SAN MARINO. L’economista Claudio Patalano (*) ha pubblicato: “Omicidio di impresa, il caso del gruppo bancario Delta“, edito da Rubbettino.
Per la prima volta viene ammesso sul versante italiano che si è trattato di uno scippo. Uno scandaloso ed obbrobrioso scippo sul piano internazionale, operato nei confronti della Repubblica di San Marino. Delta era un gruppo finanziario solidissimo creato e sviluppato sotto la vigilanza di Banca d’Italia. Quindi secondo tutte le regole. Operava nel settore del credito al consumo. Costituiva il maggior investimento che il Titano ha mai fatto oltre i propri confini, come si è avuto modo di precisare intervenendo nella serata organizzata sabato 12 novembre da Democrazia in Movimento a Palazzo Graziani, davanti agli esperti Gian Gaetano Bellavia, Massimo Amato, Antonio Nerazzini.
Lo scippo di Delta parte con la indagine Varano promossa dal procuratore di Forlì Fabio di Vizio, preceduta da quella denominata Re Nero, in cui fu coinvolta Asset Banca, e seguita da quella che ha interessato l’Istituto Bancario Sammarinese. Scrive Patalano: “la Banca d’Italia avverte la necessità di procedere d’urgenza, prima con la gestione provvisoria, poi con l’amministrazione straordinaria” . Insomma, commissariamento. Un commissariamento “il cui scopo istituzionale avrebbe dovuto essere il ritorno ‘in bonis’ dell’azienda”, garantendo la continuità aziendale, preservando l’occupazione ai 900 dipendenti di cui 786 con il contratto del credito, più un indotto di 1.500 persone.
Sorto nel 2003, il Gruppo Bancario Delta aveva visto crescere ogni anno i suoi utili anche grazie all’impegno dei suoi dipendenti, tutti giovani motivati e meritevoli con età media 35 anni.
Invece il commissariamento ha distrutto Delta. Ha provocato “la deriva del Gruppo“. Di fatto ha determinato “una disastrosa perdita di valore, che ha recato inenarrabili danni a una estesa comunità di lavoratori, azzerato saperi aziendali faticosamente costruiti negli anni, prodotto ingenti perdite economico-patrimoniali per soci e per terzi“.
I politici sammarinesi ed i vertici di Banca Centrale invece di proteggere l’investimento si sono messi al servizio del procuratore Di Vizio (praticamente un avvocato dello Stato italiano), contribuendo di fatto ad affondare il Gruppo. In che modo lo hanno fatto? Mettendosi loro ‘a dir male’ dei vertici e di Cassa di Risparmio e dello stesso gruppo Delta, assecondando, di fatto, la illazione che i capitali investiti da Carisp in Delta potessero essere frutto di operazioni di dubbia liceità.
Si legge nella prefazione di Gioacchino Romeo: dato “e non concesso, che Delta SpA fosse nata sui (e si alimentasse) dei proventi di reato, sorge spontanea la domanda se non fosse possibile, estromesse dall’amministrazione le persone fisiche che avevano costruito fortune su illeciti, salvaguardare un’impresa, la ricchezza che produceva, il lavoro che creava“.
Se i vertici di Carisp e di Delta avevano commesso degli errori perché a San Marino non si è proceduto nei loro confronti come persone? L’investimento in Delta non avrebbe dovuto subirne conseguenze. L’investimento in Delta andava comunque difeso, anche ricorrendo agli organismi internazionali nei confronti dell’Italia. O si sperava a San Marino che dimostrandosi ‘collaborativi’ con Di Vizio su Carisp-Delta, poi il Procuratore avrebbe potuto reimpostare l’impianto accusatorio verso Asset Banca e Credito Industriale Sammarinese? Di fatto non hanno salvato da Di Vizio l’Istituto Bancario Sammarinese e nemmeno Asset Banca, ed hanno distrutto Delta e reso difficile anche l’avvenire di Carisp.
(*) “Claudio Patalano, economista di impresa e dottore commercialista, è stato ispettore di vigilanza della Banca d’Italia, direttore centrale della Banca Nazionale del Lavoro, nonché commissario liquidatore della Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele di Palermo (Sicilcassa); attualmente è il CEO di uno studio specializzato in consulenza strategico direzionale” (da la quarta di copertina).
Anche Patalano (consulente di Delta) fu ascoltato a Forlì da Fabio di Vizio nell’ambito della indagine Varano per i suoi rapporti col dr. Mario Fantini, amministratore delegato e direttore di Carisp e fondatore di Delta. Su Patalano ed il collegamento con Carisp-Delta scrisse un pesantissimo articolo Lionello Mancini su IlSole24Ore.
Il libro di Patalano è dedicato “Alle vittime di omicidi di impresa“. Una di queste vittime, per il caso Carisp-Delta, di certo il dr. Mario Fantini.