Libera: “Il 2024, un anno decisivo per la Repubblica di San Marino”

Libera: “Il 2024, un anno decisivo per la Repubblica di San Marino”

Il 2024 sarà un anno fondamentale e decisivo per disegnare il futuro e le prospettive dei prossimi decenni della nostra Repubblica.

Così Libera, che spiega: “La finalizzazione dell’accordo di associazione con l’Unione Europea, che verrà firmato nel mese di febbraio, ci porrà di fronte a scelte epocali che dovranno essere colte con lucidità, lungimiranza e coraggio.
Parallelamente con le elezioni politiche, che si terranno con ogni probabilità entro la prossima primavera, i nostri concittadini potranno indicare la strada che il nostro Paese dovrà imboccare. Si potrà scegliere tra l’impostazione chiaramente conservatrice che ha caratterizzato l’azione dell’attuale governo e una decisamente più riformista, tra un Paese che è rimasto per decenni chiuso in sé stesso e uno che invece non ha paura di aprirsi all’esterno, tra la tutela di rendite di posizione dei pochi soliti noti, che tra l’altro rendono sempre meno, contrapposta a una politica che metta finalmente al centro l’intera cittadinanza.
Mai come in questo momento queste contrapposizioni smettono di essere puramente ideologiche ma assumono un valore concreto e diretto per la vita di tutti i sammarinesi.
Pensiamo, innanzitutto, al nostro nuovo collocamento internazionale. L’accordo recentemente parafato con l’UE rappresenta solo un importantissimo punto di partenza, ma le modalità con cui verrà declinato nelle varie norme rappresentano un libro bianco ancora tutto da scrivere attraverso il più ampio confronto. Proprio per questo motivo abbiamo proposto di rendere permanente la Commissione Mista e di allargarne in raggio di azione. E anche qui dovremo scegliere: andare in Europa con un atteggiamento conservativo e a tutela dei pochi potentati in declino, o cogliere l’occasione per dare un’opportunità irripetibile a tutto il Paese.
Valutiamo poi il nostro sistema socio sanitario che negli ultimi 4 anni è stato svilito e impoverito da una concezione verticistica e autoreferenziale di tutti i servizi più importanti e delicati. Tutti i sammarinesi hanno drammaticamente toccato con mano i risultati di questo tipo di gestione e nemmeno il recente cambio di responsabilità alla Segreteria alla Sanità ha portato a un cambiamento effettivo perché il nostro ospedale è ancora infarcito di “politica” e nulla si può toccare. E anche qui dovremo scegliere: sanità privata o sanità pubblica, COT o infermiere e medico di famiglia?
Consideriamo, inoltre, la terribile congiuntura internazionale che ha visto crescere in sproporzione tutti i costi principali delle famiglie europee. Il rincaro di bollette, carburanti, affitti, mutui e carrello della spesa hanno aumentato i costi mensili di una famiglia media per oltre 600 euro. Ma, mentre i Governi degli altri Paesi sono corsi ai ripari fornendo aiuti diretti e immediati ai loro cittadini, il nostro Esecutivo è rimasto immobile e quando si è mosso (come dimenticare il “caos bollette”) ha peggiorato la situazione creando solo confusione. E anche qui la scelta è chiara: i soldi del debito pubblico vanno destinati alla spesa corrente o agli investimenti strutturali e agli aiuti alle classi più deboli?
Infine, crediamo fortemente che nella prossima legislatura sarà fondamentale lavorare per il recupero delle centinaia di milioni (inclusi i fondi pensione) sottratti illecitamente a tutti i sammarinesi da responsabili che risultano ancora del tutto impuniti. Sarà dunque necessario avviare un’azione determinata ed efficace finalizzata alla restituzione di queste enormi risorse alla collettività.
Libera desidera inaugurare il nuovo anno definendo chiaramente il proprio posizionamento sui temi cruciali e prioritari che ci troviamo ad affrontare e si presenterà alla prossima tornata elettorale con un programma snello, concreto e facilmente comprensibile da tutti. Invitiamo quindi tutta la cittadinanza ad arrivare alle prossime elezioni in maniera consapevole e ragionata. Il 2024 sarà l’anno delle scelte, vogliamo continuare a vivere in un Paese in evidente declino o saremo capaci di invertire la rotta e cogliere le sfide dello sviluppo sostenibile, della crescita economica e culturale e dei diritti per tutti?”

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