Le proposte della Csu per risolvere la crisi

Le proposte della Csu per risolvere la crisi

Quale proprio contributo propositivo al confronto in atto al Tavolo unico relativo ai “Rinnovi contrattuali e interventi a sostegno dell’economia e del lavoro”, nella giornata di giovedì 9 aprile CSdL e CDLS hanno inviato alla delegazione del Congresso di Stato e alle associazioni di categoria il documento “Proposte anti-crisi per un nuovo sviluppo. Sintesi CSU”, il cui testo si riporta integralmente di seguito.


PROPOSTE ANTI-CRISI PER UN NUOVO SVILUPPO
Sintesi CSU

Analisi e obiettivi della CSU al “tavolo unico” relativo ai “rinnovi contrattuali e interventi a sostegno dell’economia e del lavoro”

Premessa


Le dimensioni e la profondità della crisi finanziaria internazionale e le sue pesanti ricadute sull’economia reale, stanno determinando anche a San Marino livelli di criticità economico-occupazionale che impongono risposte e misure straordinarie. Il metodo migliore per affrontare questa congiuntura recessiva è necessariamente quello della concertazione. In questo senso, la proposta di istituire un tavolo unico, dove convergere impegni e proposte per rispondere alle esigenze contrattuali e sostenere le imprese in difficoltà, è per la CSU una strada da percorrere con convinzione.

Tra le misure antirecessive, va posta al primo punto la questione contrattuale. La Confederazione Europea dei Sindacati indica tra gli interventi chiave per uscire dalla crisi il raggiungimento di un quadro salariale equo e dignitoso, poiché la vecchia logica della moderazione salariale deprime i consumi e quindi aumenta la spirale della recessione. L’altro punto chiave per rispondere all’emergenza, è il rafforzamento e l’ampliamento delle tutele ai lavoratori attraverso una riforma degli ammortizzatori sociali. Misure che devono essere accompagnate da una seria politica di investimenti e formazione.

Sul fronte della formazione va, in particolare, data piena applicazione alla parte della legge sul lavoro (131/2005) relativa alle tipologie contrattuali a contenuto formativo. Diventa altresì strategico istituire l’obbligo formativo da parte delle imprese che si insediano in Repubblica, a garanzia di una ulteriore specializzazione professionale per i nuovi assunti. A fronte inoltre dell’aumento del tasso di disoccupazione, non si può più eludere il problema delle centinaia di società con zero dipendenti, ma che si sono insediate con precisi obblighi occupazionali.

Consapevoli che i soli strumenti di contenimento della crisi non saranno sufficienti a guardare il futuro con serenità, in un quadro di rilancio dell’economia di San Marino andranno perseguite politiche attive a sostegno di uno sviluppo economico equilibrato, favorendo economia reale e occupazione.


In questo scenario, uno dei nodi da sciogliere è quello della collocazione internazionale della Repubblica di San Marino, in quanto da ciò dipenderà il futuro della nostra economia. Nell’impostare la fase economica futura andrà adeguatamente ridiscusso e riformato anche lo stato sociale ed in particolare la previdenza, per garantire, specialmente ai giovani, prestazioni eque e durature nel tempo.

In un quadro di interventi che mirano ad un maggior equilibrio nella distribuzione di tutti i redditi, si rende necessario da parte del Governo un preciso impegno sul terreno fiscale. Gli obiettivi minimi sono: superare l’attuale sistema forfetario e introdurre nuovi sistemi di accertamento dei redditi reali; l’allargamento della base imponibile accertando e tassando adeguatamente i grandi patrimoni. Nella straordinarietà della situazione, e per favorire l’immissione sul mercato dei tanti immobili inutilizzati, inoltre, non è da escludere nemmeno l’ipotesi di una patrimoniale da applicare ai proprietari degli stessi.


Di seguito si articolano le linee di intervento negli ambiti dei rinnovi contrattuali, delle politiche sociali, del sostegno alle imprese e delle politiche di sviluppo.

