Dopo le cannonate di ieri su San Marino del colonnello Enrico Cecchi della Guardia di Finanza, oggi arrivano quelle del Procuratore della Repubblica Paolo Giovagnoli.
La tesi è la stessa.
La causa prima della diffusione della camorra nell’area lo si deve in gran parte alla vicinanza della Repubblica di San Marino che arriva a dare residenze a malavitosi, concede di svolgere attività commerciali ed investire fondi illeciti, specie nel settore immobiliare, attraverso l’anonimato che continua ad essere assicurato mediante le fiduciarie.
Reazioni da San Marino?
Il Segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli non ha trovato di meglio che far sapere, attraverso San Marino Rtv, che a San Marino ‘Il mandato fiduciario è rimasto solo a fini
commerciali’.
Anche l’Anis ieri ha avvertito la necessità di distinguersi dai Governanti.
Di certo l’aver mantenuto di fatto l’anonimato societario attraverso le fiduciarie, visto quanto affermato, ad esempio, da Giovagnoli e da Cecchi si sta rivelando un autentico disastro anche nei rapporti con le zone viciniori oltre che con gli organismi internazionali (Moneyval, Ocse, Fmi).
Non pare però che i politici sammarinesi abbiano cambiato idea sull’argomento (muoia Sansone con tutti i Filistei).