L’informazione di San Marino. Libera: “Sia la Reggenza a gestire la crisi e non il Governo”

L’informazione di San Marino. Libera: “Sia la Reggenza a gestire la crisi e non il Governo”

“Le regole devono essere rispettate soprattutto perché abbiamo bisogno di un governo forte per affrontare le sfide del Paese dopo quattro anni di immobilismo”

Priorità ridare la parola agli elettori e portare avanti i passaggi nel rispetto della legalità e dei poteri dello stato. “Un governo può esistere finché c’è una maggioranza che lo sostiene”

ANTONIO FABBRI – Libera torna sulla crisi politica in atto e mette come priorità la necessità di andare presto alle urne, sottolineando che gestire le situazioni di crisi spetta alla Reggenza, ai Capi di Stato e non, come è parso dopo la conferenza stampa dell’altro ieri, al Congresso di Stato.

“Dal 25 di maggio a ieri non abbiamo avuto notizie ufficiali. Ieri siamo stati ricevuti dalle Loro Eccellenze. In tutti i paesi civili è la Reggenza, sono i Capi di Stato e non il Governo a gestire le crisi”, dice Luca Boschi che rende nota la convocazione per oggi dell’Ufficio di presidenza.,

“Resta un grosso punto interrogativo sull’interpretazione dell’ultima legge elettorale, ma anche delle precedenti. Ci pare di capire ci siano forti dubbi anche all’interno della maggioranza e del Congresso di Stato. Auspichiamo che ci sia la convocazione immediata di un Consiglio ad hoc”.

Quindi la valutazione politica: “Un governo che riteniamo fallimentare che non è riuscito a portare a casa i risultati che il paese si attendeva e che ora vede una defezione del secondo gruppo che componeva la maggioranza il quale giustifica la propria uscita con la mancanza di coraggio a portare in una fase pre-elettorale delle misure necessarie. E ora si sta pensando di poter andare avanti con numeri risicati che permetterebbero a ciascun consigliere di avere un peso fondamentale sulla tenuta del governo. Noi riteniamo che le elezioni siano prioritarie, perché il paese ha bisogno di essere governato per la messa in sicurezza dei conti, ma soprattutto per attivare tutta una serie di iniziative di sviluppo per riequilibrare il bilancio. Sul tentativo di andare avanti comunque, a dispetto dei santi e soprattutto a dispetto delle norme, non ci esprimiamo perché sarebbe troppo facile infierire”, dice Boschi.

Eva Guidi esprime preoccupazione per il ritardo di dieci giorni dal ritiro della delegazione dal Congresso nell’esprimere un posizione istituzionale. “Alla Reggenza abbiamo ribadito la fiducia nelle Loro Eccellenze come figura di garanzia. Abbiamo espresso dei dubbi alle Loro Eccellenze sulla legge elettorale”. Due dubbi sollevati: “Rimane l’aspetto di garantire una maggioranza di 35 consiglieri, che oggi ci sembra venire meno e questo va scapito della governabilità. Altro elemento: il fatto che due forze politiche si erano presentate in coalizione e il venir meno di una di queste due parti deve essere soggetta a chiarimento”.

Poi aggiunge: “Se ci sono chiarimenti da fare, attorno alla materia della legge elettorale, questi devono essere effettuati dal Consiglio grande e generale, non da parte di uffici dello Stato; non affidati agli espertoni di turno che possano venire fuori con posizioni che, invece, spettano al Consiglio. Il governo – aggiunge – ha bisogno di legittimità e di avere una strutturazione ben precisa. Ha bisogno di dare risposte: Npl, IVA, Igr, Prg; da questo punto di vista abbiamo bisogno che venga fuori un chiaro quadro istituzionale e normativo. Sull’Europa ci siamo sempre espressi in termini positivi, riteniamo che ci debba essere una figura chiara che porti avanti il negoziato, con un governo forte e legittimato. Quindi riteniamo che si debba assolutamente andare al voto con la riprogrammazione dei punti che servono al nostro Paese. Libera dice voto subito. A settembre alle urne per aprire la stagione autunnale con le riforme e dare maggiore forza e impulso anche al negoziato con l’Europa”.

Iro Belluzzi sottolinea la necessità di “equilibrio tra i poteri dello Stato”, e lamenta una sorta di scavalcamento delle prerogative del Consiglio grande e generale. “Il Governo può esistere finché esiste una maggioranza in Consiglio che lo sostiene. E’ inascoltabile che si voglia risolvere questo nodo interpretando la legge nel senso che, poiché non si sono dimessi tutti i congressisti, allora non può esserci crisi di governo. Ridiamo la parola al Consiglio. La legislatura si è aperta con una interpretazione autentica; mi rivolgo agli uomini presenti in Consiglio più rispettosi dell’importanza delle istituzioni: cerchiamo di non terminare la legislatura con un’altra interpretazione autentica, non sarebbe rispettoso. La cosa più importante in assoluto – aggiunge – sarebbe quella di andare velocemente alle elezioni, per affrontare le sfide che ci attendono. L’appello è alla politica e alla cittadinanza perché si presti attenzione”.

Anche Alessandro Bevitori richiama il voto ed evidenzia che “le regole devono essere rispettate, soprattutto perché abbiamo bisogno di un governo forte. Abbiamo bisogno di un governo forte perché devono essere affrontati temi fondamentali. L’accordo di associazione con l’Ue ci sta particolarmente a cuore, perché abbiamo bisogno di portare a casa un buon accordo. Il timore – aggiunge – è che si stia parlando più di poltrone e di deleghe. La crisi aperta da Rete certifica quello che dicevamo da tempo: le loro strade sono sempre state su due binari completamente opposti. C’è bisogno di un cambio di passo. Prima avevano grandi numeri. Il problema è che i risultati sono sotto gli occhi di tutti: immobilismo. Non siamo noi a dirlo, ma chi è uscito dal governo. Serve un nuovo metodo abbandonando il metodo dei populismi. Dobbiamo cercare di costruire un progetto Paese per sistemare i conti del bilancio dello stato, con un debito pubblico preoccupante”, dice Bevitori ribadendo la necessità di ridare la parola agli elettori.

Articolo tratto da l’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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