Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino illustra il decreto emesso ieri dal Governo
per via d’urgenza, con cui lo Stato, fra l’altro, si rende garante dei
finanziamenti erogati da Banca Centrale
della Repubblica di San Marino (potrebbero moltiplicarsi i casi
tipo quello Banca
del Titano, che ha fatto pagare ai sammarinesi 500
euro a testa) nonché dei finanziamenti che potrebbe ottenere rivolgendosi al mercato internazionale.
A rilevare i pericoli del decreto è Giacomo Volpinari, membro di Sottomarino e
tra i promotori del Referendum “Massimo Qundici”. “Questo decreto papale papale
significa che non ci sono più soldi e che è necessario andarli a prendere da
“qualche parte”. Il nostro problema è quello di finanziare la spesa corrente e
allora cosa può succedere alla luce di questo decreto? Lo Stato, a corto di
liquidità, chiede un finanziamento ad una banca interna per il pagamento di
“oneri” – ipotizza Volpinari – la quale banca interna si potrà rivolgere alla
BCSM chiedendo a sua volta l’emissione di un prestito nel caso non avesse
liquidità, e sappiamo che in molti casi è così, la quale BCSM cercherà un
finanziamento da un istituto estero che sarà garantito dalla fidejussione dello
Stato di San Marino. Alla fine si crea un circolo vizioso che potrebbe portare
alla morte”, ipotizza Volpinari.
Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri pubblicato alle ore 14,40
Leggi anche
A
San Marino, per i masnadieri della finanza, soldi della comunita’ e
salvacondotti giudiziari