Marco Beccari sulla Banca del Titano

Marco Beccari sulla Banca del Titano

Un buco, tanti lati oscuri. Per il segretario CDLS, Marco Beccari, le repliche del Segretario di Stato alle Finanze e del presidente della Banca Centrale non cancellano dubbi e interrogativi sul fallimento della Banca del Titano.

“Con il buco finanziario di oltre 14 milioni di euro a carico della collettività – afferma Beccari – il Congresso di Stato ha fatto la parte di un novello Robin Hood, ma al contrario. Ha deciso di togliere risorse agli anziani ed ai cittadini per tappare le voragini di qualche allegro amministratore. E la Federazione Pensionati della CDLS è stata la prima ad intervenire con fermezza contro tutto questo. Ebbene, ci aspettavamo una forte reazione delle altre forze sociali e politiche contro questa discutibile iniziativa che priva lo Stato sociale di importantissime risorse economiche, ma sinora abbiamo assistito al un assordante silenzio”.

Per il segretario CDLS “troppi iniziano anche ad essere i lati oscuri che si accumulano su questo inquietante dissesto finanziario: delibere del Congresso di Stato secretate, la mancanza di una qualsiasi azione civile e penale contro i responsabili del crack (amministratori, sindaci e direzione generale), le reiterate proroghe del commissariamento e la preoccupante accondiscendenza di molte forze politiche che, quando non erano al Governo, avevano espresso forti dubbi e perplessità”.

“Nei giorni scorsi abbiamo poi assistito – continua Beccari – al triste tentativo di giustificare, anche se in maniera superficiale e anche un po’ improvvisata, l’emorragia di 14 milioni di euro di risorse pubbliche, cioè di tutti noi, pensionati e cittadini. Innanzitutto in nessuna delle dichiarazioni rilasciate dal Segretario di Stato alle Finanze e Bilancio Stefano Macina e dal Presidente della Banca Centrale Antonio Valentini si parla di responsabilità, di trasmissioni di atti al tribunale, di responsabilità degli organi di vigilanza esistenti al momento del dissesto, di provvedimenti di sequestro sui beni di proprietà degli amministratori, dei sindaci e del direttore generale. Lo Stato si costituirà come ‘parte civile’ contro gli autori del dissesto? Non si parla, forse volutamente, di come si è arrivati, senza che ci sia stata alcuna verifica o ispezione periodica e preventiva, ad una voragine finanziaria di così rilevanti proporzioni. Il Segretario alle Finanze, nella sua dichiarazione a San Marino RTV, afferma inoltre che furono i sindacati a sollecitare l’intervento dello Stato a garanzia degli 11 Milioni di Euro investiti in pronti contro termine tramite la Banca del Titano; questo corrisponde a verità, ma è anche vero che l’intervento fu richiesto sia a tutela dei lavoratori occupati nella banca che a garanzia della restituzione dei fondi previdenziali ivi depositati. Restituzione avvenuta poi regolarmente. Ora, dopo quasi due anni dall’inizio del commissariamento, ci sembra paradossale che tutta la collettività si ritrovi a pagare un conto di ben 14 milioni di euro. E secondo il Segretario Macina, poteva andare anche peggio !”.


Mentre il Presidente della Banca Centrale, ricorda sempre il segretario CDLS, “ha definito la nostra denuncia riguardo al costo pro-capite del dissesto BdT pari a 459 euro a testa come ‘pura demagogia’. Bene, sempre a detta dello stesso, visto che le Banche contribuiscono al gettito dello Stato per 30 Milioni di Euro all’anno (pari a 1500 Euro per ogni abitante), per il periodo interessato le Banche verseranno 1000 Euro pro-capite. Per cui, sempre a detta del Presidente della Banca Centrale, non ci sarà nessuna spesa sulle spalle dei cittadini. Questo ragionamento sarebbe in piccola parte corretto se a farsi carico del dissesto fosse il sistema bancario sammarinese, ma non crediamo che sia questa l’intenzione delle Banche, a meno che il Governo non pensi ad una addizionale di imposta da applicare alle Banche”.

“Se invece, – conclude Beccari – come è più scontato, le risorse verranno prelevate dal Bilancio dello Stato, allora a pagare saremo tutti, dai neonati agli anziani, dai lavoratori dipendenti agli autonomi. Pagheremo un conto salatissimo per responsabilità che, forse, non saranno mai rese pubbliche ed assisteremo ad un nuovo ed inquietante caso di assoluta impunità dei responsabili”.

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