Mics risponde ad Ap

Mics risponde ad Ap

In democrazia non dovrebbe esistere la censura. Tanto più se a esercitarla non è il governo di uno Stato – aspetto comunque inammissibile – ma un partito politico, che non solo non accetta critiche in merito all’operato di un suo membro, ma  ha la sfrontatezza, molto democraticamente (sic!), di stabilire cosa possiamo o meno scrivere e perfino di dirci di rimanere al nostro posto. In quanto Associazione riconosciuta, ci sentiamo in diritto di affermare quello che più riteniamo idoneo e corretto dire rispetto ai mancati risultati di questo esecutivo. Il Mics non è una realtà di soli imprenditori, ma un’associazione cui hanno aderito operai, liberi professionisti, dipendenti della P.A., disoccupati e pensionati, che liberamente hanno scelto di condividere e partecipare alle idee e alle iniziative del movimento. Un’associazione svincolata dal controllo dei partiti politici e non “marionette manovrabili”, come asserito da Ap, ma ben comprendiamo che forse è proprio questo che infastidisce. Il Mics è un movimento trasversale, che si fa portavoce delle preoccupazioni delle famiglie sammarinesi, senza nessun fine segreto da raggiungere. Siamo stati tacciati di perditempo, bugiardi ed ora anche è stato aggiunto sapientoni e approfittatori. Chi, fra gli imprenditori, ha ottenuto concessioni, convenzioni, sgravi fiscali, ne ha usufruito grazie a leggi o decreti reggenziali emanati dai vari governi dagli anni novanta in poi. Se qualche  membro del Mics ha commesso illegalità, invitiamo Ap a denunciare pubblicamente i fatti, evitando di tirare sassi dall’angolo e nascondere la mano.
La verità è che ancora una volta ascoltiamo inutili auto-celebrazioni riguardo i grandi risultati raggiunti in ambito internazionale, ma, senza neanche con troppa scaltrezza, si evita di parlare degli accordi con l’Italia. Quanto detto nel comunicato di Ap mostra solo l’estrema suscettibilità e la pertinacia di chi testardamente continua a levare gli scudi per proteggere ciò che è indifendibile.
Gli acclamati accordi internazionali “fondamentali” per la rispettabilità di San Marino all’estero non hanno evitato di trovarci ancora nella black-list.
Crediamo che perfino l’addetto stampa di Ap, possa ammettere, per onestà intellettuale, che il solo accordo con l’Italia valga molto più dei tanti accordi fatti con paesi che hanno sporadici rapporti con la nostra Repubblica.
Non è nostra intenzione continuare questa querelle sui media, ma attendiamo fiduciosi la conferenza stampa nella quale sarà annunciata la data della firma con l’Italia.

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