Lettera Comitato Donne Disoccupate a Congresso e Capitani Reggenti

Lettera Comitato Donne Disoccupate a Congresso e Capitani Reggenti

San Marino, lì 17 maggio 2012
    Ecc. mi
    Capitani Reggenti
    S. E. Maurizio Rattini
    S. E. Italo Righi
    On. Li
Segretario al Lavoro                     
Mussoni Francesco
Segretario Affari Interni   
Ciavatta Valeria
Membri del Congresso di Stato
    = Loro Sedi =

 

 

Con la presente il comitato “ Donne Disoccupate “, intende sottoporre alla Vostra cortese attenzione l’esigenza di aprire tempestivamente un confronto affinché sia posta in evidenza la drammaticità del problema occupazionale a San Marino. L’unico obiettivo che ci muove è quello di lottare affinché sia garantito il diritto di poter contare su un lavoro per svolgere una vita dignitosa. Siamo consapevoli che la corrente situazione economica e sociale sammarinese sia in parte influenzata dalla situazione generale che interessa Stati ben più grandi di noi. Siamo consapevoli altresì che le responsabilità non siano facilmente individuabili, ma lo stato in cui ci troviamo ci opprime, ci umilia e non ci rende giustizia subendo – insieme al nostro nucleo famigliare – sempre più pressanti difficoltà.

L’Art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita:
“Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.”
Il comitato “Donne Disoccupate” rivendica il rispetto di quanto annunciato nell’Art. 25 chiedendo a gran voce un LAVORO per ridare dignità alle nostre vite e alle nostre famiglie.
Chiediamo il Vostro impegno perché questa situazione si risolva prima che qualcuno possa fare gesti estremi come purtroppo ultimamente si sta verificando nei paesi a noi vicini. Il Comitato si permette di suggerire alcune proposte che potrebbero, almeno in parte fare superare questo momento difficile, in particolare:
•    Chi è in prossimità della pensione, potrebbe affiancare il personale impegnato in lavori socialmente utili aumentando le prestazioni e la qualità dei servizi (Esempio Servizio domiciliare, consegne medicine, badanti, vigilanza ai monumenti, scuole ecc.) con uno stipendio “sociale”.
•    Dare la possibilità di costituire delle Cooperative alle quali lo Stato garantisca lavori che attualmente vengono svolti sempre da più persone non sammarinesi e non residenti. ( Es. Ditte di pulizia, che impiegano personale quasi sempre non in regola con le Leggi).
•    Emettere Leggi che possano veramente impedire il lavoro “nero” ripristinando e facendo rispettare la regola dell’incompatibilità del doppio lavoro. ( È diffuso che molte persone facciano un doppio lavoro e nessuno applica sanzioni che possano debellare il fenomeno).

Oggi in un periodo di crisi, dobbiamo salvaguardare i nostri cittadini e le persone più bisognose e deboli. Rispettiamo i frontalieri – che per il nostro paese sono una risorsa – ma prima di tutto devono essere tutelati i nostri interessi e le nostre famiglie. Tutti i Partiti denunciano che la spesa pubblica della Pubblica Amministrazione è il 96% del nostro Bilancio e che è necessario poter ridurre drasticamente la spesa. Riteniamo che in molti settori vi siano degli sprechi che facilmente si possono eliminare. Con una maggiore frequenza lo Stato assegna lavori a ditte forensi senza peraltro ridimensionare il personale pubblico, finanzia attività e manifestazioni che al momento si potrebbero evitare perché se il momento è difficile, tutti e tutto deve servire a superare questa emergenza. Spesso si pensa che, acquistando dei prodotti alimentari locali – visto l’incremento del combustibile e del costo del pedaggio autostradale – si possano avere dei risparmi, invece non è così. Forse è il momento di agire per il bene del paese: un prodotto realizzato interamente nel territorio e, consumato all’interno, comporta un consolidamento del paese stesso. La remunerazione dell’investimento resta negli stessi confini. L’incremento di ricavi dello stato sammarinese, dovuto all’adeguamento del prezzo dei combustibili a quelli italiani, potrebbero essere usati per incentivare la riduzione dei prezzi per i prodotti nazionali. Il Bilancio dello Stato è un bene pubblico a cui tutti i cittadini contribuiscono e per questo chiediamo oculatezza e parsimonia nelle spese per risparmiare denaro pubblico che possa essere destinato ad un fondo di solidarietà e sostegno di tutte quelle persone che, per leggi inadeguate, non possano beneficiare degli ammortizzatori sociali.

 

Distinti saluti
Comitato Donne Disoccupate

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