati al livello dirigenziale oltre a pagare gli oneri contributivi anche per l’incarico di amministratore (gestione separata); analogamente il socio di società con quote uguali o superiori al 50% che è anche lavoratore dipendente della stessa società dovrà essere inquadrato al livello retributivo dirigenziale (settimo livello) indipendentemente dalla mansione svolta e corrispondere gli oneri contributivi commisurati al livello dirigenziale oltre a pagare gli oneri contributivi in quanto socio lavoratore (gestione separata)”, sottolineano Odcec, Usot, Osla e Usc.

“Le pesanti e illogiche condizioni economiche imposte agli amministratori e ai soci delle piccole imprese, qualora confermate, avranno preoccupanti ripercussioni sul sistema economico, sulle finanze dello Stato e sulla reputazione del Paese, come già rappresentato alle istituzioni. Si chiede pertanto di apportare i necessari correttivi alla normativa in questione e di fornire gli indispensabili chiarimenti interpretativi e applicativi al fine di consentire alle imprese la consapevole assunzione delle proprie decisioni organizzative ed imprenditoriali”, dicono infine gli autori del comunicato congiunto.

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