Le colpe di Morganti nella scissione Psd di San Marino

Le colpe di Morganti nella scissione Psd di San Marino

Un “colpo di mano” finale, invece
delle risposte politiche. Per questo il piu’ grande partito di
maggioranza relativa di San Marino, il Psd, si e’ spaccato in due
tronconi alla fine del consiglio direttivo di venerdi’ scorso 26
giugno. Dunque, dopo l’udienza oggi dai capi di Stato dei
dissidenti Paride Andreoli e Simone Celli, da una parte rimarra’
il partito nato nel 2005, dall’altra, sempre all’opposizione, ma
non dall’interno della coalizione Riforme e Liberta’, il gruppo
Socialista riformista sammarinese, che si trasformera’ ben presto
in partito. Contro Giuseppe Morganti, e il suo tentativo in coda
alla seduta di venerdi’ di creare un “comitato di crisi” per
risolvere la spaccatura che stava lacerando il partito, puntano
il dito i 30 firmatari della lettera di dimissioni da tutti gli
organi del Psd.
(Agenzia Dire)

Insomma la formazione del Gruppo Riformista Socialista, con la fuoruscita di 8 consiglieri dal Partito dei Socialisti e dei Demcratici (coalizione Riforme e Libertà, minoranza in Consiglio Grande e Generale) sarebbe principalmente colpa di Giuseppe Maria Morganti, esponente della componente ex comunista dello stesso partito.

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