L’Informazione: “La credibilità dell’Ue dipende anche dall’Accordo di associazione con San Marino”

L’Informazione: “La credibilità dell’Ue dipende anche dall’Accordo di associazione con San Marino”

La credibilità dell’Ue dipende anche dall’Accordo di associazione con San Marino. I contenuti dell’intesa e la rapidità dell’entrata in vigore una volta sottoscritto avranno una portata che va al di là del solo rapporto tra il Titano e l’Europa

ANTONIO FABBRI – La recente visita del vice presidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, oltre ai passaggi tecnici, alle opportunità elencate dal vicepresidente e dal segretario agli Esteri, Luca Beccari, ha lasciato intendere anche l’importanza dei passaggi politici che fanno sì che la firma dell’Accordo di associazione all’Ue sia anche un banco di prova da cui dipende anche la credibilità dell’Unione europea. Se dunque per un piccolo stato come San Marino sarà un passaggio impegnativo ed enorme sul piano del recepimento dell’aquis comunitario, non sarà un passaggio meno impegnativo per l’Unione europea che nell’accordo si gioca anche la propria credibilità. Per due ordini di motivi che sono emersi tra le righe della visita del Vicepresidente della Commissione Ue: il primo riguarda i contenuti dell’accordo, il secondo la sua entrata in vigore. Sotto il primo aspetto sono emblematiche le parole del Vicepresidente Šefčovič, il quale “ha ribadito come il negoziando accordo abbia un contenuto tale che lo porta ad essere l’Accordo di associazione più onnicomprensivo e che per ampiezza è persino superiore a tutti gli altri accordi analoghi che l’Unione europea ha con altri Paesi terzi”.

Perché questo aspetto è determinante per la credibilità e la capacità negoziale dell’Europa? Perché se l’Ue è disponibile a firmare un accordo così onnicomprensivo con un piccolo stato terzo come San Marino, è evidente che anche gli altri stati extra Ue che si affacceranno ad una trattativa con l’Unione per un futuro accordo di associazione, avranno come intesa pilota quella sammarinese, e sarà sulle concessioni e il riconoscimento delle peculiarità di San Marino che si dovrà, da ora in poi, misurare la capacità negoziale dell’Unione Europea nei rapporti con gli altri Stati.

Il secondo passaggio riguarda l’entrata in vigore dell’accordo. A precisa domanda il Vicepresidente ha risposto che la rapidità dell’entrata in vigore “Dipenderà dai contenuti dell’accordo” che, una volta licenziato dal parlamento europeo, se i contenuti saranno condivisi da tutti, necessiterà di pochi mesi per l’entrata in vigore. Diversamente, come accaduto in passato con altri accordi, servirà la ratifica dei singoli stati.

E perché anche su questo punto dei tempi dell’entrata in vigore si gioca la credibilità dell’Europa? Perché la rapidità ed efficacia della azione dell’Unione e la misura della rappresentatività dei suoi organismi per conto degli stati membri.

Non sarebbe certo lusinghiero per l’Ue, infatti, se gli organismi europei preposti dovessero raggiungere un accordo che poi non dovesse essere condiviso dai singoli stati e richiedere lunghi passaggi di ratifica negli stessi stati per entrare pienamente in vigore. Ovviamente l’auspicio di tutti è che non accada questo.

Intanto ieri, con il primo appuntamento al teatro Concordia di Borgo, è partito il ciclo di incontri “San Marino verso l’Europa”.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le  23

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