San Marino. Minutillo, Colombelli, Baita: cominciato il processo

San Marino. Minutillo, Colombelli, Baita: cominciato il  processo

SAN MARINO. Oggi è iniziato il processo che vede imputati  William Ambrogio Colombelli, Claudia Minutillo e Piergiorgio Baita, versione sammarinese della indagine Mose che ha visto gli stessi tre personaggi patteggiare a Venezia.  

Dei tre  imputati era presente solo Colombelli. Oggi ci si è fermati alle cosiddette eccezioni preliminari. 

La Minutillo che ha promesso di collaborare con i giudici  di Venezia a tempo pieno per far emergere “tutto il marcio” manterrà il proposito anche con i magistrati sammarinesi, riguardo ad esempio  il bonifico di 1.184.480,42  euro per  il quale sono stati condannati il direttore di Banca  centrale e due commissari?

Prossima udienza lunedì 10 aprile alle ore 10,30 con preseguimento ad oltranza. Saranno sentiti tutti i testimoni. 

Le indagini hanno consentito di ricostruire le operazioni effettuate e contestate sul Titano. Operazioni che, secondo l’accusa, sono servite per creare fondi neri poi utilizzati per pagare mazzette. Il meccanismo prevedeva che la Bmc Brocker srl di Dogana, società di William Colombelli, emettesse fatture per operazioni inesistenti alla Mantovani e non solo, in modo da giustificare consulenze ben pagate, ma mai effettuate. Sulla base di queste fatturazioni i denari arrivavano sui conti della società sammarinese e, qualche giorno dopo, defalcati della percentuale prevista come remunerazione per il “servizio” di Colombelli, venivano prelevati in contanti e dallo stesso Console a disposizione, o a volte dalla Minutillo, portati a Baita in Italia per essere destinati al pagamento delle mazzette. Di qui le accuse mosse a San Marino contenute nel decreto di rinvio a giudizio spiccato nei giorni scorsi a firma degli inquirenti Antonella Volpinari e Alberto Buriani.

Le accuse sono di: associazione a delinquere, riciclaggio, appropriazione indebita,  fatture false e  false dichiarazioni. 

Alcune  di queste  accuse potrebbero decadere in base al principio che non si può essere perseguiti due volte per lo stesso reato (‘ne bis in idem’), in quanto già condannati in un tribunale italiano. Il Commissario delle Legge su alcune di queste accuse si è riservato di decidere.

 

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