1. Rinnovi contrattuali


· Per i contratti scaduti dell’industria e Artigianato, dei dipendenti PA in organico, dei lavoratori a contratto privatistico, dei salariati AASP, del settore bancario e delle Agenzie assicurative, pur discostandosi dalle richieste avanzate nelle singole piattaforme e tenendo conto della congiuntura economica, occorrerà prevedere aumenti economici che permettano di sostenere e rivalutare tutte le retribuzioni in termini di valore reale nel biennio / triennio, tenendo conto dei contratti già firmati. Si dovrà inoltre recuperare ciò che le retribuzioni hanno perso nel 2008.


· Relativamente ai contratti scaduti prima del 31/12/2008 si dovranno trovare soluzioni che tengano conto delle compatibilità economiche di allora e delle dinamiche contrattuali contenute negli accordi sottoscritti nel periodo di riferimento.


· Accordo economico uniforme per tutti i contratti scaduti e di durata biennale / triennale.


· Gli aspetti rivendicativi più importanti delle parti normative delle singole piattaforme contrattuali dovranno essere individuati ed elencati in un apposito verbale. Punti, questi, che verranno affrontati successivamente secondo tempi e modalità da concordare in tavoli separati con le relative controparti.

2. Politiche sociali

· Riforma ammortizzatori sociali con accelerazione dell’iter legislativo attraverso un provvedimento stralcio relativo alla rivalutazione dell’indennità di disoccupazione e dell’introduzione della cassa integrazione guadagni nei settori dei servizi e del turismo.

· Aumento assegni famigliari e assegno integrativo come da provvedimento legislativo in corso.


· Blocco delle tariffe nel biennio / triennio e rimodulazione delle fasce di consumo.


· Blocco degli affitti per case di civile abitazione e delle rette (asilo nido e casa di riposo) nel biennio / triennio.

· Sostegno pubblico alle famiglie che utilizzano asili nido privati.

· Mutuo prima casa: intervento di durata biennale sui tassi attraverso convenzioni con gli istituti di credito; maggiore flessibilità per la rinegoziazione della durata del mutuo; possibilità di sospendere il pagamento delle rate nel caso di perdita del posto di lavoro per un periodo massimo di due anni (quattro rate); trasferibilità del mutuo da una banca all’altra senza costi aggiuntivi.

· Mutui ordinari: prevedere la trasferibilità senza costi aggiuntivi e senza il pagamento delle imposte di registro; consentire la rinegoziabilità della durata e dei criteri di indicizzazione dei tassi. Possibilità inoltre di rescindere il contratto senza costi aggiuntivi in caso di variazione peggiorative delle regole contrattuali.

· Valorizzazione della San Marino Card. Occorre insediare rapidamente gli organismi di gestione e controllo, affinché venga adeguatamente corretta e perfezionata in alcuni aspetti operativi, quale strumento per un ulteriore incremento dei consumi interni. Inoltre, si può prevedere che, ad esempio, alcuni rimborsi dello Stato ai cittadini possono essere accreditati direttamente sulla Smac Card.

3. Sostegno alle imprese e all’occupazione

In riferimento al documento del governo “Sostegno attraverso la facilitazione all’accesso del credito”, pur concordando di massima sui contenuti e sulle modalità, si rileva tuttavia la necessità, per il periodo di durata del finanziamento, di:

· vincolare l’azienda al reinvestimento degli utili di bilancio, impedendo la distribuzione di dividendi sotto qualsiasi altra forma;

· oltre alle politiche del credito alle imprese, in questa fase potrà essere verificata l’adozione di interventi, anche temporanei, mirati alla difesa e al sostegno dei livelli occupazionali;

· prevedere il divieto di acquisto di beni di lusso, non strumentali o comunque non strettamente legati al funzionamento dell’azienda stessa;

· qualora intervenga una garanzia da parte dello Stato, lo stesso dovrà mettere un privilegio sui beni mobili e/o immobili dell’azienda a tutela dell’importo garantito;

· introduzione di un tetto alle remunerazioni, ai bonus economici ed alle spese di rappresentanza degli alti dirigenti aziendali, nonché un limite ai rimborsi economici sotto qualsiasi forma dei membri dei C.d.A. e dei collegi sindacali;

· redazione dei bilanci secondo le direttive europee improntate alla massima trasparenza e alla leggibilità dei contenuti.

