Messaggio eccellentissimi Capitani Reggenti per giornata internazionale contro la violenza alle donne

Messaggio eccellentissimi Capitani Reggenti per giornata internazionale contro la violenza alle donne

MESSAGGIO DEGLI ECC.MI CAPITANI REGGENTI
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE
(25 NOVEMBRE 2012)
Nella giornata del 25 novembre ricorre l’anniversario dell’assassinio di tre sorelle che hanno lottato per difendere la libertà e la democrazia nel proprio Paese e che sono diventate il simbolo di tutte le donne che ogni giorno subiscono violenza.
Il loro esempio invita tutti a riflettere su un fenomeno – quello della violenza contro le donne – che rappresenta una delle violazioni dei diritti umani ancora oggi più diffuse al mondo.
In molti Paesi, le condizioni in cui vivono le donne sono aggravate da situazioni drammatiche di povertà, malattia e conflitti, che le rendono i soggetti più vulnerabili ed esposti a fenomeni di violenza.
Per riflettere sull’origine di questi fenomeni, le Nazioni Unite e l’Unione Interparlamentare quest’anno hanno concentrato la propria attenzione sulla lotta alle molteplici forme di discriminazione nei confronti delle donne. Le prime cause di violenza sono infatti ineguaglianza e discriminazione, che rendono le donne vittime non solo della brutalità della violenza fisica, ma anche di quella, più sottile e difficilmente riconoscibile, degli abusi psicologici.
Il rispetto della dignità di ogni essere umano è un valore che parte dalla famiglia, dal contesto scolastico, dalla società civile. Paradossalmente, però, è proprio tra le mura domestiche e nella vita quotidiana che si verificano con maggiore frequenza maltrattamenti, minacce e soprusi. Ed in questa particolare fase di crisi economica ed occupazionale, sono ancora di più le donne che rischiano di diventare oggetto di violenza e discriminazione.
Queste violazioni dei diritti interpellano ognuno di noi, richiamando innanzitutto le Istituzioni ed i Governi a rispettare i propri impegni e le proprie responsabilità, nel quadro di una società che deve considerare prioritari gli obiettivi di libertà e di democrazia.
Strumenti legislativi aggiornati e rigorosi, politiche sociali adeguate a tutela della famiglia, campagne di sensibilizzazione mirate, organismi preposti come l’Authority per le Pari Opportunità che opera a San Marino, rappresentano preziosi mezzi di prevenzione ed informazione per un problema tanto complesso quanto delicato come quello della violenza di genere.
Essi devono però essere sostenuti dalla presenza attiva delle donne nelle Istituzioni ed affiancati da un processo culturale altrettanto deciso, senza il quale i progressi fatti dai nostri Paesi non potrebbero essere pienamente efficaci.
I modelli femminili spesso stereotipati e degradanti proposti dai media, che rischiano di diventare prevalenti nell’immaginario collettivo, non devono oscurare le conquiste faticosamente raggiunte nel tempo ed il contributo quotidiano delle donne alla vita delle nostre comunità. E queste conquiste non possono mai essere considerate diritti acquisiti, perché corrono ogni giorno il rischio di essere messe in discussione.
Questo rappresenta ovunque nel mondo la forma più sottile di discriminazione nei confronti della donna.
Per impedire che un’eccessiva indulgenza verso manifestazioni di disuguaglianza incoraggi nel tempo una cultura di accettazione di determinati fenomeni, occorrono un forte impegno collettivo ed un’azione continua e coerente.
Riconoscere come inaccettabile ogni violenza e discriminazione in qualunque forma esse si presentino, diffondere la consapevolezza del problema, offrire sostegno alle vittime e mantenere alta l’attenzione sulla problematica è compito e responsabilità di tutti, dalle Istituzioni alla società civile. E abbiamo il dovere di trasmettere nel tempo i valori di questo messaggio perché, fatti propri dalle nuove generazioni, non siano più una mera dichiarazione di intenti, ma l’espressione di un esercizio concreto del rispetto dell’essere umano.
Ci rivolgiamo quindi in special modo ai giovani perché siano rafforzati nel desiderio di giustizia e di coraggio civico, per diventare promotori dello sviluppo civile e morale delle nostre società, ed in particolare alle giovani donne, perché vivano con dignità e orgoglio l’espressione della propria femminilità, in ambito familiare, nella professione e nell’esercizio di incarichi di responsabilità.
Esprimiamo infine il più sentito ringraziamento a coloro che a vario titolo si impegnano concretamente per combattere tutti i fenomeni di violenza contro le donne, costruendo così una rete di collaborazione che è alla base della civiltà del nostro Paese.
San Marino, 25 novembre 2012/1712 d.F.R.
REPUBBLICA DI SAN MARINO

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