Maxi evasione con le linee hard. Il Resto del Carlino, Alessandra Pascucci

Maxi evasione con le linee hard. Il Resto del Carlino, Alessandra Pascucci

IL RESTO DEL CARLINO

Maxi evasione con le linee hard
I furbetti del fisco
Call center operava all’Aspio ma aveva sede a San Marino: un raggiro da 20 milioni

 

Alessandra Pascucci

 

Ancona, 2 giugno 2012 – AVEVA evaso il fisco per oltre 20milioni di euro, tra il 2006 ed il 2010, una società di Osimo, che tramite un call center ed un’emittente televisiva gestiva telefonate hard e consulenze ‘magiche’, impiegando una quindicina di giovani. Pur operando nella zona industriale dell’Aspio, la società aveva trasferito la sede a San Marino, dove l’imposta è di appena il 17% (contro l’aliquota Ires del 33% in vigore tra il 2006 ed il 2007, del 27,5% per il triennio 2008-2010). Le operazioni di pubblicità, telecomunicazione e call center erano state inoltre classificate come ‘non imponibili’ ai fini Iva.

A scoprire la maxi-evasione, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Ancona. Il sistema utilizzato per evadere il fisco è quello della ‘estrovestizione societaria’, espressione con cui si identifica la frode a carattere internazionale realizzata attraverso l’artificiosa localizzazione in territorio estero della sede dell’impresa.
LA COMPAGINE societaria, che faceva capo ad una coppia ed era quindi ristretta all’ambito familiare, era stata appositamente costituita con l’unico scopo di evadere le tasse, come è stato accertato attraverso la verifica fiscale. In particolare sono stati accertati ricavi non dichiarati per 21,5 milioni di euro, un’evasione Iva per 3,34 milioni, una base imponibile ai fini Irap per 19,97 milioni. I finanzieri hanno appurato che l’azienda, pur avendo sede legale nella Repubblica di San Marino, si avvaleva di persone, mezzi, apparecchiature, strutture, tutti situati ad Osimo, dove d’altronde si svolgeva l’effettiva attività d’impresa. Anche l’attività tipica di gestione economica e finanziaria della società avveniva, di fatto, in Italia dove si trovava il centro decisionale per l’espletamento delle attività imprenditoriali, dalla ricerca dei clienti alla conclusione dei contratti, dall’amministrazione del personale alla gestione dei conti correnti societari, degli incassi e dei pagamenti.
LE INDAGINI, svolte dal 2006 al 2010, hanno consentito, oltre che di dimostrare l’effettiva residenza fiscale della società sammarinese in Italia, di ricostruire le basi imponibili sottratte a tassazione ai fini delle imposte dirette e indirette. L’indagine del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno potuto contare sulla collaborazione delle autorità di San Marino, che hanno fornito informazioni preziose in base agli accordi internazionali in materia di mutua assistenza amministrativa.
Alessandra Pascucci

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