4. Politiche di sviluppo

La crisi economica e l’esigenza di affermare un nuovo modello per San Marino nel sistema finanziario internazionale, esige una adeguata strategia di sviluppo basata su un programma di nuovi investimenti e progetti.


· Una politica industriale che punti al rilancio dell’economia reale, a partire da quelle imprese manifatturiere presenti da anni sul territorio e che rappresentano una quota decisiva della ricchezza prodotta dal Paese. Nel contempo, vanno superati ostacoli di sistema come quelli infrastrutturali, burocratici, doganali e tutte le difficoltà relative ad accordi internazionali e di cooperazione economica.

· Politiche attive capaci di attrarre nuovi investimenti nei settori dell’innovazione e della ricerca. In merito al progetto denominato “Parco scientifico e tecnologico” è necessario approfondirne le reali potenzialità per poi passare alla fase concreta della realizzazione.


· Definire un progetto di economia sostenibile, una strada evoluta e innovativa in grado sia di creare nuovi posti di lavoro, che di contribuire alla tutela dell’ambiente. In primo luogo va data concreta attuazione alla legge n. 72 del 7/05/08 sull’efficienza e il risparmio energetico degli edifici, provvedendo ad emanare i necessari decreti attuativi. Anche attraverso significativi incentivi e agevolazioni, vanno favorite le aziende a basso impatto ambientale e tecnologicamente avanzate. Va quindi dato un forte impulso alle energie pulite e rinnovabili.


· Ripensare il comparto dei servizi, puntando sulla qualità delle imprese che investono in servizi ad alto valore aggiunto e in occupazione qualificata, abbandonando la politica della crescita spontanea e indiscriminata che ha determinato la proliferazione di aziende ad impatto zero sull’economia e sull’occupazione, quando non addirittura negativa per l’immagine di San Marino.

· Rilancio del commercio e del turismo, passando dalla lunga fase di analisi e di studio alla attuazione di progetti concreti, che valorizzino l’immagine storico-istituzionale, culturale e paesaggistica e che colgano anche la grande opportunità dell’ingresso di San Marino nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. Tutto ciò attraverso nuove alleanze fra pubblico e privato sul fronte degli investimenti infrastrutturali.

· Un piano pluriennale di opere pubbliche, infrastrutture, arredo urbano e viabilità, finalizzate all’ammodernamento del Paese, e che possa mitigare nel contempo le difficoltà che gravano sul comparto edile e sull’indotto, privilegiando ove è possibile l’imprenditorialità sammarinese.


· Sul fronte dell’edilizia privata, va incoraggiata la riqualificazione degli immobili esistenti con precisi incentivi sull’uso di materiali ecocompatibili e l’utilizzo di tecnologie finalizzate al risparmio energetico.


· Il completamento della riforma pensionistica, portando a compimento la legge del 2005 (Testo Unico, art. 12), e avviando la riflessione per una profonda verifica del sistema pubblico, finalizzata a garantire, attraverso il suo equilibrio nel tempo, trattamenti pensionistici equi per le nuove generazioni. Contestualmente, anche a seguito di quanto accaduto sul piano finanziario internazionale negli ultimi mesi, che dovrà portare ad un sistema di regole nuovo e maggiormente trasparente per il mondo finanziario, occorre procedere con l’introduzione della previdenza complementare mediante fondi pensionistici collettivi di natura contrattuale. Si tratta di un doveroso atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani, che rischiano nei prossimi decenni di non vedersi riconosciuto il diritto ad una pensione dignitosa.

· In un contesto di ammodernamento del Paese, si rende necessario continuare con sollecitudine la riforma della Pubblica Amministrazione, coniugando efficienza dei servizi, l’esigenza di contenere i costi e valorizzare i dipendenti.

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